Nei minuti di recupero, con lo Schalke avviato verso la terza sconfitta di fila, Schubert va a caccia del gol del pareggio spingendosi nell'area avversaria. Il capovolgimento di fronte, però, lo costringe a una folle e goffa corsa all'indietro
Basterebbe una singola azione, forse, per spiegare cosa sia lo Schalke oggi. Una squadra che, da quando la Bundesliga è ricominciata, ha incassato 3 sconfitte in 3 partite, subendo 9 gol e segnandone appena 1, e che vive un periodo nero che pareva potersi lasciare alle spalle dopo il vantaggio sul Fortuna Dusseldorf. Niente da fare: la rimonta del Fortuna è arrivata inesorabile con due gol nel giro di 5’ e per lo Schalke ecco la decima partita di fila senza vittoria, perché prima del lockdown le cose non andavano molto diversamente.
È da alcuni dettagli però, dicevamo, che si intuisce quando sono disperazione e improvvisazione a prendere il sopravvento, e così, con l’ennesimo ko che si sta per materializzare, la mossa tattica di David Wagner è quella di mandare all’attacco Salif Sané, difensore centrale, piazzando nell’area avversaria i suoi 196 centimetri per l’assalto finale. Palla lunga per Sané diventa lo schema principe di uno Schalke senza idee, riproposta anche al 93’ in occasione di una punizione a favore, quando a gettarsi in avanti è anche il portiere Schubert.
Dietro, in pratica, non resta nessuno, e allora è fin troppo facile immaginare cosa accade quando Kastenmeier, portiere del Fortuna, fa suo il pallone in presa alta. Rilancio immediato, e qui scatta la corsa all’indietro di Schubert, che prima cerca goffamente di intercettare il lancio di testa, lisciandolo, e poi si lancia all’inseguimento di Skrzybski, che già si pregusta il gol. A rovinargli la festa è il salvataggio disperato di Kenny, che evita solo il 3-1 e non l’ennesima figuraccia dello Schalke.