Nella notte gli Warriors hanno perso nettamente sul campo dei Thunder campioni NBA in carica, inanellando la terza sconfitta nelle ultime quattro partite e scivolando così in piena zona play-in a Ovest. E Draymond Green non ha lesinato critiche ai compagni, abbozzando poi anche qualche vaga minaccia
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Il conteggio di vittorie e sconfitte, al momento, è in perfetta parità: 6-6. Un record, quello collezionato dagli Warriors in questo avvio di stagione, che considerate le aspettative iniziali che accompagnavano la squadra non può che essere ritenuto deludente e che varrebbe per ora giusto un posto al play-in della Western Conference. Non solo, nella notte Golden State ha subito una nettissima sconfitta sul campo dei Thunder campioni in carica, terzo stop patito nelle ultime quattro gare giocate. Qualcosa, insomma, a Golden State sembra proprio non andare per il verso giusto. E Draymond Green, come da tradizione, dopo la batosta di Oklahoma City è parso avere le idee chiare su cosa non stia funzionando nella sua squadra.
La versione di Draymond
“Quando lo scorso febbraio è arrivato Jimmy Butler” ha dichiarato Green dopo la sconfitta 126-102 conto i Thunder, “tutti erano concentrati nel tentare di vincere in ogni modo possibile, invece adesso non mi sembra proprio che sia così”. A mancare, quindi, secondo il veterano sarebbe lo spirito competitivo, perché sugli Warriors peserebbero le aspettative dei singoli giocatori. “Ognuno qui sembra avere i propri obiettivi personali” ha aggiunto Green sempre nella stessa conferenza stampa, “ma occorre far collimare gli obiettivi personali con quelli di squadra e se non funziona così o ti liberi dei tuoi obiettivi personali oppure qualcun altro si libererà di te”.