Grazie fenomeno Jannik, uomo di questi tempi
l'editorialeL'editoriale del direttore di Sky Sport sull'impresa di Jannik Sinner, che in Australia ha vinto il primo Slam nella carriera. E’ arrivato un giovane da Sesto Pusteria per regalarci questo straordinario presente e per aprirci le porte del futuro. Fenomeno e bravo ragazzo, che a Sky Sport continueremo a seguire come una Nazionale di calcio ai Mondiali o agli Europei
Ci voleva proprio uno come Sinner per cambiare il nostro senso degli anni che passano, "ché era sempre meglio prima, e mamma mia quanta nostalgia per quei tempi che non torneranno più". E’ arrivato un giovane da Sesto Pusteria per regalarci questo straordinario presente e per aprirci le porte del futuro. E allora eccoci qui a puntare la sveglia all’alba o ad alzarci in piena notte davanti alla tv a soffrire e a gioire per un altro Nino Benvenuti, un Pietro Mennea, un Alberto Tomba, una Federica Pellegrini, un Valentino Rossi. A ventidue anni, proprio come i citati predecessori, Sinner ha scavalcato i confini del mondo del tennis ed è diventato un fenomeno popolare, abbattendo anche i limiti tra generazioni, come solo lo sport e la musica sanno fare. La prova della macchinetta del caffè in ufficio (o del bancone del bar) restituisce sentenze inequivocabili, che anticipano qualsiasi indagine di mercato. Basta appostarsi e ascoltare qual è il primo argomento di conversazione in questi giorni: "Ma hai visto che roba, Sinner?", "Cosa ha fatto Sinner?". Ha vinto, ecco cosa ha fatto, per la prima volta nella storia un azzurro trionfa agli Australian Open, il primo Slam di Jannik. E vincerà ancora e ancora, farà la storia di questo sport in Italia e non solo.
Il fenomeno Sinner
Per noi che a Sky Sport abbiamo avuto il privilegio di seguirlo fin dai suoi primi tornei, e continueremo a farlo, i numeri del fenomeno Sinner ne testimoniano la crescita non solo quando è sul campo, ma anche fuori. Alle Finals di Torino lo abbiamo seguito come la Nazionale di calcio ai Mondiali e agli Europei, perché questa è la dimensione di cui stiamo parlando. E dunque allenamenti in diretta (vi ricordate prima di lui un tennista del quale seguivamo le sessioni di training in tv?), eventi, interviste, la folla davanti all’hotel, la racchetta, la borsa di Gucci: tutto Jannik minuto per minuto. E questo perché? Perché è italiano e vince in uno sport conosciuto, praticato e popolare come il tennis. Risposta ovvia. Ma non basta.
Perché è entrato nel cuore di tutti
Sinner ci è entrato nel cuore perché incarna quello che la gente perbene, che per fortuna è la maggioranza, vorrebbe che fosse lo sport. Perché si diverte, fa la cosa che gli piace di più al mondo e non lo nasconde. Parla tre lingue, è empatico nel comunicare, si dichiara un ragazzo fortunato ed è consapevole della sua realtà. Vive la vita vera, fuori dai social. E’ riconoscente per il regalo più grande che gli hanno fatto i genitori: la libertà. Ha un sorriso che dice tutto della sua anima gentile, rispetta se stesso e gli avversari. Non conosce alibi, è maniaco del miglioramento, del sacrificio e dell’allenamento, indispensabile da abbinare in rima con la parola talento. Non è un santo, ma un bravo ragazzo e piace anche, se non soprattutto, per questo. Si rassegnino gli amanti dei bad boys, con Sinner vincono quegli altri. Che campione, Jannik. Che atleta, che sportivo, che persona. E’ proprio un uomo d’altri tempi. Anzi no, di questi tempi. E meno male...