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Victor Wembanyama pronto all'esordio con la Francia, aspettando il Draft NBA

le parole
©Getty

Il giovane talento francese - il giocatore più atteso in vista del Draft 2023 - è stato convocato per la prima volta dalla nazionale francese ed è finito sulla copertina dell'Équipe, che gli ha dedicato una lunga intervista: "Michael Jordan incarna la storia NBA, la sua impronta è impareggiabile. Sono anche un fan di Kobe Bryant, a cui penso quasi ogni giorno dalla sua morte. Guardo per imparare. Lo faccio con Kevin Durant e Giannis Antetokounmpo - la loro tecnica, le loro mosse, il loro atteggiamento"

Victor Wembanyama fa notizia da anni ormai, pronto a sbocciare dopo anni di lavoro attorno a un fisico e a un mix atletico e tecnico mai visto prima su un campo da basket: una fortuna che da oggi vorrà cogliere anche la Francia, che lo farà esordire contro la Lituania in quella che pare essere la prima di una lunghissima serie di presenze con la Nazionale che vuole prepararsi al meglio per le Olimpiadi 2024. Un evento così importante che l’Équipe ha deciso di dedicare a Wembanyama la copertina di oggi del quotidiano, facendolo così “esordire” in prima pagina a 18 anni (i 19 arriveranno soltanto il prossimo gennaio) - mettendolo al pari di giovanissimi talenti diventati poi stelle come Zinedine Zidane (in copertina la prima volta a 21 anni), Tony Parker (19 anni), Kylian Mbappé (18 anni) e Karim Benzema (17 e mezzo). A Wembanyama ora tocca il compito più arduo: confermare sul parquet le attese immense pronte a piovere sulle sue spalle.

La famiglia: fattore fondamentale nella crescita di Wembanyama

“Molti genitori trasmettono il loro sogno personale ai loro figli”, racconta nella lunga intervista sul quotidiano francese. “Il mio poteva essere l’atletica, ma non mi hanno mai messo pressione. Mi proteggono senza essere invadenti. Sono felice di essere cresciuto in una famiglia equilibrata, a differenza di molti ai quali manca un contesto simile. Se avessi voluto fare l'avvocato, mi avrebbero incoraggiato lo stesso, e non sarebbero rimasti delusi. Così come se domani dicessi loro che voglio lasciare il basket. Mia madre faceva l’allenatrice, ero nelle sue squadre da piccolo, ma non mi ha formato per fare il professionista, è rimasta nel suo ruolo di madre. Papà saltava 7 metri e 41 in lungo e ha corso i cento metri in undici secondi. Ho fatto la pista con lui, mi ha insegnato a correre, ha corretto la posizione dei miei piedi e la mia postura. Avevo undici anni. Questo è un parametro essenziale per uno come me. Essere dotati di motricità e fluidità fa bene, la tecnica di corsa non si può inventare. È un lavoro vero, sottovalutato, che sono ancora lontano dal padroneggiare”

LEVALLOIS - PERRET, FRANCE - NOVEMBER 4:  Victor Wembanyama (1) throws for a 2 pointer during the French National Basketball League game between the Metropolitans 92 and the CSP Limoges at Palais des sports Marcel-Cerdan on November 4, 2022 in Levallois - Perret, France. (Photo by Glenn Gervot/Icon Sportswire via Getty Images)

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“Chi ha lasciato una traccia indelebile nel basket? Michael Jordan, la cui impronta è impareggiabile. Sono anche un fan di Kobe Bryant, a cui penso quasi ogni giorno dalla sua morte. La sua scomparsa mi ha sconvolto. Quando soffro, quando ho dei dubbi, spesso mi chiedo cosa avrebbe fatto Kobe. E provo a imitarlo”. Sul parquet oggi invece i riferimenti sono altri: “I giocatori da cui prendi ispirazione sono Kevin Durant e Giannis Antetokounmpo: la loro tecnica, le loro mosse, il loro atteggiamento. Cerco di rubare alcune cose, da applicare nelle partite”. Mentre a chi vuole limitarne la capacità di incidere sul parquet a un singolo ruolo, risponde: “Dire che gioco da tre sarebbe una riduzione dei miei obiettivi e del mio repertorio. Vorrei evolvere in tutte le posizioni. Tutto dipende dall'avversario e da chi difende. Voglio poter fare tutto, trasformarmi in un centro o in una guardia”. L’importante è non montarsi la testa, soprattutto quando arrivano elogi importanti come quelli da parte di LeBron James e Steph Curry: “La mia vita non è cambiata per questo. Nessuna parola al mondo può essere più appagante della realizzazione della mia visione del progetto. Casomai, mi ha dato più lavoro nella comunicazione”.

victor_wembanyama

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