Abbiamo imparato a conoscerlo benissimo, lui e il suo caratteristico numero di maglia. Anzi, oggi il 30 nella NBA è sinonimo di Steph Curry (come in passato forse era accaduto solo a Bernard King). Ma cosa si nasconde dietro la scelta del suo iconico numero di maglia? Lo svela la point guard degli Warriors
Dando un occhio alle sue statistiche negli ultimi due anni, il 30 sulla maglia di Steph Curry potrebbe essere un "omaggio" alla media punti tenuto dal fenomeno dei Golden State Warriors, che l'anno scorso ha chiuso il campionato come top scorer NBA a 32.0 di media e finora viaggia oltre i 28. In realtà dietro la scelta del suo numero di maglia si nasconde sì un omaggio, ma di tutt'altro tipo: "È un omaggio a mio padre [Dell Curry, oggi voce degli Charlotte Hornets alla tv locale, ndr]: il 30 è il numero che lui ha indossato nell'arco di tutta la sua carriera, dal liceo, al college fino alla NBA. E mi sembrava giusto celebrare in questo modo tutto quello che è stato capace di fare su un campo da basket", spiega il figlio Steph.
Come spesso accade, però, "l'allievo" ha ampiamento superato "il maestro": la storia della pallacanestro NBA ricorderà più di un Curry, con la superstar degli Warriors sicuramente davanti - e non di poco - sia a papà Dell che al fratello Seth, ottimo giocatore oggi con la maglia dei Philadelphia 76ers.