
Bastano due parole per rievocare ricordi ed emozioni a milioni di appassionati di pallacanestro: Dream Team. In quella formazione spiccava il tris di assi Jordan, Magic, Bird –
E’ tornato il Dream Team: ora è nella Hall of Fame
Dopo l’apertura olimpica agli atleti professionisti, la Federbasket statunitense decise di selezionare il meglio della Nba per l’edizione di Barcellona 1992 –
E’ tornato il Dream Team: ora è nella Hall of Fame
Non poteva mancare Michael Jordan, che aveva appena vinto con i Bulls il suo secondo titolo della carriera –
E’ tornato il Dream Team: ora è nella Hall of Fame
Insieme a MJ vi era il suo fido scudiero a Chicago, Scottie Pippen, che chiuse il torneo olimpico come miglior assist-man della squadra (5,5 a partita) –
E’ tornato il Dream Team: ora è nella Hall of Fame
Pochi mesi dopo l’annuncio della sua sieropositività, Magic Johnson fu una delle principali attrazioni sui parquet catalani –
Magic Johnson, 20 anni fa l'annuncio choc: "Sono sieropositivo"
Barcellona fu anche l’ultimo teatro in cui si esibì il cestista bianco più forte di sempre: Larry Bird infatti si ritirò con l’oro olimpico al collo –
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Il miglior marcatore del Dream Team fu Charles Barkley, che chiuse le otto partite a oltre 18 punti di media a partita con un irreale 73% dal campo. Qui l’ala dei Suns sotto canestro con Karl Malone –
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Lo scarto medio inflitto agli avversari fu enorme: oltre 44 punti in otto match. Si va dal + 68 con l’Angola al + 32 con la Croazia in finale. Qui nella foto il centro dei Knicks Patrick Ewing –
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Clyde Drexler fu l’ultimo giocatore “professionista” selezionato dal coach Chuck Daly. Vinse il duello con la stella dei Pistons, Isiah Thomas –
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David Robinson aveva già partecipato ad un’Olimpiade: nel 1988 vinse il bronzo a Seul. Proprio lo smacco subito in Corea del Sud spinse la Federazione Usa a chiamare a raccolta le stelle della Nba –
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L’esordio del Dream Team avvenne il 28 giugno 1992 nel torneo pre-olimpico contro Cuba. Finì 136-57 per Stockton e compagni. Il coach cubano Miguel Calderon Gomez disse: “Non puoi oscurare il sole con le dita” –
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Chris Mullin, mortifero tiratore di Golden State, aveva già vinto l’oro olimpico con la Nazionale statunitense nell’edizione di Los Angeles 1984 –
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L’unico non (ancora) professionista era Christian Laettner, giocatore dell’Università di Duke, che vinse il ballottaggio per il 12.o posto nel roster con un talento di Louisiana State: un certo Shaquille O’Neal –
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