Mercato NBA, per Bradley Beal è corsa a due tra Miami e Phoenix: le offerte sul tavolo
Sembra sempre più imminente il momento dell'addio di Bradley Beal alla capitale. In lizza sembrano esserci due squadre, gli Heat reduci dalle finali NBA e i Suns dell'ambizioso proprietario Mat Ishbia. Ecco cos'hanno offerto e perché la scelta di Portland al prossimo Draft potrebbe condizionare fortemente il futuro di
BEAL OGGETTO DEL DESIDERIO | Il nome più caldo di queste settimane sul mercato NBA (prima del Draft e dell'avvio della free agency) è senza dubbio quello dell'ex All-Star e stella dei Washington Wizards Bradley Beal. Beal è titolare di un contratto di 5 anni e 251 milioni di dollari che include la cosiddetta "no trade clause", ovvero la possibilità per il giocatore di dare (o rifiutare) l'assenso all'eventuale destinazione finale di uno scambio
DUE SQUADRE IN "FINALE" PER BEAL | Sembra ormai evidente, come riportato da più fonti, che le squadre più vicine a poter mettere le mani su Beal siano i Miami Heat (freschi reduci dalla seconda finale NBA degli ultimi 4 anni) e i Phoenix Suns (molto attivi dall'ascesa al comando del nuovo proprietario Matt Ishbia, che ha voluto Kevin Durant alla trade deadline e ha licenziato Monty Williams per assumere Frank Vogel in panchina)
PERCHÉ MIAMI | Gli Heat sono (non da oggi) una potenziale destinazione gradita al giocatore, che di sicuro non porrebbe il suo veto a una trade organizzata sull'asse Washigton-Miami. In Florida vogliono provare a fare il possibile per massimizzare la "finestra" temporale di una squadra che con Jimmy Butler (e Bam Adebayo) può puntare al titolo
PERCHÉ PHOENIX | Da tenere in considerazione due fattori: l'agente di Beal, Mark Bartelstein, è il padre del CEO dei Suns Josh Bartelstein; il nuovo general manager degli Wizards, Will Dawkins, ha già un rapporto con Chris Paul (possibile pedina di scambio) per aver condiviso con lui la stagione 2019-20 a Oklahoma City
L'OFFERTA DI MIAMI / 1 | L'offerta che gli Heat vorrebbero mettere sul tavolo prevede il veterano Kyle Lowry, il tiratore Duncan Robinson e diverse scelte al primo giro, tra cui - con ogni probabilità - la n°18 al prossimo Draft, in programma fra meno di una settimana
L'OFFERTA DI MIAMI / 2 | La prima offerta di Pat Riley & soci potrebbe però non essere considerata sufficiente, perché gli Wizards sembrano intenzionati ad ascoltare le proposte di Miami solo nel momento in cui includano Tyler Herro, che invece gli Heat vorrebbero tener fuori dall'accordo (ed eventualmente inserire in un secondo scambio per rafforzare ulteriormente la squadra, oltre a Beal)
L'OFFERTA DI PHOENIX / 1 | Una contropartita messa sul tavolo da Phoenix per arrivare a Beal potrebbe consistere nell'offrire Deandre Ayton insieme ai cosiddetti "cap filler", ovvero contratti minori che servono a far funzionare lo scambio a livello economico
L'OFFERTA DI PHOENIX / 2 | La seconda offerta invece vedrebbe lasciare l'Arizona Chris Paul insieme a Landry Shamet. I Suns non hanno prime scelte da offrire a Washington: quella del prossimo trade, ad esempio, è in mano ai Nets (per via della trade per Durant)
DUBBIO PHOENIX | Se una squadra con (alternativamente) Paul-Booker-Beal-Durant o Booker-Beal-Durant-Ayton di sicuro incute timore e rispetto ogni avversario, i playoff 2022 hanno insegnato che ai Suns non è mancato tanto il cosiddetto "star power" quanto la profondità del roster (supporting cast e panchina). E costruire attorno a quei quattro contratti potrebbe risultare ancora più complicato
OPZIONE LILLARD PER MIAMI | Nel futuro di Bradley Beal potrebbe anche influire la scelta dei Trail Blazers al prossimo Draft. Se Portland dovesse far capire di voler tenere la propria scelta n°3 (Scoot Henderson o Brandon Miller), senza inseguire veterani pronti subiti, allora Damian Lillard potrebbe spingere per una trade lontano dall'Oregon. Non solo Miami sembrerebbe una delle sue destinazioni preferite, ma parrebbe che gli Heat - avendono la possibilità - preferirebbero aggiungere Lillard a Beal