Inter Slavia Praga 1-1: gol e highlights della partita. Barella salva i nerazzurri al 92'
Inizia con un pari la Champions League dell'Inter, che soffre a San Siro contro lo Slavia. Nerazzurri raramente brillanti sotto il profilo del gioco. Nel secondo tempo la rete di Olayinka pareggiata nel recupero da Barella. Ora tocca a Barça e Dortmund
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INTER-SLAVIA PRAGA 1-1
64' Olayinka (SP), 90'+2 Barella (I)
INTER (3-5-2): Handanovic; D'Ambrosio, De Vrij, Skriniar; Candreva (49' Lazaro), Gagliardini, Brozovic (71' Barella), Sensi, Asamoah; Lautaro Martinez (72' Politano), Lukaku. All. Conte
SLAVIA PRAGA (4-2-3-1): Kolár; Coufal, Kúdela, Hovorka, Boril; Soucek, Husbauer; Masopust (79' Helal), Traoré (60' Zeleny), Stanciu; Olayinka (85' Provod). All. Trpisovsky
Ammoniti: Hovorka (SP), Asamoah (I), Lautaro (I), Politano (I), Soucek (SP)
Inter spenta, la salva Barella. Inizio in salita di Champions per la squadra di Antonio Conte, che fallisce i tre punti all'esordio, in casa, contro l'avversaria più "abbordabile" del girone. Virgolette d'obbligo per uno Slavia che si è dimostrato squadra vera, guidata dai diktat tattici del suo allenatore, Trpisovsky, evidentemente non a caso ribattezzato il "Klopp della Repubblica Ceca". I cechi, infatti, hanno fatto la loro partita sul campo nerazzurro, vicinissimi a centrare il bersaglio grosso dei tre punti. Inter piuttosto imballata, pericolosa sì, ma mai sugli sviluppi del proprio gioco. Lautaro il più insidioso della partita con un paio di tentativi in area, un po' casuali e generati, una volta, da un recupero alto dei compagni; l'altra da un tiro cross di Sensi (il migliore dell'Inter) smanacciato dal portiere avversario. Alla fine è stato allora uno dei cambi ad aver dato la scossa necessaria, Barella, autore della zampata decisiva dopo la traversa proprio di Sensi su punizione. Ora è il calendario ad essere ostico: trasferta a Barcellona a casa di Messi alla prossima, poi il doppio confronto (prima in casa poi in Germania) col Borussia Dortmund.
La partita
Come titolari, Conte conferma i giocatori che già avevano convinto nelle prime tre di campionato. Handanovic, Skriniar, Asamoah, Candreva, Sensi e Lukaku (che stringe i denti nonostante i problemi alla schiena) giocano dal 1' per la quarta volta su quattro in stagione. Le novità sono invece Gagliardini (e non Vecino) a centrocampo, con lo stesso Candreva che, nonostante la candidatura di Lazaro, si conferma titolare. Pronti e via è però un primo tempo complicato per i nerazzurri, che ospitano una squadra piena di insidie. Inter pericolosa nei primi 45 minuti in tre circostanze, ma solo su palla inattiva (i colpi di testa di de Vrij al 12' e D'Ambrosio al 23' sprecati sulle due punizioni di Sensi) e su un recupero alto (con Lautaro che sfiora il palo in area al 15'). Molte di più sono le difficoltà nel creare la trama di gioco, e anche poche le iniziative personali per dare una svolta al match.
Dunque la ripresa, dove è ancora una volta Lautaro, dopo un paio di minuti, ad avvicinarsi al gol con un tentativo di ribattuta in area dopo tiro-cross del solito Sensi. Poi solo Slavia per tutto il resto della frazione, con gli ospiti bravi - piano piano - a far loro l'inerzia della partita. Al 64' la rete di Olayinka, in tap in dopo parata di Handanovic, gela San Siro, giocatori di Conte compresi; mentre sul fronte opposto i cechi si avvicinano almeno un paio di volte (ma mai clamorosamente) al bis. E all'80' la statistica parla chiaro: dopo lo svantaggio appena due tiri per i nerazzurri, che si risvegliano solo grazie ai cambi. Politano (per Lautaro) ha un ottimo impatto su match. Meglio ancora quello di Barella (per uno spento Brozovic), che decide l'1-1 finale ribattendo a rete la traversa di Sensi su punizione. Inter rimandata. E ora, per la corsa agli ottavi c'è da sfidare i giganti.
Prima presenza in Champions per Valentino Lazaro, che aveva giocato 13 partite di Europa League (esclusi i preliminari) tra Hertha e Red Bull Salisburgo.
Rientrano in campo le squadre.