Boston-Dallas, le pagelle di gara-2 delle NBA Finals: Holiday è perfetto, Doncic non basta
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In gara-2 ai Celtics non riesce di replicare il dominio mostrato nel primo episodio delle NBA Finals 2024, ma alla fine arriva comunque la vittoria che regala il 2-0 nella serie. Jrue Holiday è l'uomo ovunque per Boston e gioca una partita praticamente perfetta, Jayson Tatum tira male ma si rende utile per i compagni mentre Luka Doncic prova a trascinare i Mavericks ma risulta ancora una volta troppo solo
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- Quando mancano 3 minuti alla fine del 1° quarto commette il suo 2° fallo, fattore che in teoria potrebbe influenzarne il prosieguo della gara. E invece da lì in poi Holiday alza ulteriormente il livello del suo gioco su entrambi i lati del campo, prendendo sempre le giuste decisioni in attacco e limitando Kyrie Irving in attacco, chiudendo infine con 26 punti, 11 rimbalzi e uno strepitoso 11/14 dal campo
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- Il suo tabellino dice 18 punti e 5 assist, ma è ancora una volta la metà campo difensiva dove la scienza cestistica dell’ex Spurs viene messa a frutto nella sua interezza. Le 2 stoppate e le 3 palle recuperate hanno un peso specifico notevolissimo, anche perché sortiscono l’effetto di frustrare i tentativi di rientro di Dallas
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- Altra gara in cui mette in mostra una condizione fisica straripante, prendendosi cura di Luka Doncic in prima battuta e spaccando quasi sempre il secondo sugli aiuti difensivi. Se si esclude la portentosa schiacciata di metà 1° quarto, la sua gara non ha lampi particolari ma Brown è una presenza costante su entrambi i lati del campo
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- Serata no al tiro (6/22 dal campo e 1/7 da tre) in cui la stella dei Celtics trova comunque il modo di incidere sulla partita con 12 preziosissimi assist e 9 rimbalzi, oltre a una difesa più che competente su Doncic quando serve. Gli entrassero anche i suoi tiri, questa serie non comincerebbe nemmeno
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- Da buon veterano amministra le energie nei 28 minuti in cui rimane sul parquet, ma i migliori momenti della difesa di Boston arrivano quando è lui a dettare i tempi
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- L’impatto non è clamoroso come in gara-1, ma il lettone si conferma un fattore a dir poco decisivo per Boston (+12 di plus-minus). Bravo ad approfittare delle situazioni di uno contro uno in cui nessuno tra le fila di Dallas ha la stazza o la mobilità per contrastarlo
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- Gioca solo 12 minuti, ma la foga con cui difende sul portatore di palla avversario gli consente di forzare due palle perse parecchio importanti negli equilibri della partita. Così come importante per gli equilibri della partita è la tripla da metà campo allo scadere del 3° quarto che fa esplodere il TD Garden
8/17
- Ha il grande merito di aver plasmato una squadra che continua a credere nel proprio piano partita e persiste nel cercare di eseguirlo anche in una serata in cui l’elemento base della manovra offensiva dei Celtics, ovvero il tiro da tre, non entra (10/39). E anche la gestione della marcatura di Doncic è eccellente
9/17
- Dopo essere stato il grande assente in gara-1, Irving prova a mettersi in partita mostrando fin dall’inizio una maggiore aggressività. Si tratta però di un’illusione che dura poco, perché l’ex di turno, accolto anche in gara-2 con un trattamento molto poco amichevole, non riesce mai a incidere sulla partita e finisce per forzare e tirare con un inusuale 7/18 dal campo
10/17
- Ben lontano dall’essere al meglio della condizione fisica, lo sloveno tiene letteralmente in piedi da solo Dallas in una prima parte di gara in cui segna 23 dei suoi 32 punti totali. Alla lunga perde in lucidità, anche perché la difesa dei Celtics lo costringe a faticare su ogni possesso, facendogli perdere ben 8 palloni, ma chiude comunque con una tripla doppia che comprende anche 11 rimbalzi e 11 assist
11/17
- Molta buona volontà e spirito di sacrificio, soprattutto nei diversi frangenti in cui si ritrova accoppiato con Porzingis in difesa. Chiude con 17 punti, il migliore dei suoi dopo Doncic, e lancia qualche segnale di ripresa dopo il naufragio di gara-1. Pesante però la stoppata subita a 50 secondi dalla fine che avrebbe permesso ai Mavs di riavvicinarsi ancora
12/17
- Prova a colmare l’evidente gap in termini di atletismo di cui Dallas soffre in maniera palese di fronte ai Celtics, e come Washington ci mette molta voglia e applicazione. Boston, però, lo battezza dalla lunga distanza e lui tira 0/3 compreso un airball che gli guadagna i cori di scherno dei tifosi di casa
13/17
- Sfiora la doppia doppia con 13 punti e 9 rimbalzi, eppure conferma di faticare tremendamente contro l’attacco perimetrale di Boston. Come per il resto del supporting cast dei Mavericks non gli manca certo la buona volontà, ma in più di un possesso appare in balia degli attaccanti avversari, soprattutto di Porzingis e Tatum
16/17
- Le difficoltà di Gafford e Lively lo costringono a giocare più di quanto dovrebbe, anche perché la spalla infortunata ne limita di molto la reattività e l’efficacia al tiro. Encomiabile l’applicazione, anche quando Kidd lo lascia in campo nel ruolo di secondo lungo accanto a uno dei due centri, ma è davvero troppo poco contro questa Boston
17/17
- Per Dallas ci sono limiti evidenti nel confronto con i Celtics, sui quali Kidd non riesce a incidere in maniera leggermente più significativa rispetto a gara-1. Alcune idee, come quelle di far portare palla a uno tra Washington o Jones Jr. in avvio di partita per rendere meno prevedibile l’attacco o di giocare con due lunghi di ruolo pagano però dividenti troppo modesti per provare davvero a piazzare il colpo in trasferta