
NBA, risultati della notte: i Lakers superano Miami all'overtime, Wiggins spegne Edwards
I Lakers battono Miami dopo un tempo supplementare grazie alla tripla doppia di un decisivo Russell Westbrook e i 27 di Malik Monk dalla panchina. Continua la marcia di Golden State, che si affida al miglior Andrew Wiggins della stagione (35 punti) per fermare uno scatenato Anthony Edwards (massimo in carriera da 48). Tutto facile per Chicago e Brooklyn, Cade Cunningham vince il duello tra prime scelte assolute al Draft contro Jalen Green

LOS ANGELES LAKERS-MIAMI HEAT 120-117 OT | Lakers e Heat danno vita a una sfida intensissima, risolta solamente dopo un tempo supplementare al termine di una partita che ha visto 33 avvicendamenti alla guida del punteggio (nuovo record per questa stagione NBA) e 14 parità. Nell’ultimo minuto dei regolamentari Westbrook ha segnato due volte, venendo però sempre ripreso da Tyler Herro e PJ Tucker. Nell’overtime invece gli Heat sono andati vicini a rimontare ben 5 punti, sbagliando tre tiri liberi cruciali e due triple per sorpassare e pareggiare con Herro
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Erano stati però gli stessi Lakers a recuperare uno svantaggio di 9 lunghezze nell’ultimo periodo per rimettere in piedi la partita, affidandosi a un Russell Westbrook in tripla doppia — 25 punti, 12 rimbalzi e 14 assist — per sopperire alla perdurante assenza di LeBron James. Con un Anthony Davis da 24 punti e 13 rimbalzi e le doppie cifre di Avery Bradley (17 con 5/8 da tre), Carmelo Anthony (12) e Wayne Ellington (12), i Lakers hanno conquistato la seconda vittoria in fila
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Il protagonista a sorpresa in casa gialloviola è però Malik Monk, uscito dalla panchina per realizzare la sua miglior prestazione in maglia Lakers con 27 punti, 6 rimbalzi e 3 assist in 35 minuti, chiudendo con 10/13 al tiro e 4/7 dalla lunga distanza ma soprattutto con 5 degli 8 punti dei suoi nel supplementare, marchiando a fuoco la partita con le sue conclusioni dall’arco

Terza sconfitta nelle ultime quattro gare disputate per gli Heat, che perdono Jimmy Butler nel primo tempo per una distorsione alla caviglia ma rimangono ampiamente in partita fino alla fine, recriminando soprattutto per quegli errori in lunetta nel supplementare (due di Duncan Robinson, ancora spento con 4/16 al tiro). Bam Adebayo ha fatto la voce grossa sotto canestro con 28 punti, 10 rimbalzi e 6 recuperi, seguito da un Tyler Herro da 27 ma impreciso nel finale di gara, sbagliando due triple negli ultimi 9 secondi del supplementare

GOLDEN STATE WARRIORS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 123-110 | La decima vittoria in 11 partite dei Golden State Warriors porta la firma di Andrew Wiggins, che si regala una serata da top-scorer contro la sua ex squadra infliggendo loro la sesta sconfitta consecutiva. I padroni di casa volano sul +20 in apertura di secondo tempo, ma Minnesota rientra un paio di volte a 5 punti di distanza nel quarto periodo prima di alzare bandiera bianca nel finale
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A trascinare gli ospiti è stato soprattutto il miglior Anthony Edwards della sua giovane carriera. La prima scelta assoluta del Draft 2020 ha chiuso con 48 punti. 5 rimbalzi e 5 assist, segnando 16 dei 27 tiri tentati e chiudendo con 7/13 da tre, suo nuovo massimo in carriera. Opache però le prestazioni di Karl-Anthony Towns (17+12 con 6/19 al tiro) e dell’ex D’Angelo Russell (18 con 7/15 dal campo)
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È stato però Wiggins a prendersi tutta la scena, segnando i primi 10 tiri tentati per 22 punti nel solo primo tempo e una schiacciata clamorosa sulla testa dell’ex compagno di squadra Towns, chiudendo poi con il suo massimo stagionale da 35 punti (14/19 dal campo, 3/6 da tre e 4/4 ai liberi). Insieme a lui c’è uno Steph Curry da 25 con 8/16 e Jordan Poole con 14, accompagnato da un ottimo Kevon Looney da 11+17 per sopperire all’assenza di Draymond Green, uscito per una contusione alla coscia
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CHICAGO BULLS-DALLAS MAVERICKS 117-107 | Vittoria convincente dei Bulls, che prendono il controllo della partita a fine primo tempo con un parziale di 13-3 e dominano la ripresa senza mai permettere a Dallas di rientrare in gara. I cinque giocatori in doppia cifra guidati dai 23 di Zach LaVine e i 21 di Lonzo Ball (tutti dovuti al suo 7/10 dalla lunga distanza) permettono ai padroni di casa di vincere la seconda partita in fila, mantenendosi in vetta alla Eastern Conference
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Luka Doncic ha sfiorato la tripla doppia con 20 punti, 8 rimbalzi e 10 assist, meritandosi un “oooh” di meraviglia dal pubblico dello United Center dopo uno spettacolare lob alzato per Dwight Powell nel secondo tempo, ma non è riuscito a tenere in partita i suoi nonostante la doppia doppia da 22+12 di Kristaps Porzingis e i 21 di Tim Hardaway Jr. Si ferma così il momento positivo dei Mavs che erano reduci da tre vittorie nelle ultime quattro gare

HOUSTON ROCKETS-DETROIT PISTONS 104-112 | La sfida tra due delle peggiori squadre della NBA (una vittoria a testa prima di questa partita) è soprattutto la possibilità di vedere le due prime scelte assolute del Draft una di fronte all’altra. A spuntarla è Cade Cunningham, capace di segnare una tripla a meno di 5 minuti dalla fine per fermare un parziale di 10-0 dei Rockets (rientrati a -7) e poi prendere uno sfondamento su Jalen Green al possesso successivo
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Il protagonista del match è stato però Jerami Grant, che ha cancellato il pessimo 0/9 della partita precedente contro Brooklyn per chiudere con il suo massimo stagionale da 35 punti, frutto di un ottimo 12/23 al tiro e 4/9 dalla lunga distanza. Insieme a lui ci sono i 16 punti di Saddiq Bey e i 13 dalla panchina di Kelly Olynyk, mentre per Houston ci sono 20 punti con 9 rimbalzi di Christian Wood e 18 di Kevin Porter Jr.
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Gli occhi di tutti erano puntati su Cunningham e Green, protagonisti di un episodio molto intenso quando la guardia dei Rockets è decollata per una schiacciata poderosa proprio contro Cade, riservandogli parole di fuoco una volta tornato a terra e meritandosi un fallo tecnico. Green ha chiuso con 23 punti e 8/20 al tiro, ma l’ultima parola è stata quella di un Cunningham più efficiente (8/18 dal campo e 4/8 da tre) per segnare i suoi 20 punti finali. “Non ricordo cosa ho detto, ero su di giri” ha detto Green. “Era tutto per le telecamere” il commento di Cade
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ORLANDO MAGIC-BROOKLYN NETS 90-123 | Tutto facile per i Nets, che mettono la testa avanti nel primo quarto e non si voltano più indietro, chiudendo alla fine sul +33 in casa dei Magic con le stelle già sedute a riposarsi da tempo. Per la squadra di Steve Nash, salita a un record di 8-4, si tratta della sesta vittoria nelle ultime sette partite, aiutato anche dal pessimo 4/33 da tre punti dei padroni di casa, che hanno 17 punti da Terrence Ross e 14 da Mo Bamba
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Kevin Durant segna i 30 punti più efficienti della sua carriera, realizzando uno spettacolare 11/12 dal campo con 2/2 da tre e 6/7 ai liberi insieme a 5 rimbalzi (seppur con 6 palle perse). James Harden invece si regala la 59^ tripla doppia in carriera con 17 punti, 11 rimbalzi e 11 assist, armando la mano di un ottimo LaMarcus Aldridge (21 punti in uscita dalla panchina) e cancellando la deludente sconfitta subita sul campo dei Bulls
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NEW YORK KNICKS-MILWAUKEE BUCKS 100-112 | Esattamente come successo meno di una settimana fa, i Bucks vanno avanti di 24 lunghezze a metà terzo quarto ma si fanno rimontare tutto, venendo raggiunti a 5 minuti dalla fine. A differenza di quanto successo a Milwaukee però stavolta i campioni in carica trovano abbastanza energie per rivincere la partita, affidandosi al miglior Pat Connaughton della stagione (23 punti), autore di un parziale personale di 9-0 per ristabilire le distanze
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Le sette triple di Connaughton si inseriscono all’interno delle 26 di squadra dei Bucks, a cui non serve nemmeno il miglior Giannis Antetokounmpo (15 punti, 15 rimbalzi e 8 assist ma con 5/15 al tiro) per vincere la seconda gara in fila e riportarsi al 50% di vittorie. Se i Knicks sono tornati in partita è stato soprattutto per le riserve, con Derrick Rose (22 punti) leader di una second unit che ha anche 18 punti da Immanuel Quickley e 14 a testa da Obi Toppin e Alec Burks. L’unico titolare in doppia cifra è Julius Randle con 16

CLEVELAND CAVALIERS-WASHINGTON WIZARDS 94-97 | Sopra di 4 lunghezze a 30 secondi dalla fine, i Cavs sembravano vicinissimi alla quinta vittoria consecutiva — una striscia che a Cleveland non accade dal 2018, ultimo anno di LeBron James in città. Invece due triple di Kyle Kuzma e un sottomano di Corey Kispert hanno propiziato un parziale di 8-1 con cui gli Wizards hanno vinto una partita “di carattere”, come detto da coach Unseld. Ai padroni di casa, privi di Collin Sexton, non sono serviti i 20 punti di Ricky Rubio e i 19 a testa di Evan Mobley e Darius Garland
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Se il miglior realizzatore per Washington è Montrezl Harrell con 24 punti e 11 rimbalzi, il protagonista non può che essere Kuzma, autore di 22 punti con 6/9 dall’arco. “È tutta colpa dei tifosi di Cleveland: c’era un cartello con scritto ‘LeBron ha vinto il titolo di Kuzma’ e poi hanno parlato per tutta la partita. Io stesso ho detto loro: ‘Senza LeBron, Cleveland non sarebbe niente’”. Le sue triple hanno sopperito a un Bradley Beal da 4/19 dal campo, ancora scosso per la scomparsa della nonna

MEMPHIS GRIZZLIES-CHARLOTTE HORNETS 108-118 | Gli Hornets interrompono una striscia di cinque sconfitte consecutive, mettendo la testa avanti nel secondo quarto (26-16) e gestendo il ritorno dei padroni di casa nel terzo, controllando poi la partita nel quarto periodo. LaMelo Ball sfiora la tripla doppia con 12 punti, 9 rimbalzi e 8 assist, ispirando i 25 punti di Gordon Hayward (11/11 ai liberi), ma è soprattutto Kelly Oubre a rubare la scena
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L’ex giocatore di Golden State si regala una serata magica da 37 punti in uscita dalla panchina, segnando 13 dei 17 tiri tentati con un eccellente 7/9 da tre, pareggiando il suo massimo personale dall’arco. Oubre diventa così il primo giocatore nella storia di Charlotte a realizzare 37 punti in uscita dalla panchina: “Quando gioca così, siamo una squadra diversa” ha detto coach Borrego dopo la partita
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A uscire dalla panchina è stato anche Dillon Brooks, al suo esordio stagionale dopo aver saltato l’inizio di stagione per un infortunio alla mano. Per lui alla fine ci sono 20 punti insieme ai 19 di Jaren Jackson Jr. e soprattutto i 32 di Ja Morant, autore di 19 nel solo primo quarto, con 8 assist alla fine. I padroni di casa non sono però riusciti a sopperire a una pessima serata dall’arco con 9/38, meno del 24% con 1/14 combinato di due tiratori normalmente affidabili come Desmond Bane e De’Anthony Melton
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BOSTON CELTICS-TORONTO RAPTORS 104-88 | Prima sconfitta in trasferta per i Raptors, che incappano in una brutta serata offensiva a Boston e vedono vendicato il +32 del primo incontro stagionale tra le due rivali divisionali. Stavolta invece i padroni di casa aprono in due la partita con un parziale di 8-0 nel quarto periodo, trovando 22 punti, 12 rimbalzi e 7 assist di Jayson Tatum (seppur con 8/24 al tiro), 20 di Dennis Schröder e 16+13 di Robert Williams III, di cui 8 rimbalzi in attacco
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Sono cinque invece i giocatori in doppia cifra per i canadesi, guidati dai 21 del rookie Scottie Barnes (7/11 dal campo e 7/8 ai liberi), i 16 di Fred VanVleet e i 14 a testa di OG Anunoby e Gary Trent Jr., mentre Pascal Siakam si è fermato a 8 con 7 rimbalzi e 4 palle perse, venendo sorpreso da alcuni raddoppi portati su di lui dalla difesa dei Celtics, come ammesso anche da coach Nurse dopo la partita

NEW ORLEANS PELICANS-OKLAHOMA CITY THUNDER 100-108 | Quarto successo stagionale per i Thunder, che si godono una serata da 27 di Lu Dort (8/13 dal campo e 9/10 ai liberi) e il “solito” Shai Gilgeous-Alexander da 24 punti con 7 rimbalzi e 5 assist per la loro seconda vittoria in trasferta della stagione. SGA non ha tirato bene (7/19 dal campo e 8/11 ai liberi) nel suo personale “derby” con il cugino Nickeil Alexander Walker: “Sono contento che abbia giocato bene e sono contento che abbia perso” ha detto dopo la gara
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Ottava sconfitta consecutiva per i Pelicans, che già privi di Zion Williamson e Brandon Ingram perdono anche Josh Hart espulso nel primo tempo. Alexander-Walker prova a caricarsi la squadra sulle spalle con 33 punti segnati e Devonte’ Graham ne aggiunge 18, oltre ai 25+15 di Jonas Valanciunas, ma ormai — con un record di 1-11 — sembra che la stagione sia già da dimenticare e pensare a quella successiva

SAN ANTONIO SPURS-SACRAMENTO KINGS 136-117 | Vittoria "wire-to-wire", in testa dall’inizio alla fine degli Spurs, che per una volta riescono a mantenere i 16 punti di vantaggio accumulati e interrompono una striscia di tre sconfitte in fila in casa. Le 18 triple di squadra rappresentano il massimo stagionale per la squadra di Popovich, guidata dai 26 di Dejounte Murray insieme ad altri sei compagni in doppia cifra, tra cui i 18 di Drew Eubanks e i 17 di Doug McDermott
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Per Sacramento invece, dopo un buon inizio di stagione, sono già cominciati a riemergere i fantasmi del passato, arrivando alla terza sconfitta in fila nonché quinta nelle ultime sette. Il miglior De’Aaron Fox della stagione con 37 punti non è bastato per sopperire a una difesa colabrodo, approfittando anche delle assenze di Haliburton e Davis. Per coach Walton c’è poi il caso Marvin Bagley: la seconda scelta assoluta è sembrata rifiutarsi di entrare in campo, anche se il coach ha smentito questa versione dei fatti
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DENVER NUGGETS-INDIANA PACERS 101-98 | Anche senza poter contare su Jokic, Murray e Porter Jr., i Nuggets strappano un successo con le unghie e con i denti, conquistando la quarta vittoria in fila nonché la sesta nelle ultime sette. I Pacers ci hanno provato fino all’ultimo con 25 punti di Malcolm Brodgon e 20 di Domantas Sabonis, ma ancora una volta non hanno trovato lo spunto giusto per vincere la gara
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A guidare i Nuggets in una delle vittorie più significative della stagione è stato uno spettacolare Will Barton da 30 punti con 11/19 al tiro e 6/9 da tre, caricandosi la squadra sulle spalle e trovando il contributo inatteso del sophomore Zeke Nnaji, autore di 19 punti con 7/10 dal campo e due triple a segno. “Mi hanno lasciato completamente libero e io mi sono preso i tiri che c’erano. Non posso esitare” ha detto l’ex compagno di Nico Mannion ad Arizona
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PHOENIX SUNS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 119-109 | A proposito di eroi inattesi. I Suns conquistano la sesta vittoria consecutiva trovando il contributo fondamentale di Frank Kaminsky, protagonista assoluto del successo casalingo sui Blazers. Certo, i 21 punti di Chris Paul e un quintetto tutto in doppia cifra è stato necessario per tenere a bada i 28 di Damian Lillard e i 23 di Norman Powell, ma è stato il vecchio “Frank The Tank” a rubare la scena
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Kaminsky ha chiuso con 31 punti in 32 minuti in uscita dalla panchina, realizzando il suo nuovo massimo in carriera con 12/18 al tiro e 2/5 da tre punti con 5/5 ai liberi, mettendoci anche 7 rimbalzi e 3 assist. “Ancora non ho realizzato bene quello che è successo” ha detto dopo la gara. “Ma è una questione di mentalità: bisogna andare in campo e dare tutto, facendosi trovare pronti”. Meno sorpreso invece CP3: “Frank è uno che sa come giocare a pallacanestro”
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