Barcellona, Griezmann esulta come LeBron James: un "chalk toss" tutto blaugrana. LE FOTO
Il francese prende per mano la squadra, orfana di Messi, Suarez, Dembélé (infortunati) e Coutinho (appena venduto). Due gol in dieci minuti e una citazione come esultanza
Betis in vantaggio. Poi ci pensa Griezmann. Il campione del mondo ex Atletico segna due gol spianando la strada al 5-2 finale del Barça. Sul raddoppio volano coriandoli blaugrana, un omaggio al famoso "chalk toss" di LeBron James.
Prima un piccolo passo indietro: nella seconda giornata di Liga il Barcellona ospita il Betis Siviglia al Camp Nou.
Messi e Suarez (in tribuna alle prese col mate) non sono nemmeno in panchina. Out anche Dembélé, mentre Coutinho è da poco andato al Bayern Monaco. Senza le altre stelle dell'attacco, ci pensa Griezmann (nel tridente con Rafinha e il classe 1998 Carles Pérez) a vestire i panni del trascinatore.
Fekir porta in vantaggio il Betis al 15'. Poi il pari proprio di Griezmann al 41'. Dopo cinque minuti esatti della ripresa ecco il sorpasso, con un mancino a giro dal limite che entra in porta a fil di palo.
Griezmann esulta e poi corre verso la bandierina.
Raccoglie tra le mani qualcosa.
E poi ecco la pioggia di coriandoli.
Un modo molto speciale per esultare.
Per Griezmann un record niente male: è diventato il primo giocatore del Barça del XXI secolo ad aver debuttato con una doppietta al Camp Nou.
"Che bello è segnare al Camp Nou! Grazie del vostro supporto, che i nostri colori brillino!" - ha scritto Grizou su Instagram postando questa foto.
Zoom sulla sua pioggia blaugrana: sono delle piccole stelline coi colori del Barcellona.
Ma dove avevamo già visto una scena simile?
Ma certo! Quella di Griezmann è una citazione al famoso "chalk toss" di LeBron James.
Il francese è un grande appassionato di NBA.
Ma cos'è il "chalk toss"? LeBron James lo ha fatto per anni, salvo abbandonarlo nelle ultime stagioni. La traduzione letterale è "lancio del gesso". Prima di ogni partita si metteva sulle mani della polvere di gesso (per avere maggiore presa sul pallone) e lanciava in aria quella in eccesso, tra gli sguardi e le macchine fotografiche dei tifosi sugli spalti.
