
NBA, i risultati della notte: Lakers ancora ko contro i Suns, prima vittoria per i Nets
Altra sconfitta pesante per i Lakers, travolti dai Suns guidati da un Chris Paul da record: fa discutere in casa gialloviola la rissa in panchina tra Anthony Davis e Dwight Howard. Tripla doppia per Kevin Durant che trascina al successo i Nets contro i Sixers, tutto facile per i Bulls che battono i Pelicans. Nikola Jokic è il protagonista nella vittoria Nuggets sugli Spurs, i Jazz superano anche i Kings. Successo all’overtime degli Wizards sui Pacers, passo falso per i Celtics, vittorie per Hornets e Rockets

PHILADELPHIA 76ERS-BROOKLYN NETS 109-114 | Decide un parziale finale di 16-1, che consegna ai Nets la prima vittoria stagionale nella sfida degli "assenti", Ben Simmons vs. Kyrie Irving. Quelli in campo, però, non li fanno rimpiangere, a partire da Kevin Durant (autore di una tripla doppia), James Harden (20 con 8 assist e 7 rimbalzi) e un eccellente LaMarcus Aldridge dalla panchina, autore di 23 punti con 10/12 al tiro. Non bastano ai Sixers i 23 punti a testa di Tobias Harris e Seth Curry, con Embiid a un rimbalzo dalla doppia doppia (19+9)
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La tripla doppia di Kevin Durant (la 13^ in carriera, 15 compresi i playoff) arriva già dopo tre quarti - chiusi a 25 punti, 11 rimbalzi e 10 assist. Alla sirena finale il conto è di 29-15-12, anche grazie a una prestazione perfetta dalla lunetta (10/10). Si tratta della seconda tripla doppia per lui in maglia Nets, dopo quella ai 49 punti fatta registrare in gara-5 degli ultimi playoff contro i Bucks
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CHICAGO BULLS-NEW ORLEANS PELICANS 128-112 | Zach LaVine non segna neppure un punto per il primo quarto e mezzo ma poi esplode per 20 prima dell'intervallo e chiude a quota 32 con 6/9 da tre punti. Non è l'unico protagonista della seconda vittoria stagionale dei Bulls, che hanno 26 punti da DeMar DeRozan e l'ex di giornata, Lonzo Ball, in tripla doppia. Chicago corre e diverte: 24-16 il conto dei punti in contropiede, ben 35 quelli dalla panchina
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Lonzo Ball diventa il primo giocatore sotto i 24 anni a far registrare una tripla doppia indossando tre maglie diverse (Lakers, Pelicans e ora Bulls). Contro i suoi ex compagni, la point guard di Chicago chiude con 17 punti, 10 assist e 10 rimbalzi ma anche 3 recuperi, e un buon 6/11 al tiro. Tripla doppia solo sfiorata, invece, da Brandon Ingram in casa Pels: è lui il miglior marcatore dei suoi con 26 punti, 8 assist e 8 rimbalzi
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BOSTON CELTICS-TORONTO RAPTORS 83-115 | Era dal marzo 2007 che i Celtics non subivano una sconfitta interna di queste dimensioni (-32). Toronto va all'intervallo sopra solo di 4 punti ma il parziale con cui i Raptors chiudono il secondo tempo è di 55-24, parziale che spazza via Boston e infligge agli uomini di coach Udoka il secondo ko su due gare. Ottima la prestazione del rookie Scottie Barnes, in doppia doppia con 25 punti e 13 rimbalzi (e 11/17 al tiro), 20 punti per Gary Trent Jr. e doppia doppia (15+15 rimbalzi) di Precious Achiuwa
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Il primo tutto esaurito al TD Garden di Boston in quasi 600 giorni (per via della pandemia) lascia i tifosi dei Celtics tutt'altro che contenti: i fischi accompagnano tutto il secondo tempo di Tatum e compagni: il n°0 è il miglior marcatore dei suoi con 18 punti, non arriva neppure in doppia cifra Jaylen Brown (3/13 al tiro), non serve a nulla la doppia doppia di Al Horford (11 con 11 rimbalzi). Esordio casalingo perdente per coach Ime Udoka

CLEVELAND CAVALIERS-CHARLOTTE HORNETS 112-123 | Basta un parziale, arrivato ancora una volta nel finale, per chiudere i conti e regalare la seconda vittoria stagionale agli Hornets - che piazzano il 19-2 a inizio quarto periodo (in meno di quattro minuti), chiudendo i conti contro un avversario messo sotto grazie alla difesa e sfruttando le debolezze del quintetto Cavs. Al resto pensano i 30 punti di Miles Bridges, i 25 di Kelly Oubre Jr. in uscita dalla panchina e i 18 con nove assist di Gordon Hayward. LaMelo Ball invece si ferma a 17 con 8/12 al tiro
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Ai Cavaliers cosa resta? Un ulteriore passo in avanti in un progetto di costruzione giovane per una squadra che, per tre quarti, se l’è giocata alla pari, prima di sciogliersi come neve al sole davanti alle prime difficoltà nel fare canestro (sette palle perse in 3 minuti e mezzo). Alla sirena finale il miglior realizzatore è Collin Sexton, autore di 33 punti, alla guida di un quintetto tutto in doppia cifra, con la doppia doppia 15 + 10 assist di Ricky Rubio e i 13 punti a referto nell’esordio casalingo in NBA per Evan Mobley
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ORLANDO MAGIC-NEW YORK KNICKS 96-121 | I Knicks non vincevano le prime due gare della stagione da nove anni, e questo è già un record. Contro Orlando però New York ha dimostrato di poter disporre di un’arma in più: il tiro dall’arco, in un match vinto realizzato 24 triple - nuovo record di franchigia - con 21 punti e dieci rimbalzi di Julius Randle e 18 con quattro triple di Evan Fournier che condanna così al ko la sua ex squadra. Quattro giocatori in doppia cifra per i Knicks in uscita dalla panchina, guidati dai 16 punti in 20 minuti di Immanuel Quickley
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La difesa di Orlando dunque concede il 50% dal campo e il 44% dall’arco, incassando un 36-16 di parziale in apertura di gara che mette da subito in chiaro le cose - in favore degli avversari. Il rookie Franz Wagner è il miglior realizzatore dei Magic con 16 punti, tirando 4/5 dall’arco, a cui si aggiungono i 15 punti e 11 rimbalzi di Mo Bamba e i 14 realizzati da un impreciso Jalen Suggs, che tira soltanto 4/17 complessivo

DENVER NUGGETS-SAN ANTONIO SPURS 102-96 | Secondo tempo in controllo per i Nuggets che, nonostante l’esiguo margine finale, restano sempre avanti per tutto il secondo tempo e vincono nonostante i 27 punti di Keldon Johnson (a due dal suo massimo in carriera) e i 16 di Derrick White, con San Antonio che perde così la sua prima partita stagionale. Ai texani manca soprattutto il contributo in uscita dalla panchina: a gara in corso arrivano soltanto sei punti da Lonnie Walker IV e poco altro
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A dominare per Denver invece è come al solito l’MVP in carica: Nikola Jokic gioca un’altra super partita da 32 punti, 16 rimbalzi e sette assist. A inizio ripresa fa praticamente tutto lui, spazzando via dal campo gli Spurs anche grazie al 14/19 al tiro e sopperendo alle mancanze di Michael Porter Jr. - incolore e incapace di andare oltre i sette punti con 3/10 dal campo. Bene Monte Morris: tanta difesa, gestione del pallone e 13 punti con sei canestri molto importanti
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WASHINGTON WIZARDS-INDIANA PACERS 135-134 OT | Senza Bradley Beal, fermato da un problema all'inguine, ci pensano Spencer Dinwiddie e Kyle Kuzma a trascinare gli Wizards alla seconda vittoria stagionale con 60 punti combinati. Ai suoi 26 l'ex Lakers ci aggiunge 11 rimbalzi in un'ottima serata al tiro (10/17 con 5/8 da tre). Benissimo anche la panchina, che contribuisce con 53 punti guidata dai 18 di Raul Neto e dai 17 di Davis Bertans
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È però Spencer Dinwiddie il grande protagonista in casa Wizards: sfiora la doppia doppia con 9 assist, ma soprattutto incendia la retina con 34 punti frutto di un eccellente 13/24 al tiro con 6/9 dalla lunga distanza (e sono proprio due sue triple nel finale a mandare la partita in overtime). Tutta Washington tira benissimo da tre punti, toccando il 50% (19/38)
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Myles Turner spreca la miglior prestazione della sua carriera (il suo precedente career high era di 30 punti) chiudendo la sfida contro Washington a quota 40 punti ma anche con 10 rimbalzi, 3 stoppate e 5 triple a segno (solo LeBron, Harden, Durant, Cousins, Vince Carter e Tracy McGrady sono stati capaci di fare altrettanto). Non basta a Indiana per vincere: i Pacers dopo aver perso di un punto la prima gara stagionale, perdono con lo stesso scarto la seconda (era riuscito solo ai Fort Wayne Pistons nel 1955)
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LOS ANGELES LAKERS-PHOENIX SUNS 105-115 | Partita da record per Chris Paul che, grazie ai 23 punti e 14 assist nella comoda vittoria sui gialloviola (travolti già nel primo tempo in un match mai in discussione), diventa il primo giocatore nella storia NBA ad aver messo a referto in carriera almeno 20.000 punti e 10.000 assist. Cifre clamorose, come il -32 di svantaggio dei Lakers a metà terzo quarto, in un match in cui Devin Booker ha aggiunto 22 punti e Mikal Brigdes altri 21 con 8/11 dal campo
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Alla sirena finale LeBron James è il miglior realizzatore del match, ma i suoi 25 punti con un convincente 5/9 dall’arco (che lo porta all’11° posto all-time per triple segnate) sono una magra consolazione, così come un Russell Westbrook che sfiora la sua prima tripla doppia in maglia gialloviola - autore di 22 punti, 11 rimbalzi e nove assist. Manca continuità, manca chimica e conoscenza reciproca: il problema però è che all’interno del gruppo della squadra di Los Angeles, inizia a mancare anche la testa

L’episodio che più farà discutere è quanto accaduto in panchina sul -30: durante l’ennesimo (inutile) timeout per provare a invertire la rotta, Anthony Davis rientrando in panchina è andato a dire qualcosa a Dwight Howard che - evidentemente - non ha preso bene i suoi consigli, rispondendogli a tono e scatenando una semi-rissa sulla panchina gialloviola, davanti alle telecamere e ai tifosi basiti. Una scena inedita che ben racconta l’enorme momento di tensione e difficoltà in casa Lakers
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SACRAMENTO KINGS-UTAH JAZZ 101-110 | Seconda vittoria su due per Utah guidata dai soliti noti: top scorer è Donovan Mitchell, autore di 27 punti con 6 triple a segno, mentre la doppia doppia di Rudy Gobert fa segnare 17 con 20 rimbalzi. Stessa produzione offensiva per Mike Conley, solo due punti in meno (15) per Jordan Clarkson dalla panchina. Decisivi due parziali Jazz nel quarto quarto, il primo di 10-0 e l'ultimo di 15-6 per chiudere il match
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HOUSTON ROCKETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 124-91 | Nel derby tra due delle squadre che vogliono “vincere meno”, a dominare sono i Rockets che spazzano via dal campo i Thunder e conquistano così il successo nella prima in casa: manca ancora l’appuntamento con la doppia cifra Jalen Green (fermo di nuovo a quota nove punti con 4/11 al tiro), in un match in cui a fare la differenza sono i 31 punti di un incontenibile Christian Wood, da 13/19 al tiro, 4/6 dall’arco, 14 rimbalzi e tre stoppate. OKC invece non va oltre i 13 punti di Shai Gilgeous-Alexander
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