Spiacevole episodio a gara ormai finita, con il punteggio già fissato: Trey Lyles cerca di rubare inutilmente il pallone ad Antetokounmpo e lo strattone frustrato. Interviene Brook Lopez a difesa del suo compagno e ne nasce un parapiglia che si conclude con l'espulsione dei due giocatori coinvolti, sia Lyles che Lopez
L'inutilità della rissa finale tra Kings e Bucks è tutta nello sguardo di Giannis Antetokounmpo: è lui che Trey Lyles strattona negli ultimi secondi di gara dopo aver cercato di rubargli un inutile pallone ma il greco non risponde neppure per idea alla provocazione dell'avversario. Lo fa invece Brook Lopez, il cui ruolo forse è anche quello di protezione della sua superstar: ne nasce allora un faccia-a-faccia tra Lopez e Lyles che poi coinvolge parecchi altri giocatori dei due roster, e porta all'espulsione dei due giocatori, con il lungo di Milwaukee visibilmente su di giri e trattenuto a fatica da compagni e membri dello staff dei Bucks. Colpevole una manata in faccia di Lyles, seguita da una stretta al collo del giocatore dei Bucks, che gradisce poco e - già nervoso durante tutta la gara di suo - reagisce con violenza. Un corollario inutile a una gara bella e da ricordare per le prodezze in campo e non per un brutto finale. "Peccato quello che abbiamo visto, non voglio commentarlo", ha chiosato coach Budenholzer.
Lopez non nomina neppure Lyles ("Quel tizio...")
Ben più accese invece le parole di Lopez nel post-partita, ancora infuriato (e con un taglio sanguinante da gestire) per il gesto di Lyles a gara virtualmente conclusa: "Penso che quello che abbia fatto quel tizio sia davvero di bassissimo livello: non ce n'era per nulla bisogno. Ha voluto provocare Giannis a partita finita e non mi è piaciuto per nulla: l'ho difeso come avrei difeso qualsiasi mio compagno". Anche se Antetokounmpo, a dire il vero, non dava proprio l'idea di aver necessità di essere difeso da qualcuno.