Andrea Agnelli su Juve e Superlega: "Ho la coscienza pulita. Il tempo sarà galantuomo"

FINANCIAL TIMES

Intervistato dal Financial Times, l'ex presidente della Juventus è tornato a parlare a partire dal progetto Superlega: "Era stata una risposta ai problemi del calcio. Tutti i club avevano firmato liberamente. E avevo discusso di un progetto alternativo con Al-Khelaifi". Sull'acquisto di CR7 e il tema plusvalenze: "Senza pandemia era un'altra storia. E abbiamo fatto tutto secondo le regole". E sul futuro: "Prima o poi le cose torneranno a posto"

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Andrea Agnelli torna a parlare e lo ha fatto attraverso un’intervista al Financial Times. L'ex presidente della Juventus, che recentemente ha visto confermare i 10 mesi di inibizione (dopo l’iniziale condanna di 16 mesi in primo grado) per la cosiddetta ‘manovra stipendi’, ha toccato diversi temi a partire dal progetto Superlega naufragato in 48 ore: "Era stata una risposta ai problemi che il calcio ha avuto e continua ad avere: instabilità finanziaria, sostenibilità finanziaria, polarizzazione. Tutti i club avevano firmato liberamente, alcuni più per paura di non essere a bordo e altri più consapevolmente. Ma non ho puntato una pistola alla testa di nessuno". Lo stesso Agnelli ha rivelato di un progetto alternativo discusso con Al-Khelaifi (presidente del Psg e dell’Eca) a novembre 2020: "Ricordo di essere volato a Parigi in pieno Covid, con nessuno in giro, la città deserta. Io e Nasser avevamo parlato di un nuovo torneo dicendo che c’era bisogno di un cambiamento, perché se non cambiamo siamo morti".

"L'acquisto di CR7 è stata una buona mossa"

Agnelli è tornato anche sul colpo Cristiano Ronaldo, acquistato nell’estate 2018 dal Real Madrid per 117 milioni di euro: "È stata una buona mossa. Datemi Ronaldo e fatemelo schierare senza pandemia: è un'altra storia". Un investimento che ha preceduto la necessità di sistemare i conti, ma è lo stesso Agnelli che rivela cosa disse ai dirigenti: "Avete risorse che potete spostare, fatelo. Se è legale, qual è il mio problema?". Ne è seguito il caso plusvalenze: "Rimango convinto che tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziari. Sono super tranquillo". La situazione ha poi preceduto il progetto Superlega: "Da quando si è trasformato da gioco in business, il calcio non ha evoluto la sua governance per gestire gli affari. È giusto dire che la maggior parte dei club perde soldi: o siamo tutti incompetenti oppure il sistema ha qualche carenza".

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"Prima o poi le cose torneranno a posto"

Nel corso dell’intervista a Murad Ahmed, Agnelli non esclude un suo eventuale ritorno alla Juve ma ribadisce di essere impegnato in altri interessi, dalla sua holding finanziaria a una fondazione sulla ricerca sul cancro e una nuova impresa di tecnologia sportiva da far decollare. L’ex presidente bianconero ha inoltre detto la sua sul rapporto con il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin: "Lui è il padrino di mio figlio? E allora? Parlavo con lui tre volte al giorno. Avevo un legame molto forte. La mia sensazione è che il tempo sia galantuomo. Prima o poi le cose torneranno a posto, in caso contrario ancora una volta la mia coscienza è super pulita".

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