Il numero uno della FIGC ha anticipato, in esclusiva a Sky Sport24, le principali novità che verranno introdotte dalla prossima stagione sportiva. Nella lunga intervista esclusiva si parla dello stato di salute del calcio italiano, di sostenibilità e delle nuove norme per ridare credibilità al movimento
Un'intervista esclusiva fatta da Luca Marchetti al numero uno della FIGC per parlare dei temi d'attualità e delle norme future. Partendo dal "caso Pro Piacenza", solo l'ultimo in ordine di tempo. In onda oggi su Sky Sport24 alle 16.45 e alle 22.45.
I numeri dicono che negli ultimi 15 anni ci sono state più di 150 società fallite. In molti casi le società hanno faticato a finire la stagione. In alcuni casi non sono neanche riuscite a finirla. Già nei primi 100 giorni della presidenza Gravina sono state varate delle nuove regole affinché questi episodi non succedano più. O almeno non succedano così frequentemente.
“Prendere un impegno di questo tipo è abbastanza complicato, merita una riflessione articolata, siamo nel campo dell’economia, siamo nel campo del diritto civile, del diritto commerciale. Credo che, chiunque operi nel campo economico, è soggetto a dei rischi di default, di rischio di fallimento. La Federazione ha il dovere di salvaguardare un bene primario rispetto al valore economico. Su questo stiamo attivando tutta una serie di meccanismi che sono già partiti il 18 di dicembre con l’adozione delle nuove licenze nazionali. Un provvedimento epocale per due motivi: per i contenuti, ma soprattutto per la tempistica perché le licenze nazionali varate sei mesi prima dell’iscrizione ai campionati credo che sia un record assoluto.
Caso Pro Piacenza? Non escludo che possano verificarsi in futuro, noi dobbiamo però impegnarci affinché questi casi siano ridotti al lumicino. Devono essere dei casi eccezionali, straordinari, non devono essere la norma. Oggi ci sono delle norme che solo in caso di quattro rinunce è consentita l’esclusione, bene noi il 20 di marzo porteremo all’attenzione del Consiglio Federale una norma che prevede la riduzione a due rinunce.
Noi avevamo imposto, ad esempio, come la fideiussione bancaria prima richiesta. L’AGCOM ci dice che questo non è possibile, non è possibile perché non si può violare il principio della libera concorrenza e quindi stiamo alzando alcuni criteri legati ai rating, per esempio per il mondo delle assicurazioni, quindi saranno assicurazioni di primaria rilevanza economico finanziaria.
Noi abbiamo già varato questa modifica, dalla prossima stagione la norma è uguale, e quindi il famoso articolo 53 è stato modificato per cui dalla prossima stagione in caso di rinuncia al campionato tutti i risultati saranno azzerati".
Il caso Palermo, la sostenibilità, il concetto di rating
L’aspetto dei controlli è fondamentale, ci stiamo impegnando nel costruire un nuovo organismo operativo da affiancare alla nostra commissione di vigilanza, quindi alla COVISOC, affinché intervenga e cerchi di monitorare costantemente e periodicamente tutta la situazione economico finanziaria delle società. Limitarci a controlli spot attraverso i nostri ispettori e, come potete immaginare, sono troppo dilatati a mio avviso nel tempo, consentono ad un’apertura di maglie e non danno sicurezza, non danno una particolare credibilità al nostro sistema. Noi dobbiamo recuperare la nostra credibilità di sistema che salvaguardi seriamente, coscientemente, responsabilmente il valore della competizione sportiva, lo dobbiamo fare con la certezza delle norme, e soprattutto l’incisività dei controlli e su questo ci stiamo lavorando.
Mi piacerebbe che questi parametri diventassero ancora più stringenti, più attenti, anche con ricorso a quello che è il mio cavallo di battaglia, l’introduzione del concetto di rating all’interno del mondo del calcio. Attraverso il rating, al vecchio concetto dello Z -Score di Altman, visto che è un indice di pre fallibilità permetterebbe di dare una mano agli imprenditori che vogliono investire in determinati ambienti, affinché capiscano esattamente se quell’attività imprenditoriale è in linea e rientra nelle possibilità economico finanziarie del proprio patrimonio. In via sperimentale dal 1 luglio vorrei avviare attraverso l’uso di parametri una prima fase di applicazione del concetto di rating, che è un concetto molto ampio: non si limita ai concetti economici e finanziari, quindi a valutazioni oggettive, ma anche valutazioni soggettive: la qualità della governance, la qualità delle strutture, la qualità dei settori giovanili".
I nuovi investitori del calcio, servono nuovi parametri
"Oggi c’è un doppio passaggio nella verifica delle proprietà, legato all’onorabilità di questi acquirenti, ma soprattutto una serie di parametri e valutazioni economico finanziarie. Lo dico da imprenditore, lo dico da osservatore, da uomo di sport, sono parametri soft: certificare oggi, dare risposta a livello di istituto bancario a quei requisiti che chiediamo, che poniamo in capo a determinati imprenditori che vogliono entrare nel nostro mondo, sono davvero facilmente raggirabili. Dobbiamo stabilire all’interno di quei requisiti, dei criteri oggettivi.
La Federazione si deve impegnare a dare dei criteri oggettivi affinché ci sia una reale selezione dei soggetti che entrano nel nostro mondo. E dobbiamo essere addirittura molto più restrittivi nell’ambito delle valutazioni dei requisiti legati all’onorabilità di alcuni soggetti, ma soprattutto dobbiamo far sì che ci sia una valutazione economico finanziaria oggettiva sulle reali capacità. Abbiamo avuto delle sentenze da parte della Magistratura ordinaria che, per una serie di ragioni, ha detto in maniera chiara che nessuno a livello di valutazione legata alla competizione sportiva può impedire una transazione commerciale a dei soggetti di natura privatistica. Però, sicuramente, possiamo impedire che alcuni soggetti che non hanno i requisiti non ottengano la possibilità di intaccare la dignità del mondo del calcio".
Dignità e credibilità
"Se ne è parlato tantissimi anni e in 100 giorni siamo riusciti a modificare un articolo 49 – 50 che responsabilizza le singole leghe nel sapersi autodeterminare in base anche al numero di società che possono partecipare ad un campionato professionistico. E’ cambiato qualcosa, perché, ad esempio, nei rapporti tra campionato di serie B e serie C c’è solo uno slittamento d classifica, quindi abbiamo stabilito che in caso di carenza di organico la serie B che quest’anno è prevista come format a 20 squadre può utilizzare le società che sono retrocesse per completare il proprio organico.
Dobbiamo tornare ad essere davvero credibili. I miei riferimenti sono i partners commerciali, che hanno giustamente e legittimamente pensato di abbandonare il mondo del calcio, che oggi abbiamo riconquistato. Sono orgoglioso, fiero, li ringrazio per questa fiducia che hanno voluto confermare alla Federazione Italiana Gioco Calcio, che dobbiamo comunque ripagare con un grande senso di responsabilità. Oggi il calcio perde valore, il brand perde il suo appeal, perché purtroppo, per un certo periodo, abbiamo intaccato la sua dignità e abbiamo intaccato la sua credibilità".
Il diritto di recompra e le plusvalenze
"Ci sono dei correttivi, oggi ci sono due situazioni abbastanza critiche, l’abbiamo attenzionato l’aspetto legato alle plusvalenze e gli aspetti legati al cosiddetto diritto di recompra. Sul diritto di recompra, provvedimento che è stato adottato in periodo commissariale, stiamo riflettendo perché ritengo e spero di portare la modifica della norma entro il 20 di marzo, per evitare e quindi annullare ove il Consiglio Federale dovesse condividere e accettare questa mia proposta, di togliere il diritto di recompra. Altissimo rischio per quanto riguarda un uso pensiamo poco attento e poco in linea con quelli che sono i nostri principi di controllo e quindi bisogna a mio avviso intervenire in maniera decisa e drastica. Sul problema delle plusvalenze, invece, il tema è più delicato, perché io sfido chiunque ad intervenire nell’ambito di una valutazione commerciale di uno scambio tra due società; noi attenzioniamo quella situazione, la segnaliamo, ma non possiamo intervenire, perché non abbiamo il diritto di inficiare un percorso, di denunciare uno scambio che ha un valore commerciale che non spetta alla Federazione valutare. Però possiamo comunque segnalare all’eventuale società di revisione di attenzionare quell’episodio specifico e capire se il valore e la posta di bilancio è una posta reale, concreta, fittizia o esagerata".
Stipendi, una nuova norma
"Cambierà moltissimo, perché quello che si è verificato in questo campionato, dove alcune società hanno continuato a far parte del mondo del calcio non pagando neanche uno stipendio e accumulando solo penalizzazioni per il mancato pagamento sia degli emolumenti sia dei contributi, non potranno più prendere parte al nostro mondo per un semplice motivo: ci sarà dal campionato 2019-2020 una nuova norma che prevede che, in caso di mancato pagamento di due bimestri di emolumenti, si è esclusi dal campionato".