Roland Garros, cosa deve fare Thiem per battere Nadal

Tennis

Federico Principi

Nadal e Thiem, che si affronteranno in finale al Roland Garros, sono al momento i due migliori giocatori su terra. L'austriaco parte sfavorito ma ha alcune armi che potrebbero mettere in difficoltà lo spagnolo

ROLAND GARROS, LA FINALE NADAL-THIEM LIVE

La finale del Roland Garros, sotto molti aspetti, non è per nulla sorprendente. Rafael Nadal e Dominic Thiem già nel 2017 erano stati nettamente i due giocatori più forti sulla terra battuta e in questa stagione l'austriaco ha perso un po' di partite soprattutto per colpa di un suo ritardo di condizione, dovuto a un infortunio alla caviglia patito a marzo a Indian Wells. A Roma Thiem aveva ceduto a Fognini non senza innervosirsi nel finale, ma ha recuperato la forma sia fisica che mentale prima vincendo l'ATP 250 di Lione e successivamente attraverso alcune partite complicate nei primi turni al Roland Garros (soprattutto contro Tsitsipas al secondo turno), prima di vincere con molta più autorità contro Kei Nishikori agli ottavi, Alexander Zverev ai quarti e contro un'altra versione in grande spolvero di Marco Cecchinato in semifinale.

Di contro Nadal non ha bisogno di presentazioni, ma è doveroso far notare come Thiem sia stato l'unico giocatore ad aver battuto lo spagnolo sulla terra battuta negli ultimi due anni, a Roma nel 2017 e a Madrid in questa stagione. Non solo, ma l'austriaco ha ottenuto una vittoria contro Nadal sulla terra per il terzo anno consecutivo (aveva vinto anche a Buenos Aires nel 2016) e, di conseguenza, delle ultime 6 sconfitte del maiorchino sul rosso 3 portano proprio la firma di Thiem, anche se mai è avvenuto al meglio dei 5 set.

Al di là delle statistiche, il livello di gioco di Thiem e alcune sue caratteristiche potrebbero nuovamente infastidire Nadal nella finale parigina, l'undicesima per lo spagnolo e la prima in assoluto in uno Slam per l'austriaco. Thiem dopo la semifinale contro Cecchinato ha detto: «Ho una tattica per battere Nadal e mi auguro di poterla eseguire bene domenica. Cercherò sostanzialmente di ripetere il piano che ha funzionato per me quest'anno a Madrid e l'anno scorso a Roma». Dovrà cambiare qualcosa del suo gioco abituale, ma allo stesso tempo riproporrà alcune sue caratteristiche naturali che potrebbero tornargli molto utili, fermo restando la necessità per lui che Nadal non si esprima al massimo, essendo comunque il grande favorito.

Cosa dovrà fare Thiem

Forse Thiem ha commesso un piccolo errore nel confermare pubblicamente che ricalcherà alcune tattiche messe in campo contro Nadal nelle due precedenti vittorie, considerate le elevatissime capacità cerebrali dello spagnolo nel leggere il gioco, dandogli oltretutto un piccolo vantaggio. Ma d'altra parte il tennis è uno sport che solo in parte si decide tramite gli schemi tattici, che non sono comunque numerosissimi: l'importante, tuttavia, è trovare quelli giusti.

In linea molto generale, Thiem dovrà attenersi a una regola piuttosto basilare quando si affronta Nadal: sui campi veloci, o comunque quando si vuole e si riesce a dare poco tempo allo spagnolo per caricare i colpi (giocando molto in anticipo o tirando forte piuttosto piatto e in modo penetrante) è consigliabile giocargli sul dritto; viceversa, quando si decide di caricare la palla di top spin da dietro o comunque non si può fare altrimenti, dando quindi a Nadal tutto il tempo di prepararsi, è più opportuno prendergli il rovescio.

Thiem non appartiene a quella categoria di giocatori che giocano piatto e in anticipo, e le strategie con cui ha battuto lo spagnolo nelle ultime due occasioni ne sono la logica conseguenza. Innanzitutto, la tattica principale grazie alla quale l'austriaco ha sconfitto Nadal a Madrid è stata quella di insistere con il dritto carico in diagonale sul rovescio dello spagnolo, per poi concludere con un lungolinea o con lo sventaglio dalla parte opposta di campo, dopo essersela aperta. In questo senso Thiem per riuscire nel suo piano dovrebbe però beneficiare di una condizione mentale non perfetta di Nadal: lo spagnolo quando è in fiducia ha dimostrato di reggere molto bene la diagonale destra e di effettuare cambi lungolinea precisi e offensivi anche con il rovescio.

Per fare ciò, tuttavia, Nadal necessita di brillantezza e sicurezza per poter colpire il rovescio bimane in avanti, soprattutto quando lo fa per cambiare lungolinea: lo spagnolo soffre sul rovescio quando non è sicuro perché tende ad arretrare anziché impattare in avanti, e in quel caso anche eventuali cambi lungolinea alzando molto la traiettoria (che Nadal non disdegna) potrebbero non essere sufficienti per dare fastidio a Thiem, che potrebbe comunque avere il tempo per caricare con il rovescio da lontano una palla senza peso o addirittura spostarsi sul dritto.

Nel video qui sotto uno scambio tipico della loro sfida di quest'anno a Madrid. È evidente come, fin dal servizio, Thiem cerchi di prendere Nadal dalla parte del rovescio e caricare continuamente il dritto sulla diagonale destra. Il punto si conclude con scambi spettacolari sotto rete, ma si nota come Thiem per prendere il vantaggio decisivo nello scambio abbia accelerato con il dritto a sventaglio, nel momento in cui pensava di essersi definitivamente aperto la parte di campo sinistra di Nadal: un punto tatticamente ineccepibile per l'austriaco, tralasciando i prodigi difensivi dello spagnolo. Si nota però, anche, come la situazione di punteggio (Thiem sta servendo per chiudere il primo set) crei pressione a Nadal, che infatti ogni volta che prepara il rovescio esegue sempre uno o due passettini in diagonale all'indietro, e non in avanti a chiudere il campo.

Senza tanti scambi impostati tatticamente come questo, Thiem non può battere Nadal in finale al Roland Garros.

Una situazione tattica simile contro Nadal l'ha riproposta con successo Diego Schwartzman, nei quarti di finale al Roland Garros. L'argentino ha approfittato anche qui della deficitaria sicurezza mentale di Nadal nel primo set e mezzo, oltre che del campo un po' bagnato che non faceva saltare molto il top spin dello spagnolo. Fatto sta che Schwartzman è andato in vantaggio per 6-4 3-2 e servizio giocando tantissimi dritti carichi sul rovescio di Nadal, insicuro e tendente a scappare indietro.

La partita di Schwartzman contro Nadal fino alla prima interruzione per pioggia è riassunta tutta in questa grafica qui sotto. Nei pallini verdi vengono rappresentate le palle colpite in fase ascendente (quindi in anticipo), in quelli rossi le palle colpite in fase discentente, da caricare. Risulta evidente come, in linea di massima, Schwartzman abbia approfittato del suo grande timing con il rovescio bimane per colpire molte palle in anticipo sul lato sinistro, senza far salire troppo il top spin di dritto di Nadal (penalizzato dal campo bagnato), ma dalla parte del dritto invece l'argentino ha colpito più spesso caricando da dietro in fase discendente, quasi sempre verso il rovescio di Nadal, che ha spesso perso campo da quel lato.

Dalla partita dello scorso anno a Roma, invece, Thiem dovrà prendere spunto su come avviare il piano tattico che ha funzionato a Madrid. Come si evince nelle grafiche qui sotto, l'austriaco a Roma nel 2017 ha risposto molto più spesso nella zona di rovescio di Nadal rispetto alla finale di Madrid di pochi giorni prima (53% contro 30%), prendendo in questo modo il colpo bimane dello spagnolo fin da subito e impedendogli di comandare con il dritto con il primo colpo all'uscita dalla prima di servizio. Rispetto alla finale 2017 di Madrid, a Roma pochi giorni dopo la percentuale di punti ottenuti con la prima da Nadal è calata del 17% (da 72% a 55%).

Questa giusta scelta tattica di Thiem risponde all'esigenza di effettuare il piano strategico visto in precedenza, ovvero quello di costringere subito Nadal a giocare di rovescio per poi cominciare a manovrare lo scambio sulla diagonale destra. Per fare ciò, tuttavia, l'austriaco dovrà necessariamente avvicinarsi al campo in fase di risposta, almeno sulla prima, per non dare a Nadal il tempo di girarsi comunque con il dritto e prendere in mano lo scambio invece sull'altra diagonale, la sinistra. Thiem dovrà molto spesso rispondere vicino al campo come del resto ha fatto nel primo set contro Cecchinato: questo ovviamente aumenterà i rischi, paradossalmente più dalla parte del dritto, visto che Thiem con la risposta in anticipo tende a essere più sicuro sul rovescio che sul dritto, ma in generale dovrà forzarsi a non stare nella sua comfort-zone piuttosto lontana dalla riga di fondo.

La differenza di punti di impatto medi in risposta a prima e seconda palla di Thiem contro Cecchinato, nel primo set. Sulla seconda anche contro Nadal l'austriaco potrà arretrare per provare subito a caricare con il dritto, ma sulla prima dovrà più o meno stare nella stessa zona del primo set della semifinale, per non far subito caricare lo scambio allo spagnolo.

Cosa Thiem dovrà evitare

Ovviamente queste sono tutte soluzioni anche piuttosto facili da elaborare a tavolino in base alle diverse caratteristiche dei giocatori, ma come dice giustamente Thiem non è detto che vengano eseguite correttamente in campo, per vari fattori. Ci sono tuttavia delle cose che Thiem deve tassativamente evitare, due in particolare.

La prima è senza dubbio il suo solito servizio in kick. O meglio, Thiem magari potrà anche giocare dei buoni kick sulla prima (che comunque cozzano contro il dritto arrotato di Nadal), dosandoli con molta parsimonia, ma sulla seconda l'austriaco - soprattutto da sinistra - rischierebbe di diventare carne da macello se eseguisse quel servizio con continuità. Anche a Madrid quest'anno - in una partita piuttosto confusa per Nadal dal punto di vista tecnico-tattico - la risposta incrociata caricata di dritto da dietro da sinistra sulla seconda ha rappresentato una vera ancora di salvezza per il maiorchino, costringendo più volte Thiem a spostarsi in modo esasperato e spesso tardivo sul dritto.

In realtà come mostrato su Eurosport da Patrick Mouratoglou, prima della semifinale contro Marco Cecchinato, Thiem a Parigi otteneva più punti con lo slice da destra piuttosto che con il kick da sinistra (85% contro 79%), senza aver mai incontrato un mancino per tutto il torneo, e in generale la distribuzione dei punti ottenuti con il servizio era piuttosto equilibrata. Ecco che, oltre alla risposta, Thiem dovrà direzionare anche il servizio il più possibile dalla parte del rovescio di Nadal che, partendo da una posizione arretrata, potrebbe fin da subito concedere lo scambio dalla diagonale destra.

Zverev risponde da una posizione simile a quella di Nadal, e questi sono i suoi punti di impatto in ribattuta contro Thiem sullo slice da destra nei quarti di finale. Per Nadal non è l'ideale colpire la risposta di rovescio più o meno da lì.

L'altra cosa da evitare il più possibile per Thiem sarà il back di rovescio, non perché lui non ne sia un buon esecutore, quanto perché piuttosto Nadal è estremamente abile a caricare una palla tagliata dalla parte del dritto, o comunque a spostarsi sul dritto anche a destra. L'austriaco, nel caso, dovrà eseguire rovesci tagliati solo quando sarà eventualmente sicuro di pescare il rovescio di Nadal, magari quando lo spagnolo è molto spostato verso sinistra. Mentre la palla corta, che contro Nadal generalmente è piuttosto efficace, non è però un colpo piuttosto sicuro nell'armamentario di Thiem e rischia di diventare un boomerang.

La sfida psicologica

Come sempre, però, l'attuazione di gesti tecnici e piani tattici è subordinata a un'adeguata condizione mentale, nel tennis in particolare. Anche per questo, o soprattutto per questo, Thiem parlando della sua strategia ha detto «mi auguro di poterla eseguire bene». Sostanzialmente quella psicologica è la sfida più importante per i due, che per quanto visto in questo torneo hanno bisogno di scendere in campo con un approccio mentale corretto.

Non sappiamo come Thiem reagirà alla sua prima finale Slam, anche se affronta il grande favorito e per questo motivo ha poco da perdere rispetto al suo avversario. Piuttosto Nadal nelle ultime partite non ha per nulla convinto come impatto psicologico alla gara nelle prime fasi: ha ceduto subito un break contro Marterer, è andato sotto di un set e di un break contro Schwartzman e anche contro Del Potro nel primo set ha concesso ben 6 palle break soprattutto per dei suoi banali errori, più di tensione che di deconcentrazione.

L'impressione che ha lasciato Nadal è quella di un giocatore fin troppo dubbioso di sé stesso e rispettoso delle qualità degli avversari, una qualità che gli ha permesso in carriera di non sottovalutare mai nessuno e di dare sempre il massimo, ma che stavolta sembra andare a braccetto con un'eccessiva pressione, anche se comprensibile, tipica di chi è condannato a vincere. Un po' come Federer, che a 36 anni e mezzo ha detto di aver provato una tensione altissima prima della finale contro Cilic in Australia https://sport.sky.it/tennis/2018/01/29/federer-australian-open-2018.html, paradossalmente l'età che avanza inesorabilmente - Nadal ha compiuto 32 anni lo scorso 3 giugno - potrebbe creare dei dubbi nella testa di questi campioni sul fatto che ogni volta potrebbe essere l'ultima occasione per vincere un determinato titolo.

Thiem probabilmente sa bene che sarà più facile incunearsi nei meandri mentali di Nadal nel primo set, per provare subito a tenere con la testa sott'acqua lo spagnolo. Rispetto al passato, Nadal sembra ora fare più fatica a trovare il punto di svolta nella partita e alzare il livello quando le cose vanno male: contro l'austriaco a Madrid non è mai riuscito a riprendere in mano il suo gioco, mentre contro Zverev a Roma e Schwartzman a Parigi sono state le sospensioni per pioggia a dare a Nadal la possibilità di riassettarsi mentalmente per alzare il livello di gioco, senza che ci fosse prima riuscito sul campo, anche se ovviamente non si può dire che sia stata esclusivamente la pioggia a permettergli di vincere in entrambe le occasioni.

Il primo set, sostanzialmente, potrebbe dare una svolta abbastanza netta alla partita, soprattutto se lo vincesse Nadal. Dopo tutto si tratta della finale del Roland Garros, l'habitat naturale del giocatore più vincente in un'unica superficie nella storia del tennis. Battere Nadal al meglio dei 5 set sarà la sfida più grande della carriera di Thiem, a cui serviranno lucidità tattica, aggressività, incoscienza, autostima, resistenza fisica e un necessario aiuto del suo avversario che, se giocasse al massimo delle proprie potenzialità, rimarrebbe comunque invincibile. A Thiem il compito, improbabile ma non impossibile, di mettere insieme tutti questi pezzi.