
Assalto al Congresso USA: giocatori NBA in ginocchio durante l'inno. FOTO
Nelle scorse ore, dopo l’attacco a Washington al Congresso statunitense da parte della frangia più estrema di sostenitori del presidente USA uscente Donald Trump, la NBA ha deciso di scendere in campo e non sospendere le partite. In segno di protesta però, sono stati diversi i gesti compiuti prima e dopo la palla a due delle gare: “Il 2021 è un nuovo anno, ma tante cose non sono cambiate. Scendiamo in campo, ma abbiamo il cuore pesante per quanto successo"

Nella tarda serata di ieri, centinaia di sostenitori di Donald Trump hanno attaccato la sede del Congresso a Washington DC, scontrandosi con la polizia, superando i blocchi e occupando l’edificio, arrivando armati fino alle aule dove si riuniscono la Camera e il Senato

Immagini mai viste prima nella storia degli Stati Uniti: la manifestazione è nata in segno di protesta rispetto alla votazione che avrebbe indicato Joe Biden come nuovo presidente degli USA

I parlamentari, che sono stati evacuati, erano riuniti per ratificare la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020. La seduta è stata sospesa fino a che – tre ore dopo – i rivoltosi non sono stati tutti allontanati

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Una delle centinaia di manifestanti che sono entrati all'interno del Congresso è morta dopo essere stata colpita da un’arma da fuoco all’interno del Campidoglio
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Scene di violenza che hanno scosso e colpito tutti per la loro forza e la loro durezza, un assalto che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo intero per qualche ora e dal quale anche la NBA ha voluto prendere le distanze - nonostante la decisione di scendere lo stesso in campo

GOLDEN STATE WARRIORS-L.A. CLIPPERS | Una scelta condivisa da diverse squadre quella di inginocchiarsi come già fatto durante tutte le gare disputate nella bolla di Orlando: un gesto per rivendicare la vicinanza del'intero mondo NBA rispetto alle questioni al di fuori del parquet

PHOENIX SUNS-TORONTO RAPTORS | I giocatori di Raptors e Suns invece si sono stretti in cerchio, assieme agli staff tecnici delle due squadre e con gli spalti vuoti attorno, per marcare la distanza rispetto a quanto stesse accadendo per le strade di Washington

MILWAUKEE BUCKS-DETROIT PISTONS | Lo giocano così il primo possesso i Milwaukee Bucks: lasciando uscire il pallone in fallo laterale e inginocchiandosi assieme ai propri avversari in mezzo al campo

Anche gli staff tecnici e i componenti di entrambe le panchine - sia di Milwaukee che di Detroit - si sono unite nella protesta e nel manifestare il proprio sdegno e la propria distanza da quanto successo

MIAMI HEAT-BOSTON CELTICS | In ginocchio anche Miami Heat e Boston Celtics prima della palla a due, con le squadre che hanno rilasciato un duro comunicato sottolineando la posizione profondamente contraria da parte dell'intera organizzazione rispetto all'attacco al Congresso a Washington DC

Si legge nel comunicato rilasciato da entrambe le squadre: "Questa sera abbiamo deciso di scendere in campo per continuare a portare gioia nelle vite degli appassionati, ma non dobbiamo mai dimenticare che viviamo in un mondo dove l'ingiustizia sociale la fa da padrone e continueremo a usare la nostra voce affinché le cose possano cambiare"

Una decisione arrivata soltanto dopo che i Celtics inizialmente avevano lasciato il campo, lasciando intendere che non era loro intenzione giocare vista la situazione negli Stati Uniti: "Ero convinto che alla fine la gara non iniziasse", ha raccontato coach Stevens nelle interviste a seguito del successo in volata dei suoi contro gli Heat

Dopo la partita, Jaylen Brown e Jayson Tatum si sono presentati insieme davanti alla stampa. “C’è una frase di Martin Luther King che dice: ci sono due Americhe divise. In una vieni ucciso se dormi nella tua macchina o vendi sigarette. Nell’altra puoi fare irruzione nel Congresso e non venire fermato, senza gas o arresti, niente del genere” ha detto Brown. “È ovvio che nel 2021 non è cambiato niente. Continueremo a spingere per un cambiamento”

Anche Giannis Antetokounmpo ha espresso le sue sensazioni: “Tutto questo dà fastidio a me e a noi. Perché quando smetterò di giocare mio figlio crescerà qui in America, e mio figlio è nero. Non posso immaginare che lui debba vedere quello che ho visto io. Perciò se ho la possibilità di migliorare le cose anche per un 2%, è quello che devo fare. Sono arrivato qui sette anni e mezzo fa, ma quello che sta succedendo continua a succedere. E dobbiamo farci qualcosa”

“Quello che abbiamo visto è il privilegio in America” ha detto Kawhi Leonard. “È triste perché se chiunque di noi fosse stato lì, sarebbe stato colpito col gas, col taser, forse ferito da armi da fuoco. Lo sapete?”

"C'è letteralmente un tweet per tutto: oggi il gatto ti ha mangiato la lingua?" ha scritto Steph Curry riprendendo un tweet di luglio di Donald Trump che invocava l'uso della forza e un minimo di dieci anni di prigione per i protestanti che vandalizzavano durante l'estate

La leggenda NBA Bill Russell invece si chiede quanto tempo ci avrebbero messo a chiamare la Guardia Nazionale se i protestanti fossero stati di colore. "Questa NON è l'America. Un Presidente in carica lo ha fatto e sì, quella è una bandiera confederata fuori dal Senato. Come facevano a non sapere che sarebbe successo?"

Jaren Jackson Jr. invece è senza parole

Miles Bridges cambia lo slogan del Black Lives Matter in maniera ironica, facendo riferimento alle divise della polizia

Jae Crowder: "Pensate davvero che se il movimento Black Lives Matter fosse arrivato così in là non ci sarebbero stati feriti o morti...?"