NBA, Kawhi Leonard e non solo: come sono andati i ritorni più attesi
Kawhi Leonard è stato l’ultimo dei “big” più attesi a rimettere piede in campo dopo un lungo periodo di infortunio: come sono andate le cose per lui e per gli altri grandi talenti che vogliono riprendersi al più presto un ruolo da protagonisti in NBA? Scopriamolo insieme, tra quelli che hanno gioito da subito e chi invece ancora stenta a ritrovare il giusto ritmo
KAWHI LEONARD - L.A. CLIPPERS | 14 PUNTI, 7 RIMBALZI E 2 ASSIST IN 21 MINUTI | Il n°2 dei Clippers ha saltato per intero la passata regular season ed è partito dalla panchina nel derby vinto contro i Lakers: in campo nei possessi che hanno deciso il match, Leonard ha già mostrato buona condizione e la solita capacità di incidere in entrambe le metà campo. Non poteva esserci notizia migliore per la squadra di L.A.
JOHN WALL - L.A. CLIPPERS | 15 PUNTI, 4 RIMBALZI E 3 ASSIST IN 25 MINUTI | Anche lui uscito dalla panchina, insieme alla second unit dei Clippers è riuscito a punire più volte la rivedibile difesa Lakers: l'esplosività non è più quella di un tempo, ma il talento resta ancora quello di un giocatore in grado di dire la sua contro ogni tipo di difesa. Un lusso enorme per la squadra di L.A.
KENDRICK NUNN - LOS ANGELES LAKERS | 0 PUNTI, 0/7 AL TIRO IN 11 MINUTI | La sua prestazione da 13 punti all'esordio contro Golden State aveva in parte "illuso" i Lakers che invece poi sono andati a schiantarsi contro i Clippers, con Nunn che in uscita dalla panchina ha sofferto maledettamente senza trovare mai ritmo e mancando sempre il canestro. Un problema da risolvere il prima possibile per i gialloviola
BEN SIMMONS - BROOKLYN NETS | 4 PUNTI, 5 ASSIST, 5 RIMBALZI E 6 FALLI COMMESSI | Tutti volevano guardare alla sua meccanica di tiro, ma a pesare come un macigno sono stati invece i problemi di falli - quelli che ne hanno limitato l’impatto e ridotto la resa, portando addirittura Kyrie Irving a dire che “c’è bisogno di lui in campo” (da che pulpito…). I Nets al momento non sono una squadra e in parte è colpa anche di Simmons
ZION WILLIAMSON - NEW ORLEANS PELICANS | 25 PUNTI E 9 RIMBALZI CON 11/22 AL TIRO | Soltanto gli infortuni al momento sono riusciti a limitare un giocatore che resta una vera e propria forza della natura, un tornado a cui è difficile porre un freno quando si lancia verso il canestro avversario, una palla di cannone che siamo davvero felici di aver ritrovato in campo dopo quasi un anno e mezzo d'assenza
DAMIAN LILLARD - PORTLAND TRAIL BLAZERS | 20 PUNTI E 8 ASSIST CON 5/18 AL TIRO | Che bello rivedere Lillard in azione, nonostante la ruggine e gli errori dal campo dovuti sicuramente a "una mano" da rimettere a posto. Di sicuro il n°0 dei Blazers spera di tornare a essere decisivo, anche perché senza prestazioni maiuscole a Portland faranno fatica a vincere
BRADLEY BEAL - WASHINGTON WIZARDS | 23 PUNTI, 6 ASSIST E 5 RIMBALZI | Contro i Pacers era una partita da vincere per gli Wizards, che ci sono riusciti anche grazie al contributo di Beal - rinverdito nonostante il lungo infortunio che lo scorso anno lo ha tenuto lontano dal parquet. Poco importa: l'All-Star di Washington è pronto a ripartire più forte di prima, forte di un rinnovo che lo legherà a lungo alla squadra capitolina
JAMAL MURRAY - DENVER NUGGETS | 12 PUNTI CON 13 TIRI IN 26 MINUTI | Nel suo caso il discorso è diverso: l'importante è riaverlo in campo, a prescindere dal rendimento immediato (apparso altalenante e affaticato, soprattutto quando si trattava di proteggere il ferro). Murray però nel medio periodo può essere uno dei migliori innesti dell'intera NBA
JAMES WISEMAN - GOLDEN STATE WARRIORS | 8 PUNTI E 7 RIMBALZI IN 17 MINUTI | Il suo mattoncino in uscita dalla panchina lo ha portato, ulteriore variabile e punto di forza che gli Warriors potranno sfruttare nei prossimi mesi: fisicamente le cose vanno sempre meglio, se dovesse trovare anche continuità sarebbero pessime notizie per le rivali di Golden State
DARIO SARIC - PHOENIX SUNS | 0 PUNTI IN 2 MINUTI | Nel suo caso Monty Williams vuole centellinare la sua presenza e in una partita combattuta e piena di parziali come quella vinta allo scadere contro i Mavericks non poteva esserci molto spazio per Saric: il croato avrà tempo e modo di rifarsi, perché in casa Suns servono alternative valide