NBA, le contender sul mercato: dopo Caruso ai Thunder, tutti a cerca del pezzo mancante
Il primo vero colpo del mercato l’ha messo a segno Oklahoma City, che portandosi a casa Alex Caruso sembra aver trovato esattamente ciò che le serviva per puntare proprio al titolo. E ora le altre squadre che sono arrivate vicine o vicinissime al ruolo di contendere, oppure che puntano a tornare in lotta per il Larry O’Brien Trophy, proveranno a fare lo stesso. Ecco quale potrebbe essere il “pezzo mancante” per le inseguitrici che daranno la caccia ai Boston Celtics nella prossima stagione
- I Celtics, il loro “pezzo mancante” l’hanno trovato l’estate scorsa con Jrue Holiday, e il risultato è stato il 18° titolo nella storia della franchigia. Ora come ora Boston appare la netta favorita anche per la stagione 2024-25, ma come insegnano le ultime annate ripetersi nella NBA di oggi è difficilissimo. Anche perché il gruppo delle inseguitrici andrà in cerca del colpo alla Holiday. E qualcuno ha già aperto le danze
- I giovani e lanciatissimi Thunder sono reduci da una stagione eccellente, conclusa però con l’amara eliminazione al secondo turno dei playoff per mano di Dallas. La serie con i Mavs ha convinto dell’esigenza di aggiungere al roster almeno un veterano e un difensore che possa alternarsi a Lu Dort sull’esterno avversario più pericoloso. Caruso corrisponde a questo identikit e il suo arrivo a OKC potrebbe trasformare la squadra in una contender a tutti gli effetti
- Si è detto e scritto molto dei tanti infortuni alle stelle della Eastern Conference che avrebbero facilitato il percorso di Boston verso le Finals, e in effetti i playoff a Est hanno visto molti assenti illustri. Il primo obiettivo di chi insegue i Celtics sarà quindi quello di recuperare i protagonisti infortunati, ma l’impressione è che per impensierire davvero Jayson Tatum e compagni a ognuna delle squadre che proveranno a detronizzare i biancoverdi manchi (almeno) un pezzo importante
- La risposta semplice alle esigenze dei Sixers sarebbe: una terza stella a fianco di Embiid e Maxey. Mentre l’obiettivo Paul George sembra sfumare a ogni giorno che passa, però, Daryl Morey pare doversi concentrare sugli obiettivi rimasti possibili, con in testa l’innesto di un esterno solido in difesa e dotato di pericolosità dal perimetro
- Se non si arrivasse a George, Philadelphia potrebbe destinare buona parte dello spazio salariale a disposizione a Kentavious Caldwell-Pope. Si tratta ovviamente di un giocatore di un altro livello rispetto alla stella dei Clippers, ma KCP ha dimostrato di saper recitare a perfezione il compito di role player prima tra James e Davis e poi tra Jokic e Murray, portando a casa due titoli. La sua presenza tra Embiid e Maxey potrebbe far fare un salto di qualità ai Sixers
- L’esaltazione per il ritorno dei Knicks ad alti livelli si è spenta sulla caterva di infortuni che hanno colpito la squadra in primavera. Recuperare tutti gli assenti è la priorità in casa Knicks, oltre alla conferma di OG Anunoby. L’impressione è però che per competere davvero con Boston manchi un altro giocatore di alto livello da affiancare a Jalen Brunson
- New York ha il contratto di Julius Randle in scadenza e diverse scelte future al Draft da mettere sul tavolo, e tra i nomi teoricamente disponibili sul mercato delle trade quello di Lauri Markkanen sembra il più adatto alle esigenze e allo stile di gioco dei Knicks
- Senza Giannis Antetokounmpo e con un Damian Lillard in condizioni fisiche precarie, le speranze di titolo dei Bucks sono sfumate già al primo turno dei playoff. Ora, con Doc Rivers in panchina fin dal training campo, a Milwaukee potrebbero andare a caccia di un giocatore in grado di alzare il livello di atletismo e fisicità di una squadra che, al di là della sua stella, è sembrata spesso fare fatica in quell’aspetto del gioco
- Il problema, quando si parla di Miles Bridges, è prettamente extra-cestistico. Le pesanti questioni legali che hanno accompagnato l’ormai ex Charlotte negli ultimi anni potrebbero alterarne il valore di mercato e Milwaukee, magari provando a mettere in piedi una sign & trade proprio con gli Hornets, potrebbe anche essere tentata da dargli una chance in un contesto importante
- No Jimmy Butler, no party. Il riassunto della stagione degli Heat, che puntavano a stupire ancora una volta tutti ai playoff e invece sono usciti al primo turno, potrebbe essere questo. Forse a South Beach è arrivato il momento di voltare pagina, ma non è da escludere che con un innesto giusto, magari un esterno con punti nelle mani, i ragazzi di coach Erik Spoelstra tornino a essere la mina vagante della Eastern Conference
- Che Atlanta abbia da tempo messo in vetrina Dejounte Murray non è un mistero e se il prezzo richiesto dagli Hawks dovesse scendere almeno un po’, Miami potrebbe farci un pensierino. L’ex Spurs non ha grandi esperienze a livello di contender, ma ha punti nelle mani e capacità di creare gioco e, sotto le cure di Spoelstra, potrebbe anche tornare a essere un giocatore dall’impatto difensivo
- Nessuno pronosticava i Pacers in finale a Est prima dell’avvio della stagione, e così come per i Celtics anche il percorso di Indiana è stato senza dubbio facilitato dagli infortuni alle stelle delle squadre incontrate ai playoff. Lo status di contender appare ancora lontano, ma con un veterano come Rick Carlisle in panchina e con l’aggiunta di un elemento in grado di migliorare la difesa perimetrale di squadra nulla sarebbe impossibile
- L’idea in casa Pacers potrebbe essere quella di confermare il gruppo arrivato un po’ fortunosamente alle finali della Eastern Conference e valutarne i progressi nella prossima stagione. Se invece a Indianapolis volessero tentare una sorta di all-in in miniatura, Andrew Wiggins, tutt’altro che intoccabile a Golden State e reduce dalla peggior annata in carriera, potrebbe aggiungere esperienza e versatilità a un roster che avrebbe bisogno di entrambe le cose
- A Ovest, come ormai da tradizione, il gruppo delle squadre che puntano al titolo è nutrito. I Thunder hanno già fatto la loro mossa con Caruso, ed è ora molto probabile che le altre proveranno a replicare a Oklahoma City in una sorta di “corsa al riarmo” che coinvolgerà i piani alti della Western Conference
- Il titolo non è mai sembrano così vicino negli ultimi dieci anni, eppure alle Finals è ridiventato quasi un miraggio. Per colmare il gap che li separa dai Celtics, ma anche solo per provare a tornare alle Finals passando dal percorso minato dell’Ovest, i Mavs dovranno migliorare nel reparto ali, dove smarrito l’effetto sorpresa P.J. Washington e Derrick Jones Jr. non sono sembrati all’altezza del palcoscenico più importante
- La struttura salariale della squadra non offre grandi margini di manovra, ma un obiettivo concreto potrebbe essere quello di riportare a Dallas Dorian Finney-Smith. L’ala, sacrificata all’interno dello scambio per Kyirie Irving, non avrebbe alcun problema d’ambientamento e dal punto di vista dell’affidabilità sarebbe un upgrade rispetto alle opzioni ora a disposizione di Jason Kidd nel ruolo di esterno accanto a Irving e Doncic
- Tutto bene, anzi benissimo fino all’incrocio con Dallas alle finali di Conference, che ha evidenziato i limiti di una squadra fortissima in difesa e lacunosa in attacco. Per poter ambire alle prime Finals nella storia della franchigia Minnesota dovrà cercare sul mercato un innesto in grado di sgravare Anthony Edwards del peso della manovra offensiva, troppo spesso interamente sulle sue spalle nei momenti decisivi
- Anche nel caso di Minnesota il monte salari concede poche scappatoie, e allora i Timberwolves potrebbero puntare su un role player in grado di aumentare la pericolosità perimetrale della squadra giocando anche lontano dalla palla. Seth Curry, come tiratore sugli scarichi di Anthony Edwards o nel pick and roll con Karl-Anthony Towns, potrebbe rappresentare un’opzione valida per evitare che l’attacco si faccia troppo statico
- L’incredibile rimonta subita in gara-7 contro Minnesota ha scioccato un po’ tutti, in primis a Denver. La sensazione è che le rotazioni troppo corte e una panchina poco affidabile abbiano finito per incidere sulla lucidità e l’efficienza di Nikola Jokic e compagni al momento decisivo della stagione. Per tornare a combattere per il titolo i Nuggets hanno bisogno di nuova linfa, soprattutto nel pacchetto degli esterni
- L’ideale sarebbe riportare Bruce Brown in Colorado, ma anche in questo caso l’incastro dei salari rende impraticabile l’operazione. E allora i Nuggets potrebbero puntare su Jae’Sean Tate, che a Houston rischia di finire ai margini delle rotazioni e che per molti versi ricorda il 6° uomo con cui Denver ha vinto il titolo nel 2023
- L’uscita al primo turno è stata ancora una volta dolorosa, soprattutto perché ha impedito nuovamente di capire dove sarebbe potuta arrivare la squadra con Kawhi Leonard sano e sul parquet non solo per onore di firma. Oltre a tentare di evitare gli ormai cronici problemi di salute che affliggono la loro stella, i Clippers potrebbero trovarsi nelle condizioni di dover operare un certo rinnovamento del roster affidato a Ty Lue
- I Clippers vogliono ricostruire attorno a Leonard e George, e se dovessero riuscire a trovare l’accordo con il secondo l’attenzione si sposterebbe sulla second unit. Nonostante l’intento del front office sia chiaramente quello di puntare al titolo, un giovane come Toumani Camara potrebbe fare al caso di Lue, prendendosi minuti e sgravando le due stelle del lavoro sporco in difesa in modo da preservarne al meglio la tenuta fisica
- Difficile inserire i Lakers, passata dal play-in e eliminati senza grandi storie da Denver al primo turno dei playoff, nel novero delle contender. Eppure l’arrivo di JJ Redick in panchina e la più o meno palese volontà di andare all-in per la prossima stagione potrebbero essere premesse ad un salto di qualità netto. L’obiettivo numero uno in casa gialloviola rimane un creatore di gioco con punti nelle mani che possa permettere a LeBron James di prendersi le giuste pause alla soglia dei quarant’anni
- Il “pezzo mancante” dei Lakers, considerate le abitudini della casa e l’orizzonte a brevissimo termine dato alla squadra, non può che essere una stella. Le voci che vogliono Trae Young come possibile innesto in gialloviola durano da diversi mesi, arrivare al playmaker di Atlanta richiederebbe uno sforzo pesante tra giocatori e scelte da mettere sul tavolo, ma potrebbe dare all’ambiente la scossa che potrebbe servire per tornare a sognare in grande