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ATP Finals, la storia del torneo e i protagonisti

Tennis
©LaPresse

Dal 1970 i più forti campioni si sono forgiati del prestigioso titolo di Maestro: McEnroe, Borg, Sampras, Agassi, Federer, Djokovic. Tra cambi di nome, sede e superficie, ecco la storia del torneo al via domenica a Torino, che vedrà tra i protagonisti anche Jannik Sinner. Le ATP Finals sono in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW dal 12 al 19 novembre

DJOKOVIC-RUNE LIVE

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Dal 1970 ad oggi, le ATP Finals sono un appuntamento fisso nel mondo del tennis, che assegna il titolo di Maestro dell'anno. Nessun torneo, però, ha cambiato così tanto i connotati dalla sua nascita ad oggi: denominazione, numero di partecipanti, sede, superficie, indoor-outdoor, formato del torneo, partite al meglio dei tre o dei cinque set.  Per il terzo anno (e almeno fino al 2025), sarà Torino ad ospitare le Finals, almeno fino al 2025. 

Quindici città e quattro continenti: il viaggio delle Finals

Dal 2009 l'evento si è svolto a Londra nella futuristica O2 Arena, che sede fino al 2020. Nella sua storia, la manifestazione si è chiamata Masters Grand Prix (1970-89), ATP Tour World Championships (1990-99), Tennis Masters Cup (2000-08) e infine ATP Finals a partire dal 2009. La manifestazione è stata ospitata da ben 15 città in giro per il mondo, toccando quattro continenti. Dal 1970 al 1976 si sono alternate Tokyo, Parigi, Barcellona, Boston, Melbourne, Stoccolma e Houston, mentre dall'anno successivo fino al 1989 i migliori giocatori del mondo si sono ritrovati a New York. Da quel momento il torneo ha girato tra Francoforte (1990-95), Hannover (1996-99), Lisbona, Sydney, Shanghai, Houston e Londra. Fino al primo sbarco nella storia in Italia, al PalaAlpitour di Torino dove si giocherà dal 12 al 19 novembre (diretta su Sky Sport e in streaming su NOW). 

approfondimento

Da Panatta a Sinner, gli azzurri alle ATP Finals

Pete Sampras esulta dopo il trionfo del 1994 - ©Getty

Formula e superficie delle ATP Finals: una volta anche sull'erba!

Il round robin con i gironi all'italiana e semifinali-finali permettono a un giocatore di poter vincere il torneo anche perdendo un match, come accaduto per esempio a Novak Djokovic nel 2015. La formula di oggi, adottata fin dal 1986, ha avuto anche la variante del girone unico nei primi due anni del torneo. Al contrario, l'eliminazione diretta è stata utilizzata tra il 1982 e il 1985. Dal 2006 si gioca sul cemento indoor, ma in passato il torneo si è disputato su quasi tutte le superfici: nel 1974 a Melbourne, Guillermo Vilas battè Nastase sull'erba outdoor, ad esempio. Non è un caso che le Finals siano l'unico grande torneo a mancare nella bacheca di Rafa Nadal, visto che l'evento non è mai stato organizzato su terra.

Federer e Djokovic al termine della finale del 2015, vinta dal serbo. Nole ha un record di 3-0 con Roger nelle finali alle ATP Finals - ©Getty

Federer-Djokovic, la sfida dei record

Scorrendo l'albo d'oro, salta subito all'occhio il nome del Maestro Roger. Con sei successi, Federer è uno dei due giocatori più vincenti nella storia: 2003, 2004, 2006, 2007, 2010 e 2011, con altre quattro finali perse. Lo svizzero è il giocatore con più partecipazioni alle Finals, 17: una serie interrotta nel 2016, quando diede forfait a causa di un infortunio che gli fece terminare in anticipo la stagione. Federer precede nella speciale classifica Novak Djokovic, che quest'anno taglierà il traguardo delle 16 partecipazioni. Nole ha eguagliato a quota 6 trionfi il Maestro di Basilea proprio lo scorso anno, quando a Torino conquistò il sesto titolo dopo quelli del 2008 e i quattro consecutivi tra il 2012 e il 2015.  Riuscirà quest'anno a strappare l'ennesimo record al Re?