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NBA, Draymond Green fa mea culpa: "Sto facendo schifo, il gioco è troppo veloce"

PAROLE
©Getty

Da quando Draymond Green è tornato in campo i Golden State Warriors hanno vinto solo una delle sei partite da lui disputate, di cui nessuna da titolare. E il suo rendimento sta avendo un impatto anche sul resto della squadra, scivolata al terzo posto a Ovest senza Steph Curry: "Mi sento malissimo anche se sono in salute, mai stato in una squadra che peggiora con me in campo" ha detto desolato dopo la partita

Non capita spesso di vedere Draymond Green abbattuto, quasi desolato mentre parla con la stampa. La stella dei Golden State Warriors è abituata a dare battaglia non solo in campo ma soprattutto fuori, mostrandosi sempre orgoglioso e vocale ogni volta che apre bocca. Le sue recenti prestazioni, però, non possono passare sotto silenzio: da quando è rientrato in campo lo scorso 14 marzo i suoi Warriors hanno vinto solo una partita, la prima contro Washington in cui c’era in campo anche Steph Curry (47 punti), perdendo le successive cinque in cui è sceso in campo e vincendo solo a Miami, dove non era stato schierato. Il suo plus-minus in queste partite è di -41, il terzo peggiore di squadra tra quelli che hanno giocato un numero di minuti simile al suo: "Non sono mai stato in una squadra che peggiora quando io sono in campo" ha detto dopo il ko di questa notte contro Washington. "Ma questo è dove ci troviamo ora come ora. Mi sento malissimo. Cioè, sono sano, ma mi sento malissimo. Sono consapevole che torno da un infortunio molto serio che mi ha tenuto fuori 11 settimane, di cui sette o otto senza nemmeno toccare un pallone. Ma non me ne frega niente, sono un agonista. Lavoro per essere grande indipendentemente dalle circostanze, e so che posso produrre anche così. Ma non lo sto facendo".

I segnali di risveglio nel secondo tempo

Green ha ammesso che il gioco si muove ancora "a mille all’ora" davanti ai suoi occhi e che fatica a ritrovare il suo solito ritmo, anche se nel secondo tempo contro Washington è andato un po’ meglio nonostante tre falli uno dietro l’altro su Kristaps Porzingis nello stesso possesso, prendendosi poi un fallo tecnico. Per coach Steve Kerr però è un messaggio positivo: "La sua voglia di competere nel secondo tempo è stata grande. Mi è piaciuto quello che ha fatto: abbiamo mostrato più vita rispetto al primo tempo, e il motivo è Draymond". Il suo plus-minus nella ripresa è stato comunque di -8, ma bisogna trovare segnali positivi un po’ dappertutto in questo periodo: "Devo tirarmene fuori io con le unghie e con i denti" ha concluso Green. "Fare giocate e avere impatto sulla partita. È per questo che mi sento così male: perché il mio impatto non è quello che ho di solito. Devo lavorarci su e passo dopo passo ritrovare quello che ero".

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