Dopo l’esperienza con l’Olimpia Luis Scola non vuole ancora ritirarsi: chiede solo un impegno meno gravoso dal punto di vista fisico perché i suoi 40 anni cominciano a farsi sentire. Ma con la squadra lombarda, che non fa le coppe europee, potrebbe giocare solo una partita alla settimana e farsi trovare pronto per i prossimi giochi Olimpici, che sarebbero i suoi quinti
All’inizio era solo un sogno, suggestivo e incredibilmente affascinante. Ma solo un sogno. Poi è diventata un’idea, che sembrava però quasi impossibile da realizzare. Ora invece è qualcosa di più, con la realtà che fa capolino dietro a quella che potrebbe diventare una notizia importante. Già, perché Luis Scola, il Generale, come lo chiamano nell’ambiente della nazionale argentina di cui è capitano, sembra essere sempre più vicino a firmare per la Pallacanestro Varese per la prossima stagione. Luis, dopo la stagione con Milano interrotta dallo tzunami del coronavirus, aveva dichiarato che non avrebbe più giocato l’Eurolega perché i suoi 40 anni non glielo avrebbero permesso in termini di recupero fisico, ma allo stesso tempo aveva lasciato intendere che per lui non era ancora arrivato il momento di ritirarsi: l’obiettivo di giocare la sua quinta Olimpiade, di essere anche il portabandiera della delegazione argentina lo portavano a pensare di prolungare di un altro anno la sua carriera già piena di successi.
Occorreva trovare però la soluzione più giusta, una squadra che non aveva impegni di coppa e che poteva dargli la maniera di prepararsi al meglio per un solo appuntamento settimanale. Aveva rifiutato le offerte di Trieste e Bologna Fortitudo perché lui e la sua famiglia volevano rimanere a Milano, coi quattro figli a frequentare la scuola internazionale e lui con la moglie già inseriti nella vivace comunità argentina cittadina composta dai connazionali giocatori di calcio di Inter e Milan. E le alternative si sono giocoforza ristrette: un viaggio a Varese, per parlare con Bulgheroni, l’uomo di spessore internazionale della società, e con gli altri dirigenti, per capire se l’operazione era fattibile. Nessun problema economico, Luis non era e non è alla ricerca di contratti stratosferici, solo una questione di impiego e di essere all’interno di un progetto che lo portasse, il prossimo anno, pronto per giocare la sua quinta Olimpiade ed entrare nella leggenda di questo sport. E Varese sta diventando giorno dopo giorno la soluzione più giusta per far diventare realtà il sogno di entrambe le parti.