NBA, risultati della notte: Irving ferma la rimonta dei Lakers, Boston vince il big match
I Lakers rimontano da -20 nel quarto periodo guidati da super LeBron, ma devono arrendersi nel finale davanti a 5 punti in fila di Irving per la vittoria di Dallas. Boston vince il big match contro Milwaukee riuscendo a limitare Antetokounmpo a 21 punti, altro ko per Denver che perde a Orlando nonostante la tripla doppia di Jokic. Golden State cade a Phoenix con Chris Paul espulso per doppio tecnico. Oklahoma City e Minnesota continuano a vincere e rimangono in vetta all’Ovest
- La quinta vittoria consecutiva dei Magic arriva ai danni dei campioni in carica, che al contrario perdono la loro quarta partita delle ultime cinque disputate in trasferta. Franz Wagner segna 24 dei suoi 27 punti nel solo secondo tempo e Paolo Banchero ne aggiunge 23 per i padroni di casa, più lucidi nel finale di gara per suggellare un quarto periodo da 42 punti realizzati. Con questo successo i Magic si uniscono a Milwaukee, Miami e Philadelphia con un record di 10-5 alle spalle dei Boston Celtics primi a est
- Con questo ko i Nuggets scendono a un record di 4-4 senza Jamal Murray, scivolando ancora indietro nella Western Conference nonostante gli sforzi di Nikola Jokic. L’MVP delle ultime Finals firma la sua 111^ tripla doppia della carriera con 30 punti, 13 rimbalzi e 12 assist, ma a 4:25 si rende protagonista di un parapiglia con Jalen Suggs e i Nuggets perdono il controllo, sprecando anche i 25 punti di Michael Porter Jr. e altri quattro giocatori in doppia cifra (Gordon 15+10, Jackson 14, Braun 13 e Caldwell-Pope 10)
- Gli Hornets vanno sotto anche di 19 contro Washington ma rimontano e conquistano il secondo successo consecutivo dopo quello contro Boston, anche in quel caso rimontando da -18. Kyle Kuzma sfiora la tripla doppia con 28 punti con 9 rimbalzi e 10 assist e Jordan Poole ne mette 24 ma non riescono a evitare la settima sconfitta consecutiva della squadra della capitale. Solo un punto, 5 rimbalzi e 1 assist con -18 di plus-minus per Danilo Gallinari in 13 minuti e mezzo
- La sconfitta di Washington è dovuta soprattutto all’ennesima grande prestazione di LaMelo Ball, che supera quota 30 per la settima volta nelle ultime nove gare chiudendo con 34 punti, 8 rimbalzi e 13 assist, dominando il quarto periodo (12-4-7 solo nella frazione finale). A chiudere i conti è di nuovo Miles Bridges, che firma il suo massimo stagionale da 33 punti e 11 rimbalzi segnando la tripla in step-back a 47 secondi dalla fine per chiudere definitivamente i conti
- Altra partita ad alto punteggio e altro finale in volata per i Pacers, che dopo le fatiche di Atlanta perdono in casa contro i Raptors. Pascal Siakam segna 36 punti e Scottie Barnes ne aggiunge 20 tra cui la schiacciata del definitivo vantaggio a 27 secondi dalla fine, l’ultimo dei cinque avvicendamenti nella guida del punteggio negli ultimi 82 secondi di partita. La tripla di Buddy Hield a 1.2 secondi dalla fine infatti non va a segno, rendendo inutili i suoi 31 punti e i 33 con 16 assist del "solito" Tyrese Haliburton
- Serata vintage per Kyle Lowry, che mette a segno 7 triple per il suo massimo stagionale da 28 punti brillando nella facile vittoria di Miami a Cleveland. I Cavs infatti sono a pezzi dopo l’overtime vinto a Philadelphia la sera prima e nonostante l’assenza di Bam Adebayo dall’altra parte finiscono sotto di 19 all’intervallo senza più riuscire a rialzarsi. Nona vittoria nelle ultime 10 invece per Miami, che manda 8 giocatori in doppia cifra tra cui 22 del rookie Jaime Jacquez alla sua miglior prestazione stagionale
- Il primo big match stagionale tra le due favorite a Est va ai Celtics, che hanno 26 punti da Jaylen Brown, 23 da Jayson Tatum (alle prese con l’influenza) e 21 da Kristaps Porzingis per andare avanti di 21 lunghezze nel primo tempo e non concedere più ai Bucks di rimettere la testa avanti. Solo negli ultimi 2 minuti infatti gli ospiti si riavvicinano, con Giannis Antetokounmpo limitato a 21 punti (7/20 al tiro) mentre gli sforzi di Brook Lopez (28 punti) e Damian Lillard (27) non bastano per tenere il passo
- Altra partita ad altissimo punteggio ad Atlanta, dove gli Hawks dopo averne segnati 152 nella sconfitta contro Indiana di ieri ne mettono 147 e vincono dopo un tempo supplementare contro Brooklyn, interrompendo una striscia di tre sconfitte in fila. È un canestro di Trae Young a 17 secondi dalla fine a dare definitivamente il vantaggio ai padroni di casa, con Onyeka Okongwu che stoppa un tiro di Mikal Bridges e Lonnie Walker che lancia un airball senza riuscire a evitare il terzo ko consecutivo
- Trae Young ha ritrovato la precisione al tiro e si vede. L’All-Star di Atlanta parte fortissimo segnando 19 punti nel solo primo quarto con 6 triple a segno, chiudendo alla fine con il suo massimo stagionale da 43 punti con 8/16 dalla lunga distanza e 9 passaggi vincenti per i compagni. De’Andre Hunter ne mette 25 di cui 9 in fila nel quarto periodo, Dejounte Murray ne aggiunge 20 e dalla panchina Bogdanovic (14), Bey e Okongwu (12) danno il loro contributo per la squadra di coach Snyder
- Oltre al tiro stoppato da Okongwu nel supplementare, Bridges non è riuscito a segnare sulla sirena dei regolamentari per vincere la partita, ma non cancella una grande prestazione da 45 punti (massimo in carriera pareggiato) di cui 11 solamente nell’overtime, accompagnato solamente da altri tre compagni in doppia cifra ma tutti sopra quota 20: Spencer Dinwiddie con 26 e 12 assist, Cam Johnson con 23 e 5/8 da tre, Nic Claxton con 22+11 prima di uscire per falli nell’extra time
- Terzo successo consecutivo per i Clippers, che approfittano del doppio confronto con gli Spurs per risollevarsi in classifica. Gli ospiti fanno gara di testa per tutto il match, andando avanti nel primo quarto e chiudendo i conti con un parziale di 18-2 nella ripresa, guidati dai 26 punti del fischiatissimo Kawhi Leonard nonostante i tentativi di Gregg Popovich di calmare i suoi tifosi. La doppia doppia da 22+14 di Victor Wembanyama non evita il 10° ko in fila dei texani
- Episodio mai visto prima durante il secondo quarto. Tra il primo e il secondo libero di Kawhi Leonard, fischiatissimo dal suo ex pubblico che non gli ha perdonato l’addio del 2018, Gregg Popovich ha preso il microfono dello speaker dell’arena rivolgendosi direttamente ai suoi tifosi: "Scusatemi un secondo: possiamo smettere di fischiare e lasciamo giocare questi ragazzi? Abbiate un po' di classe. Noi non siamo questi. Smettere di fischiare". Dopo un silenzio iniziale, però, il pubblico ha ricominciato coi "boooo"
- Sesta vittoria in fila per i Thunder, la striscia più lunga di successi dalla stagione 2018-19 e ormai seconda forza a Ovest. Sono 6 liberi finali di Shai Gilgeous-Alexander (osannato dai suoi tifosi con cori di “MVP”) a mettere in ghiaccio il successo per i padroni di casa nonostante i tentativi di DeMar DeRozan (25 punti) e Coby White (23 con 7 triple a segno) che pareggiano nel terzo quarto, ma ritornano velocemente in svantaggio e non riducono mai il distacco a meno di un possesso di distanza
- I tentativi di Chicago vanno a schiantarsi contro il momento magico di Shai Gilgeous-Alezander: altri 40 punti con 5 rimbalzi, 12 assist e 3 stoppate tirando 11/19 dal campo e 17/18 ai liberi, leader di una squadra che pur senza Jalen Williams (ai Bulls invece mancava Zach LaVine per influenza) trova anche i 20 punti di Isaiah Joe e i 18 con 13 rimbalzi e 4 stoppate di Chet Holmgren, continuando la scalata in classifica nella Western Conference
- In vetta all’Ovest però continuano a esserci i Timberwolves, che approfittano dell’assenza dell’MVP Joel Embiid (fuori per un problema all’anca saltando il back-to-back) per conquistare la decima vittoria nelle ultime 11 partite. Philadelphia tiene la partita in equilibrio fino all’ultimo quarto grazie ai 16 punti a testa di Tyrese Maxey, De’Anthony Melton e Marcus Morris, ma nel finale non possono niente contro Anthony Edwards (31 punti) e la coppia Karl-Anthony Towns (23+11)-Rudy Gobert (13+11) sotto canestro
- Continua la risalita anche dei Pelicans, vittoriosi in quattro delle ultime cinque partite (ko solo contro Minnesota) e di nuovo vincenti contro Sacramento, che sconfiggono di nuovo dopo la vittoria di due giorni fa. Stavolta però la partita è tirata fino all’ultimo e sono le due stelle Zion Williamson (25 punti) e Brandon Ingram (21) a firmare le giocate decisive nel finale di gara. AI Kings non bastano i 26 punti di De’Aaron Fox, i 23 di Domantas Sabonis e i 22 di Harrison Barnes concedendo 62 punti in area
- I Rockets tornano a casa e dopo tre sconfitte in fila ritrovano la vittoria, guidati da un ottimo Jalen Green autore di 26 dei suoi 34 punti (massimo stagionale) nel solo secondo tempo. I padroni di casa scappano via nel finale grazie a un parziale di 10-2 per cominciare il quarto periodo, con Dillon Brooks autore di 13 punti alla prima sfida contro la sua ex squadra. Ai Grizzlies non servono i 23 punti a testa di Desmond Bane e Jaren Jackson Jr. per evitare il terzo ko nelle ultime quattro
- I Blazers tornano finalmente a vincere dopo 8 sconfitte in fila, approfittando del brutto momento dei Jazz che perdono di nuovo malamente dopo il ko di Los Angeles. Jerami Grant chiude a quota 30 e Malcolm Brogdon ne aggiunge 20, con i padroni di casa che festeggiano anche il ritorno in campo di Scoot Henderson (3 punti, 7 assist e 1/7 al tiro con +15 di plus-minus in 16 minuti). Ai Jazz non basta il quintetto tutto in doppia cifra a cui si aggiungono gli 8 dalla panchina di Simone Fontecchio (3/7 al tiro)
- Quinto successo in fila per i Suns, che superano una rivale divisionale e si rilanciano in classifica a Ovest. I padroni di casa vanno avanti anche di 23 lunghezze nel terzo quarto, ma gli ospiti rimontano fino al -3 a 19 secondi dalla fine riaprendo i giochi. Sono due tiri liberi di Devin Booker a 12.4 secondi dalla fine a chiudere definitivamente i conti, infliggendo a Golden State la settima sconfitta nelle ultime otto gare nonostante i 23 di Klay Thompson e i 16 di Steph Curry (solo 1/8 da tre)
- La dura legge dell’ex colpisce sempre quando in campo c’è uno come Kevin Durant, che firma un’altra prestazione da 32 punti (sempre sopra quota 30 in questa striscia di vittorie) con 7/14 al tiro e 15/15 ai liberi. Devin Booker non va lontano dalla tripla doppia con 25 punti, 8 rimbalzi e 10 assist e la difesa tiene gli Warriors sotto controllo per buona parte del match, complice anche l’espulsione di Chris Paul
- Il primo ritorno da avversario di Chris Paul in Arizona è durato meno di un tempo, visto che più che con i suoi ex compagni di squadra se l’è presa con il suo vero arcirivale: l’arbitro Scott Foster. I due, che hanno una lunghissima storia di scontri alle spalle, si sono scontrati sul finire del secondo quarto per le lamentele di CP3, che sono valse due falli tecnici in rapida successione e la conseguente espulsione, al seguito della quale anche coach Steve Kerr si è preso un tecnico per sostenere il suo playmaker
- Si ferma sul più bello l’incredibile rimonta dei Lakers, capaci di recuperare da -20 a inizio quarto periodo e mettere addirittura la testa avanti a 1:16 dalla fine grazie a un tap-in volante di LeBron James, autore dei 16 dei suoi 26 punti finali nel solo quarto quarto. Cinque punti in fila di Kyrie Irving (una tripla e due liberi a segno) intervallati da una sanguinosa palla persa del Re hanno però condannato i Lakers alla sconfitta, con la tripla per pareggiare di James che non ha trovato il fondo della retina
- Pericolo scampato per i Mavs, che dopo aver dominato i primi tre quarti si fermano completamente nel quarto periodo tirando appena 2/18 prima della tripla di Irving per tornare avanti (0/9 da tre prima di quel momento). Nel quarto periodo solo Luka Doncic (30 punti con 12 rimbalzi e 8 assist) e lo stesso Irving (28) vanno a referto, ma bastano per lasciare L.A. con una vittoria nonostante i 17 di Austin Reaves e i 15 di D’Angelo Russell. Solo 10 punti e 13 rimbalzi per Anthony Davis
- Questa la classifica nella Western Conference dopo le partite della notte: Minnesota mantiene la vetta tallonata da OKC, mentre Dallas aggancia Denver al terzo posto. I Lakers scendono in zona play-in mentre salgono i Suns al quinto posto
- Questa la classifica nella Eastern Conference dopo le partite della notte: Boston continua a fare corsa di testa, mentre alle sue spalle si crea un gruppetto di quattro squadre tutte con un record di 10-5. Charlotte prova la risalita dal 12° posto, mentre poche partite separano le squadre dalla sesta all'11^ posizione