
NBA, tutti parlano di Victor Wembanyama: le parole di Durant, Curry e Silver
Dopo le due partite di esibizione a Las Vegas, le prestazioni di Victor Wembanyama non hanno catturato solamente le attenzioni delle 30 squadre NBA, ma anche quelle dei protagonisti. Da Steph Curry a Kevin Durant passando per LeBron James e perfino il commissioner Adam Silver, ecco cosa hanno detto sul candidato numero uno alla prima scelta assoluta del Draft 2023

"È forte. Sembra il giocatore che ti crei a NBA 2K" ha detto Steph Curry rispondendo a una domanda sul francese. "Ogni point guard vuole essere alta sette piedi, dare delle vibrazioni tipo ‘cheat code’ [i codici che si mettevano nei videogiochi per 'barare', ndr]. È un grande talento, bello da vedere. Contro il Team Ignite hanno giocato una partita divertente, perciò è stato bello"

"Ha quel tipo di talento che ti fa sorridere" ha invece detto Kevin Durant. "L'evoluzione del gioco ci ha portati fino a questo punto. Abbiamo un ragazzo di 2.25 che sa fare tutto in campo: è di ispirazione per molta gente". Durant ha anche apprezzato un commento da parte del francese: "Quando gli hanno chiesto se si paragonasse a qualcuno, ha risposto: ‘Prendendo da un solo giocatore farei un danno a me stesso, perciò prendo da tutti’. È una frase profonda, mi ha reso un suo tifoso"

Durant ha anche aggiunto un avvertimento per tutta la NBA: "La lega sarà davvero nei guai quando arriverà. Voglio vedere come andranno le cose. Tutti sono molto eccitati per il suo arrivo in NBA, sono curioso di capire cosa accadrà"

Anche LeBron James aveva detto la sua su Wembanyama, coniando un primo soprannome: "Tutti sono diventati degli unicorni negli ultimi anni, ma lui è più come un alieno. Nessuno ha mai visto nessuno così alto eppure così fluido ed elegante nei movimenti. Sa fare mille cose in campo: mette palla per terra, tira in step back dal post e tre punti, tira sugli scarichi, stoppa tiri. Di sicuro è un talento generazionale e speriamo che rimanga in salute, che è la cosa più importante"

Wembaynama era seduto a poche file di distanza dalla panchina dei Los Angeles Lakers in occasione della gara di pre-season tra i gialloviola e i Minnesota Timberwolves, trovando anche il tempo di salutare il Re durante una pausa

Le prestazioni del talento francese hanno fatto scattare la "corsa al tanking" prima ancora che sia cominciata la regular season, portando il commissioner Adam Silver ad avvertire tutte le squadre della lega: "So che molte delle nostre franchigie stanno sbavando all’idea di poter arrivare a lui, ma per farlo devono passare attraverso la Lottery. Perciò dovranno tutte competere molto duramente nella prossima stagione"

E chi lo ha dovuto affrontare? A parlare di Wembanyama è stato anche Shareef O’Neal, figlio di Shaq. "Papà mi ha detto che il più alto contro cui ha giocato è stato Manute Bol o Yao Ming, ma non penso che ne abbia mai visto uno che tira così. Non ce ne sono tanti che si muovono in quella maniera. Ho provato a fare del mio meglio: papà mi ha detto di essere aggressivo e di rimanergli sempre in faccia, ma non è che mi abbia potuto aiutare tanto"

E il diretto interessato? Sommerso dalla molte di parole e attenzioni che gli sono piovute addosso, Wembanyama ha gestito tutto con rimarchevole calma: "Ovviamente è un onore avere così tante grandi persone che parlano di me, ma non cambia niente. Anche perché di fatto non ho fatto ancora nulla: non ho giocato una partita in NBA, non sono stato nemmeno scelto al Draft. Cerco di rimanere concentrato sui miei obiettivi, perché sarà difficile migliorare ogni giorno ed essere continuo"

"La mia impressione del gioco americano? Che è bellissimo. Faccio fatica a immaginarmi come sarebbe potuta andare meglio, a parte che avremmo potuto vincere la prima partita. Ma è stata una grande esperienza, una che ti capita una volta nella vita. Perciò voglio ringraziare tutti quelli che hanno fatto in modo che io venissi qui"