
Bagno di folla all'Anzhi Arena di Makhachkala, capitale del Daghestan dove è originario il campione imbattuto della UFC. Protagonista del main event a Las Vegas contro McGregor, sconfitto prima della vergognosa rissa finale, Nurmagomedov è stato accolto dall'entusiasmo di 10mila tifosi
KHABIB DERIDE MCGREGOR - NURMAGOMEDOV SI SCUSA, CONOR VUOLE LA RIVINCITA - UFC 229, MCGREGOR VS KHABIB FINISCE IN RISSA: FOTO E VIDEO

Ben 10mila tifosi hanno festeggiato il ritorno a casa di Khabib Nurmagomedov, campione imbattuto nella UFC con 27 vittorie in altrettanti match nei pesi leggeri. Ormai una celebrità nel campo delle arti marziali miste, disciplina che l’ha visto sconfiggere la superstar McGregor a Las Vegas prima dell’ingiustificabile rissa finale

Bagno di folla all’Anzhi Arena di Makhachkala, capitale del Daghestan dove è originario il 30enne Khabib. Atterrato in Russia e portato nello stadio del club russo, Nurmagomedov si è rivolto alla folla in visibilio dicendosi non pentito della rissa scoppiata al termine del combattimento vinto grazie alla sottomissione per neck crank (schiacciamento del collo) contro il nemico Notorious

In attesa dei provvedimenti da parte della Commissione dello Stato del Nevada, che ha trattenuto la borsa di 1.5 milioni di dollari destinata al daghestano a differenza di McGregor, Nurmagomedov si era già scusato per i gravi fatti scaturiti a margine della vittoria di Las Vegas pur senza pentirsi dell’accaduto

Travolto dall’entusiasmo del pubblico daghestano, Khabib potrebbe essere pesantemente sanzionato oppure ricevere un divieto per i prossimi combattimenti: quasi un paradosso per l’imbattuto campione UFC nella categoria dei pesi leggeri

Qui in compagnia del padre Abdulmanap, Nurmagomedov ha sfoggiato proprio la cintura da campione che Dana White (presidente della UFC) si era rifiutato di consegnargli al termine dell’incontro per motivi di ordine pubblico e prevedibile lancio di oggetti da parte degli spettatori della T-Mobile Arena di Las Vegas

Davanti ai fan che indossavano i tipici copricapi di papakha, cappello che Nurmagomedov indossa abitualmente a margine degli incontri e delle conferenze stampa, l’invincibile daghestano ha spiegato che “non è possibile tenere un’aquila in gabbia”. Nient’altro che un riferimento al suo soprannome, The Eagle

Sia McGregor che Khabib potrebbero subire una multa e una sospensione di sei mesi, provvedimenti che non hanno intaccato la passione dei tifosi daghestani pronti ad invadere il campo per avvicinarsi al proprio eroe

I sostenitori di The Eagle si sono radunati nei pressi dell’Anzhi Arena, stadio situato nella città di Kaspijsk a 18 chilometri dalla più popolosa Makhachkala. Detto del trionfo tecnico sul rivale McGregor, è stata proprio il violento fuori-programma ad accendere l’entusiasmo dei tifosi di Nurmagomedov

Archiviato il match, infatti, Khabib si è scagliato fuori dall’ottagono aggredendo Dillon Danis, compagno di team di McGregor. Ad amplificare il caos ha contribuito Zubaira Tukhugov che si è invece introdotto nella gabbia aggredendo McGregor: per questo il peso piuma russo è stato licenziato in tronco dalla UFC

Tre membri dello staff di Khabib sono stati arrestati e poi rilasciati senza accuse complice la decisione di McGregor di non sporgere denuncia. Lo stesso fighter irlandese si è affrettato a telefonare a Dana White e chiedere una rivincita, re-match particolarmente difficile da imbastire a causa delle gerarchie in UFC e del precedente inaccettabile nel mondo delle MMA

Da parte sua Nurmagomedov, preso di mira dall’avversario tra mille provocazioni, ha schernito McGregor: “Ho pregato Dio per una cosa, essere lasciato solo nella gabbia con questo pagliaccio. Gli ho chiesto questo ogni giorno”. In attesa di novità sul grave accaduto a Las Vegas, l’accoglienza riservata a Khabib è proprio quella di una superstar