
NBA, corsa al titolo di MVP: Steph Curry entra nella top-5 dei favoriti. LA CLASSIFICA
Il n°30 degli Warriors è reduce dalle migliori settimane della sua carriera sotto l’aspetto realizzativo - oltre quota 30 punti segnati in 12 delle ultime 13 gare, infrangendo ogni tipo di record dalla lunga distanza e di resa per un giocatore con più di 33 anni: un’ascesa che ha portato in molti a inserirlo nella corsa al titolo di MVP, nonostante il modesto record di vittorie degli Warriors. Questa la classifica settimanale aggiornata di NBA . com, voi siete d’accordo?

MENZIONE D'ONORE - FUORI DALLA TOP-10 | JIMMY BUTLER, MIAMI HEAT

MENZIONE D'ONORE - FUORI DALLA TOP-10 | KYRIE IRVING, BROOKLYN NETS

MENZIONE D'ONORE - FUORI DALLA TOP-10 | DEVIN BOOKER, PHOENIX SUNS

MENZIONE D'ONORE - FUORI DALLA TOP-10 | DONOVAN MITCHELL, UTAH JAZZ

MENZIONE D'ONORE - FUORI DALLA TOP-10 | JAMES HARDEN, BROOKLYN NETS

10° POSTO | RUDY GOBERT, UTAH JAZZ | Il record della squadra di Salt Lake City, la migliore dell'intera NBA al momento, passa anche dalle sue mani e dalla sua presenza sotto canestro. Nessuno fa meglio di lui a rimbalzo e a protezione del ferro nella lega, ma tutto questo però non sembra poter bastare per spingerlo più in alto all'interno di questa top-10 ricca di talento

9° POSTO | CHRIS PAUL, PHOENIX SUNS | L'impatto sui Suns è stato clamoroso, la capacità di valorizzare i giovani al proprio fianco ha permesso a CP3 di diventare il riferimento di un gruppo che a Ovest può dire la sua contro qualsiasi avversario. A tutto questo ha unito poi una pulizia di gioco e una costanza inviabili visto il chilometraggio: saranno un bel po' gli addetti ai lavori che voteranno per lui al termine della regular season

8° POSTO | LEBRON JAMES, LOS ANGELES LAKERS | Soltanto l'infortunio e il mese di stop hanno rallentato la sua candidatura al premio di MVP - al momento le partite giocate da James sono 41 e quelle di Embiid 40, per contestualizzare - ma nonostante questo in molti continuano a indicare nella sua capacità di guidare i Lakers (e nel crollo successivo in sua assenza) uno degli esempi di quanto pesa la sua leadership all'interno dei campioni NBA in carica

7° POSTO | KAWHI LEONARD, L.A. CLIPPERS | Il n°2 dei Clippers, nonostante continui imperterrito a mantenere il suo basso profilo, a restare ben lontano da telecamere, social e tutto il resto, in campo macina vittorie e cerca una chimica di squadra che potrebbe permettere ai ragazzi di coach Tyronn Lue di dimostrare di poter essere ben diversi rispetto alle versione opaca vista in campo negli ultimi playoff

6° POSTO | DAMIAN LILLARD, PORTLAND TRAIL BLAZERS | La squadra dell'Oregon va letteralmente dove la porta lui, in fase di recupero nelle ultime settimane dopo aver spinto al massimo nei 40 giorni in cui i tanti infortunati lo aveva costretto agli straordinari (vincendo più volte gare da solo nei finali in volata). È evidente che Lillard sia un talento da MVP, ma potrebbe non essere questa la stagione in cui premiarlo

5° POSTO | STEPH CURRY, GOLDEN STATE WARRIORS | 31.1 punti, 5.5 rimbalzi e 5.9 assist di media

Quasi 40 punti di media nel mese d’aprile, una squadra rivitalizzata che grazie a lui sta facendo di tutto per conquistare un posto ai playoff. Il tutto unito alla sua capacità di segnare con i piedi oltre l’arco e soprattutto di regalare gioia a tifosi e appassionati: se esiste un profilo ideale di MVP - e infatti Curry ne ha già vinti due - ho proprio quello del n°30 di Golden State

4° POSTO | LUKA DONCIC, DALLAS MAVERICKS | 28.7 punti, 8 rimbalzi e 8.7 assist di media

A furia di segnare 30 punti ogni sera, Dallas è risalita al sesto posto a Ovest, ma ciò che più incanta del talento sloveno è la capacità di arricchire il gioco di chiunque scenda sul parquet al suo fianco: un campione nonostante la giovane età, decisivo quando conta, sotto controllo quando ai Mavericks serve che ci sia qualcuno a predicare calma. In una lega piena di talento, Doncic sarebbe MVP all’unanimità: il problema è che in NBA i campioni vengono fuori davvero da ogni squadra

3° POSTO | GIANNIS ANTETOKOUNMPO, MILWAUKEE BUCKS | 28.5 punti, 11.3 rimbalzi e 6 assist di media

Non si diventa MVP in carica per due anni di fila per caso: nonostante ormai sembra normale e la forza del n°34 dei Bucks stia nell’aver reso quasi scontate cifre fuori dal comune, la regular season di Antetokounmpo finora resta l’ennesimo capolavoro nella carriera del campione greco. La doppia vittoria contro Philadelphia è stata soltanto l’ennesima conferma: davvero qualcuno ha il coraggio di togliere il titolo a Giannis?

2° POSTO | JOEL EMBIID, PHILADELPHIA 76ERS | 30.1 punti, 11.1 rimbalzi e 1.4 stoppate di media

Avesse giocato una decina di partite in più sarebbe praticamente appaiato con chi gli sta un gradino sopra, ma il record dei Sixers resta vincente e Philadelphia sembra aver trovato la combinazione migliore per valorizzare il suo talento. Infortuni a parte quindi, in molti continuano a pensare che Joel Embiid sia l'MVP di questa regular season: chi crede di potergli dare torto?

1° POSTO | NIKOLA JOKIC, DENVER NUGGETS | 26.4 punti, 11 rimbalzi, 8.7 assist e 1.4 recuperi di media

Il centro serbo dei Nuggets resta il favorito, con Denver che dovrà fare a meno di Jamal Murray e di altri infortunati e con Jokic che sembra sempre più a suo agio nel ricoprire il ruolo di leader: visione di gioco, passaggi vincenti, canestri contro qualsiasi tipo di avversario. un difensore rivedibile ma meno dannoso che in passato. Il n°15 dei Nuggets al momento è il miglior giocatore NBA: siete d'accordo?