NBA, risultati della notte: DeRozan mostruoso batte Gallinari da 26, Warriors ok
DeMar DeRozan segna 37 punti e allunga la sua striscia di partite record, regalando a Chicago la sesta vittoria consecutiva nonostante il miglior Gallinari della stagione (26 punti). Tutto facile per Phoenix a Oklahoma City e per Boston che batte di nuovo Brooklyn, cade Memphis sotto i colpi di D’Angelo Russell (23 dei suoi 37 nell’ultimo quarto). Successi anche per Golden State a Portland e Detroit contro Cleveland, infine Denver passa a Sacramento dopo il sostegno mostrato all’ucraino Alex Len prima del match
CHICAGO BULLS-ATLANTA HAWKS 112-108 | Sotto di tre lunghezze a 58 secondi dalla fine, sembrava che i Bulls non avessero davvero una chance di vincere anche questa partita. Invece per l’ennesima volta DeMar DeRozan si è superato, realizzando cinque punti in fila (un tiro dalla media distanza e un gioco da tre punti) per mettere i suoi avanti, intervallati da una stoppata decisiva di Ayo Dosunmu su Trae Young per regalare ai Bulls la sesta vittoria consecutiva, tornando in testa alla Eastern Conference almeno per una sera
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DeRozan è stato semplicemente incredibile anche stanotte: 37 punti, 6 rimbalzi e 3 assist con 15/21 al tiro e 5/7 ai liberi in 37 minuti, allungando a 8 la sua striscia record di partite con almeno 35 punti e il 50% dal campo. La sua nona gara consecutiva sopra quota 30 lo porta a una sola di distanza dalle 10 di Michael Jordan tra il 1990 e il 1991, record nella storia della franchigia, ma soprattutto ha portato coach McMillan a due semplici parole per descrivere la sconfitta: "Troppo DeRozan"
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Agli Hawks non è bastato il miglior Danilo Gallinari della stagione, superando il suo massimo stagionale realizzato 9 giorni fa contro Cleveland ritoccandolo a quota 26 punti con 10/18 al tiro, 2 triple a segno su 4 tentativi e 4/6 ai liberi a cui ha aggiunto anche 9 rimbalzi in 35 minuti, il migliore dei suoi insieme ai 27 di Bogdan Bogdanovic (anche lui al suo massimo stagionale). Gli sforzi dei due europei non sono però bastati per sopperire alla serata difficile di Trae Young, in doppia doppia con 14 punti e 10 assist ma anche con 3/17 al tiro e 0/5 da tre
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BROOKLYN NETS-BOSTON CELTICS 106-129 | Non c’è davvero storia tra Celtics e Nets, con gli ospiti che toccano la doppia cifra di vantaggio dopo appena sei minuti di partita e non si voltano più indietro, controllando il resto della partita toccando anche il +29. Lo stesso canovaccio di quanto accaduto lo scorso 8 febbraio, quando i Celtics vinsero a Brooklyn cominciando con un parziale di 28-2 per chiudere i conti in fretta: ai Nets non servono i 22 di Seth Curry per evitare il 13° ko nelle ultime 15 partite
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Protagonista assoluto della sesta vittoria in fila in trasferta dei biancoverdi è invece Jayson Tatum, autore di 30 punti e di almeno una giocata sensazionale sopra il ferro, schiacciando sopra due difensori che cercavano di fermarlo ("Ogni tanto devo ricordare alle persone che so ancora farlo"). Sono sette i giocatori in doppia cifra per i Celtics con il 54% dal campo di squadra, trovando 18 punti da Jaylen Brown e 15 da Marcus Smart per continuare la loro risalita nella Eastern Conference
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DETROIT PISTONS-CLEVELAND CAVALIERS 106-103 | Si fermano ancora invece i Cavs, che senza Garland e LeVert vanno sotto di 11 lunghezze nel quarto periodo, rimontano fino a mettere la testa avanti con Lauri Markkanen (22 punti al rientro dopo 11 gare saltate per infortunio) ma devono arrendersi nel finale, con Cade Cunningham autore di quattro liberi cruciali per chiudere i conti. Sono 17 i punti della prima scelta assoluta dell’ultimo Draft (4/16 al tiro), superato solo dai 21 di Hamidou Diallo in uscita dalla panchina
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-MEMPHIS GRIZZLIES 119-114 | Passo falso dei Grizzlies, che sprecano 15 punti di vantaggio nel primo quarto e vengono battuti nel finale nonostante i problemi di falli di Karl-Anthony Towns (22+11 in meno di 28 minuti) e la serata no di Anthony Edwards (1/11 al tiro per soli 5 punti). Nei momenti decisivi della partita però Memphis non ha avuto abbastanza dai suoi migliori giocatori, con Ja Morant da 7/25 al tiro (20 punti alla fine) e 21 punti da parte di Ziaire Williams e Jaren Jackson Jr.
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Con Towns frenato dai falli e Edwards in serata no, è stato D’Angelo Russell a caricarsi la squadra sulle spalle con un ultimo quarto da 23 punti, chiudendo alla fine con 37 e mettendo la firma sulla tripla per spezzare a parità a 83 secondi dalla fine. Ma è stato anche Edwards a metterci del suo, difendendo benissimo su Ja Morant (rallentato anche da una brutta distorsione alla caviglia) sul possesso decisivo a 5 secondi dalla fine, costringendolo a una tripla difficile ed esultando come se avesse segnato il canestro della vittoria
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OKLAHOMA CITY THUNDER-PHOENIX SUNS 104-124 | Sembrava tutto facile per i Suns, avanti 31-14 dopo il primo quarto sul campo di OKC e in controllo per buona parte del primo tempo. I vice-campioni in carica hanno però subito il rientro dei padroni di casa, tornati a contatto nel terzo quarto ma poi ricacciati indietro da una frazione finale da 39 punti dei Suns. L’ottava vittoria consecutiva di Phoenix porta la firma di Devin Booker, autore di 25 punti, 12 assist e del suo massimo in carriera da 6 recuperi per guidare i suoi
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Oltre a Booker i Suns hanno avuto anche 21 punti a testa da Cameron Johnson e Mikal Bridges, arrivando alla 19^ vittoria nelle ultime 20 partite nonostante l’assenza di Chris Paul, la cui regular season dovrebbe essere già finita dopo l’infortunio alla mano. È appena ricominciata invece quella di Shai Gilgeous-Alexander, che dopo aver saltato le ultime 10 partite per una distorsione alla caviglia ha chiuso con 32 punti, accompagnato dai 15 con 9 rimbalzi e 6 assist di Josh Giddey
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-GOLDEN STATE WARRIORS 95-132 | Tutto facile per gli Warriors, che vanno sotto di 10 lunghezze in apertura di gara ma rispondono con un parziale di 15-3 e aprono in due la partita nel secondo quarto, controllando il resto del match e interrompendo la striscia di quattro successi in fila dei Blazers. I 24 punti di Anfernee Simons per i padroni di casa non impediscono un “blowout” da parte degli ospiti, avanti anche di 37 lunghezze nel secondo tempo lasciando tutti i titolari a riposo per l’intero quarto periodo
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Sono otto i giocatori in doppia cifra a fine gara per coach Kerr, con entrambi gli Splash Brothers a quota 18 punti in meno di 28 minuti a testa, con Steph Curry che ha distribuito anche 14 dei 36 assist di squadra su 45 canestri realizzati. Bene anche il rookie Jonathan Kuminga con 17 punti e 8 rimbalzi dalla panchina (10/12 ai liberi), cercando di lasciarsi alle spalle le quattro sconfitte in cinque partite accumulate prima della pausa per l’All-Star Game, sempre in attesa che rientri Draymond Green
SACRAMENTO KINGS-DENVER NUGGETS 110-128 | Dopo un primo tempo combattuto, Denver alza il livello del suo gioco sul finire del terzo quarto e controlla la frazione finale vincendola per 36-23, conquistando la sesta vittoria nelle ultime sette partite. Per Nikola Jokic c’è la “solita” tripla doppia sfiorata con 25 punti, 12 rimbalzi e 9 assist, mentre Will Barton ne ha messi 31 (massimo stagionale) con 11/17 al tiro di cui 7 triple a segno, portandosi a 5 canestri da tre di distanza dal record di franchigia di JR Smith a quota 768
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Niente da fare per i Kings, sconfitti in quattro delle ultime sei partite nonostante i 33 punti con 14 rimbalzi e 6 assist di Domantas Sabonis e i 20 di De’Aaron Fox, riuscendo al massimo a tornare a -3 nel terzo periodo dopo essere stati sotto anche di 14 lunghezze, ma venendo prontamente ricacciati indietro da Jokic (8 punti nel solo ultimo quarto). La gara è cominciata con un momento di silenzio in mezzo al campo con le due squadre riunite in sostegno dell’ucraino Alex Len dei Kings, uno dei due giocatori colpiti dalla guerra insieme a Svi Mykhailiuk di Toronto