L’allenatore dei Citizens si è schierato in difesa del suo collega al Chelsea: “Serve tempo, bisogna dare stabilità: è l’unico modo per costruire qualcosa sul lungo termine. Quando fui io in difficoltà il club non mi mise mai in discussione”
Tantissima, la pressione, su Maurizio Sarri e il suo Chelsea. L’allenatore ha bisogno di ritrovare una certa continuità di risultati per ridare serenità ad un ambiente scosso per il rendimento alterno e le restrizioni sul mercato imposte dall’UEFA. Una prima stagione di Premier molto complessa, come lo fu per Pep Guardiola. Che però ha individuato diverse differenze: “Al mio primo anno, il club non ha mi ha mai messo in discussione. Non è mai uscita la notizia che sarei potuto essere esonerato se avessi perso questa o quella partita. Non è mai accaduto. A volte la situazione è complessa e richiede tempo. La prima stagione di Maurizio è così. Serve tempo ma la gente mi sosteneva qui. I giocatori sapevano chi fosse l'allenatore e tutto era al posto giusto. Dopo si può vincere o perdere, ma c'è stabilità. È questo il modo migliore per costruire qualcosa su lungo termine e non semplicemente qualcosa di immediato”.
Cultura da cambiare
Riguardando anche al trascorso di Antonio Conte, Guardiola ha notato come si tratti un comportamento tipico: “Rimasi sorpreso quando Conte, da campione in carica dopo aver perso un paio di partite, per la gente andava esonerato. Mi dissi 'Cavolo ma 2-3 mesi questi hanno vinto la Premier’”. Ad ogni modo, resta immutata la stima nutrita per Sarri. “La mia opinione di lui e delle sue squadre resta alta. Quando rivediamo la partita contro di noi magari la gente non mi crederà, ma hanno fatto delle cose straordinarie” ha concluso Guardiola.