Dybala e Dzeko: l'analisi tattica dei gol segnati in Champions

Champions League

Una notte per tornare a riprendersi le rispettive squadre. Paulo Dybala ed Edin Dzeko hanno dimostrato di aver superato il momento difficile di inizio stagione. Due triplette per giocatori estremamente diversi. Ma da dove nasce la capacità di essere così incisivi? E Allegri, adesso, dovrà far "coesistere" la Joya con CR7

DYBALA, TODA JOYA: "CI VOLEVA UNA SERATA COSI'" 

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ROMA-VIKTORIA PLZEN 5-0

Il martedì di Champions ha restituito a Roma e Juventus due attaccanti che, finora, avevano un po' latitato. Dopo il gol d'inizio stagione, Edin Dzeko aveva fatto fatica a essere decisivo in una Roma ancora alla ricerca della miglior condizione. I gol contro il Viktoria Plzen restituiscono a Di Francesco il terminale offensivo di una squadra che ha bisogno dei suoi gol. L'assenza di Cristiano Ronaldo nel secondo match di Champions della Juve avrebbe potuto generare infinite pressioni su Dybala, ma l'argentino ha risposto presente: tre gol per dimenticare i problemi di inizio stagione e riproporsi come uomo di punta (al fianco di Ronaldo) di una Juve che vuole assumere, finalmente, il carattere di squadra internazionale. Insomma, Dzeko e Dybala, due triplette per attaccanti che giocano in modo totalmente differente. Vediamo come.

Dzeko e Dybala, due modi differenti di fare "tripletta"

Forti delle statistiche di Opta che danno la possibilità di verificare le zone di "campo" presidiate dai singoli giocatori, i cosiddetti Heatmaps (qui sotto Dybala a sinistra e Dzeko a destra), permettono di valutare in maniera analitica le differenze tra i due campioni. I gol di Dybala nascono da lontano, quelli di Dzeko sono il frutto di un presidio costante dell'area di rigore. Ovvio considerare anche la dfferenza di sistemi di gioco adottati da Allegri e da Di Francesco. La Juve, generalmente, gioca con un uomo tra le linee (che sia una mezzapunta o una seconda punta di movimento), la Roma con un terminale offensivo centrale unico e due esterni d'attacco. Sono le caratteristiche di ciascuno dei due, sfruttate al meglio dai rispettivi allenatori, a renderli particolarmente incisivi. Si può fare una tripletta pur non avendo una presenza costante e (un po' più statica) nell'area di rigore: la dimostrazione è proprio Dybala che sa cucire il gioco tra cetrocampo e attacco e poi riesce a buttarsi negli spazi per andare a finalizzare. A Dzeko viene richiesta una presenza più costante al centro e in avanti per un motivo molto semplice: Di Francesco preferisce che la squadra si appoggi al bosniaco per permettere i tagli degli esterni e le incursioni dei centrocampisti. Dzeko resta sempre l'uomo da cercare in area proprio sullo sviluppo dell'azione da palla esterna. Tutto molto semplice da un punto di vista del posizionamento (differente) dei due giocatori, tutto molto più complicato (per i giocatori di medio livello) realizzarlo sul campo.

Dybala va meglio e segna senza Ronaldo?

Il quesito sembra nascere spontaneo. Senza Ronaldo, Dybala segna di più? Stando ai numeri di questa stagione verrebbe da dare una risposta affermativa. Ma il calcio non è fatto soltanto di statistiche ma soprattutto di interpretazione del ruolo e di come, due attaccanti accentratori del gioco della squadra, riescono a dividersi il campo e le risorse (i palloni) fornitegli dai compagni. Sarebbe un'eresia dire che Dybala e Cristiano Ronaldo non possano giocare insieme e, infatti, Allegri andrà verso un periodo in cui Cristiano Ronaldo difficilmente salterà qualche gara, così come Dybala che ha dimostrato una condizione nettamente migliorata e un feeling con il gol ritrovato. Dunque è insieme che dovranno fare la differenza per condurre la Juve agli obiettivi prefissati, leggasi vittoria in Champions. Vediamo come.

Chiaramente una provocazione, nel titolo del paragrafo, ma vanno comunque chiarite alcune cose e evidenzati gli aspetti su cui Allegri dovrà lavorare di più per sfruttare al meglio un potenziale offensivo davvero devastante. Sempre analizzando i dati degli Heatmaps, combinando la densità delle zone in cui ricevono i palloni rispettivamente il portoghese e l'argentino (quando hanno giocato insieme), si determina una situazione anomala: molta presenza nella zona di centro-sinistra, molto minore, invece, la presenza sul lato opposto. Verrebbe da dire che, talvolta, Ronaldo e Dybala si "pestano" i piedi. Non è esattamente così: Dybala, generalmente, viene a ricevere il pallone in zona trequarti (anche se dallo stesso lato di CR7), Ronaldo sfrutta questo movimento per attaccare direttamente la linea dei difensori avversari in profondità. Dunque, nulla di preoccupante, Dybala e Ronaldo possono coesistere benissimo. Ma Allegri potrebbe dover lavorare per migliorarne il posizionamento e garantire alla squadra di poter sfruttare (sempre attraverso i movimenti dell'argentino) anche la zona di centro-destra dove, non dimentichiamolo, quando tornerà a disposizione in campionato, un certo Douglas Costa potrebbe essere decisivo con la sua velocità.