NBA, Tyrese Haliburton anticipa il rientro in campo: in ballo 40 milioni di dollari

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Questa notte Tyrese Haliburton ha fatto il suo ritorno in campo per gli Indiana Pacers, pur senza brillare nella sconfitta in trasferta sul campo dei Boston Celtics. Il titolare al prossimo All-Star Game deve però fare i conti con le poche partite rimaste da poter saltare: in ballo ci sono 40 milioni del suo prossimo contratto. "È una regola stupida, lo pensano in tanti in giro per la NBA, ma è quello che vogliono i proprietari perciò ci adeguiamo" ha detto il playmaker senza nascondere il suo disappunto

In una situazione normale, Tyrese Haliburton sarebbe certamente scontento di essere fuori causa, ma non forzerebbe inutilmente il suo ritorno in campo prima di essere guarito del tutto da un problema muscolare al bicipite femorale che lo sta rallentando ormai da un mese. Dall’8 di gennaio in poi il playmaker degli Indiana Pacers ha giocato solamente una partita intervallando una striscia di 10 assenze, ma questa notte si è visto costretto a rientrare in campo per la sconfitta dei suoi Pacers sul campo di Boston Celtics, disputando una prestazione opaca da 13 punti e 10 assist con 5/16 al tiro e 1/5 da tre punti. Scriviamo "costretto" non perché fisicamente qualcuno lo abbia spinto in campo, ma perché c’è un enorme incentivo economico per saltare meno partite possibile — complici le nuove regole sul numero minimo di gare disputate per poter essere "eleggibili" per i premi di fine stagione.

La lunga strada di Haliburton verso quota 65 partite

Riavvolgiamo il nastro per capire meglio la situazione. La scorsa estate Haliburton ha firmato un’estensione di contratto al massimo salariale con i Pacers, ma per determinare quanto guadagnerà effettivamente bisogna attendere il termine di questa stagione. Se Haliburton — che è stato votato come titolare al prossimo All-Star Game da disputare in casa — riuscirà a entrare in uno dei primi tre quintetti All-NBA (o a vincere l’MVP, ma a questo punto sembra difficile, oppure a vincere il premio di Difensore dell’Anno, e su questo siamo sicuri che non accadrà) potrà accedere a un contratto da 245 milioni di dollari in cinque anni; viceversa, se rimarrà fuori, dovrà “limitarsi” al massimo salariale standard da 204.5 milioni. Di fatto, entrare o non entrare nei quintetti ideali della stagione vale più di 40 milioni di dollari per lui, ma per poter essere “eleggibile” bisogna aver preso parte ad almeno 65 partite e come minimo aver giocato 20 minuti, con un massimo di due gare in cui è concesso di aver giocato 15 minuti e contare comunque per le 65.

L'opinione di Haliburton: "È una regola stupida"

Haliburton quest’anno ha giocato 35 partite sulle 48 disputate dai Pacers, ma proprio nella partita dell’8 febbraio contro Boston in cui si è infortunato è rimasto in campo solamente per 13 minuti e 29 secondi, quindi di fatto sulla strada per arrivare alla fatidica quota 65 è come se ne avesse giocate solo 34. Facendo due rapidi calcoli: Haliburton può saltare solamente un massimo di tre partite da qui al termine della stagione, altrimenti dovrà dire addio a quei 40 milioni di dollari previsti nel caso in cui finisca in uno dei quintetti ideali — obiettivo ampiamente alla portata considerando il livello a cui ha giocato fino a questo momento. “Sono umano come voi, anche io uso Internet” ha detto Haliburton commentando la sua situazione. “Capisco cosa mi sto giocando dal punto di vista finanziario e che non ho molte partite a disposizione. Penso anche però che sia una regola stupida, e tanti altri lo pensano in giro per la lega. Però è quello che vogliono i proprietari, perciò noi giocatori dobbiamo fare il nostro lavoro e giocarne almeno 65 se ne siamo in grado. Io proverò a prendermi cura del mio corpo per giocare, ma ce ne sono altri nella mia stessa situazione. Fintanto che i proprietari sono contenti…”.

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Il caso più eclatante è quello di Joel Embiid, rientrato in campo stanotte contro i Golden State Warriors nonostante non fosse al 100% della sua condizione, tanto da disputare una prestazione sottotono da soli 14 punti in 30 minuti (interrompendo una striscia di 22 partite consecutive da almeno 30 punti) con 5/18 al tiro, 8 palle perse e 5 falli, peraltro subendo un’altra iperestensione al ginocchio sinistro già acciaccato nel finale di gara dopo che Jonathan Kuminga è caduto sulle sue gambe. L’MVP in carica — e candidato numero 1 a ripetersi anche quest’anno — ha solamente altri cinque "jolly" di assenze da potersi giocare, ma è difficile pensare che possa rischiare così tanto dopo essersi fatto male di nuovo forzando i tempi. E anche se non perderà soldi come Haliburton, non poter competere per un premio di MVP che meriterebbe di vincere per quanto visto finora in campo di sicuro non gli farà piacere.

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