Mercato NBA, Russell Westbrook prende tempo: le opzioni sul suo futuro nella lega
I Lakers si sono liberati di lui nelle ultime ore di mercato, scaricandolo agli Utah Jazz in una trade che non prevede la permanenza di Russell Westbrook a Salt Lake City: o meglio, il buyout sempre più probabile potrebbe portarlo a diventare uno dei free agent più richiesti, con almeno tre squadre su tutte pronte a convincerlo. Westbrook nel frattempo ha detto di volere una settimana per pensarci: la scelta definitiva potrebbe arrivare dunque dopo la pausa per l’All-Star Game
- Il discorso per quel che riguarda i Jazz è molto semplice: Westbrook non rientra nel progetto tecnico, non è un giocatore che troverebbe spazio in campo con Utah e, con un contratto in scadenza nei prossimi mesi, l’obiettivo principale è quello di dimostrare di essere ancora utile e di meritare un posto in rotazione. Delle quattro opzioni sul tavolo appare quella meno probabile
- A Chicago in questi mesi è mancato (tanto) Lonzo Ball, alle prese con un infortunio che è diventato un tormento per lui e per i Bulls negli ultimi 13 mesi: Russell Westbrook potrebbe rappresentare la giusta scossa da dare alla squadra in uscita dalla panchina. In fondo in questi primi quattro mesi ai Lakers c’era chi lo candidava al ruolo di sesto uomo dell'anno: perché non continuare a inseguire un obiettivo del genere?
- “John Wall no e lui sì?”: in casa Clippers se lo stanno domandando con insistenza, Paul George passa le giornate a telefono a corteggiarlo e Westbrook restando a Los Angeles non solo eviterebbe l’ennesimo trasloco degli ultimi anni, ma potrebbe continuare a sognare di vincere il titolo NBA che manca alla sua carriera. Se dovessimo scommettere il nostro dollaro, l’opzione Clippers appare la più probabile
- Miami doveva agire, allungare la rotazione, trovare nuove risorse e altri giocatori a cui affidarsi e invece è rimasta una delle pochissime a non scambiare - impantanata con i soliti noti e un roster che non pare abbastanza attrezzato per lottare ad alto livello. Westbrook in questo contesto non sarà certo la soluzione a tutti i mali, ma di sicuro può dare una mano nei prossimi due, forse tre mesi (se va bene)