NBA, i Suns piazzano il colpo Tyus Jones: ora Phoenix è di nuovo una contender?
Tyus Jones era per distacco il free agent più ambito rimasto ancora sul mercato, e Phoenix se l’è aggiudicato con un contratto annuale da soli 3.3 milioni di dollari. L’ex Wizards e Grizzlies sembra essere l’elemento ideale per dare equilibrio a una squadra che continuerà a ruotare attorno al trio Beal-Booker-Durant e con un nuovo playmaker a disposizione i Suns sembrano poter tornare a puntare al titolo
- Dopo aver aggiunto Bradley Beal al duo formato da Devin Booker e Kevin Durant, nella scorsa stagione i Suns erano attesi a recitare una parte da protagonisti. Una regular season con troppi alti e bassi, però, li ha condotti fino alla disastrosa serie di primo turno dei playoff, dove Phoenix ha subito un 4-0 senza appello da parte dei Minnesota Timberwolves
- A fare le spese della disastrosa conclusione della stagione è stato prima di tutto coach Frank Vogel, arrivato solo un anno prima e licenziato in fretta e furia. Al suo posto Phoenix ha deciso di puntare su Mike Budenholzer, veterano delle panchine NBA e campione con Milwaukee nel 2021
- Non per la prima volta in carriera, va detto, subito dopo la chiusura infelice della stagione dei Suns Durant aveva lasciato filtrare più di un dubbio sulla consistenza del progetto tecnico complessivo di Phoenix e del suo ruolo nella squadra. Le voci su una possibile trade che l’avrebbe portato altrove, però, si sono spente dopo poche settimane
- La struttura salariale dei Suns, titolari del monte stipendi più alto della lega, non concedeva al GM James Jones grandi spazi di manovra sul mercato. In sostanza, quindi, si è proceduto alla sostanziale conferma del blocco di giocatori già a roster, riuscendo però a colmare quella che evidentemente era ritenuta la lacuna più pesante dal punto di vista tecnico e tattico
- Può in effetti apparire strano per una squadra che ha in organico tre stelle come Beal, Booker e Durant, tutti sulla carta in grado di creare gioco per sé e per i compagni, ma uno dei difetti evidenziati durante la scorsa stagione da Phoenix ha riguardato proprio la gestione della manovra offensiva, spesso troppo confusionaria e frutto di improvvisazione
- Le sue ultime due stagioni, vissute tra Washington e Detroit con una parentesi finale in maglia Timberwolves, non sono state eccezionali, ma Morris rimane una delle guardie con maggior talento di tutta la NBA tra quelle pronte a recitare un ruolo da sesto uomo. E poco dopo l’apertura del mercato Phoenix si assicurata i suoi servizi per la prossima stagione in cambio di un contratto assai modesto da 2.8 milioni di dollari
- La notizia è freschissima: non contenti di aver aggiunto Morris al loro reparto guardie, nella notte i Suns si sono aggiudicati anche Jones. Altro contratto di un solo anno a cifre oggettivamente fuori mercato (3.3 milioni di dollari) e altro colpo che alza e non di poco le potenzialità complessive della squadra
- Agli ordini di coach Budenholzer si presenterà quindi una squadra per molti versi simile a quella della scorsa stagione, ma con alcune novità che potrebbero aiutare il nuovo allenatore a sciogliere molti dei nodi presenti nella manovra offensiva di Phoenix dopo l’arrivo prima di Durant e poi di Beal. E il novo quintetto dei Suns, a ben vedere, assomiglia parecchio a quello di una contender
- Tanta intelligenza tattica e poca necessità di prendersi dei tiri: Jones potrebbe rivelarsi il giocatore che mancava a Phoenix
- Sgravato dei compiti di playmaking, l’ex Washington dovrebbe riuscire a recuperare l’efficacia che l’aveva reso uno degli attaccanti più letali di tutta la NBA. Sempre che la condizione fisica regga…
- Anche per Booker potersi avvalere di un playmaker di stampo più “classico” potrebbe essere un salto di qualità, i precedenti al fianco di Chris Paul da questo punto di vista sono incoraggianti
- Alla soglia dei 36 anni appare evidente come per estrarre il meglio dall’enorme bacino di talento di Durant occorra permettergli di dosare le forze. Con Jones (e Morris) in squadra l’ex Nets dovrebbe riuscire a giocare maggiormente lontano dalla palla e, si spera, diminuire il proprio minutaggio in campo
- Forse il vero punto di domanda di Phoenix, perché il centro bosniaco ha limiti ormai ben noti dopo dieci anni in NBA. Anche Nurkic, tuttavia, potrebbe beneficiare di una squadra dagli equilibri e dai ruoli più definiti rispetto al passato
- Gli arrivi di Jones e Morris, oltre a quello in panchina di Budenholzer, sembrano la giusta premessa per un cambio di passo rispetto alle frustrazioni accumulate la scorsa stagione. La Western Conference, però, si preannuncia come un autentica giungla, e al momento Phoenix parte comunque dietro almeno a Oklahoma City, Denver, Minnesota e Dallas. Il talento a disposizione dei Suns potrebbe tuttavia regalare sorprese