La FIGC ha dato mandato a Gravina per scrivere un nuovo comma dell'articolo 19 del codice di giustizia sportiva. Nicchi: "Tolleranza zero? No, meno uno. Non possiamo mandare al massacro i nostri ragazzi"
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Pene più dure nei casi di violenza contro gli arbitri. Il consiglio federale della Figc ha delegato il presidente Gabriele Gravina, d'intesa con i vice presidenti federali e il numero uno dell'Aia, Marcello Nicchi, al fine di riscrivere un nuovo comma dell'articolo 19 del codice di giustizia sportiva che preveda una sanzione edittale di un minimo di un anno di squalifica per i responsabili di episodi di "condotta violenta"nei confronti dei direttori di gara. Tale introduzione terrà conto anche dell'opera di raffronto con le norme sulla stessa materia in vigore negli organismi internazionali (Fifa e Uefa) e nelle altre federazioni.
"Abbiamo fatto uno studio molto approfondito sull'attività di Uefa e Fifa e sulla legislazione inglese, tedesca spagnola e francese", ha spiegato Gravina dopo il consiglio federale. "Non vogliamo lasciare a una norma sterile non solo la parte dell'inasprimento delle sanzioni ma anche l'attività di deterrenza. Serve una norma che risolva in maniera definitiva il tema violenza, ma dobbiamo lavorarci sopra. Tempo qualche ora ci sarà la norma definitiva, si parte dal principio che per la parte relativa alle lesioni la pena edittale non sarà inferiore a un anno ma c'è ancora da aggiungere altro".
Nicchi: "Problema nazionale, noi siamo le vittime"
"Tolleranza zero contro la violenza sugli arbitri? No, tolleranza meno uno per quanto riguarda la rivisitazione di questa norma. E' un problema nazionale, non solo dell'Aia. Noi siamo le vittime". Lo dice il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, al termine della riunione del consiglio federale. "L'argomento è grave e va affrontato in modo deciso e subito, questo lo ha recepito il consiglio federale. Spero che si volti pagina perché così non si può andare avanti, non possiamo mandare al massacro i nostri ragazzi".
Gravina: "Cori discriminatori? Possiamo sospendere, non interrompere match"
Per i cori discriminatori durante le partite "ci sarà l'esatta applicazione di quanto prevedono le norme". Lo ha detto il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina al termine del Consiglio federale odierno a Roma. "Ho parlato con Nicchi e Rizzoli sabato sera e li ho invitati all'applicazione rigida del protocollo -ha sottolineato il numero uno della Figc-. Capisco le esigenze legate a equilibri diversi, ma ci sono norme chiare: l'arbitro fa fare il primo annuncio, poi il secondo e al terzo si va nello spogliatoio. Noi possiamo sospendere la partita, non interromperla perché questo è demandato alle forze di pubblica sicurezza".