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Da svincolato al gol con la Lazio in Champions: chi è Akpa Akpro

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Da svincolato a eroe in Champions League nel 3-1 al Dortmund: il centrocampista franco-ivoriano della Lazio è andato a segno al debutto nella competizione, come Simone Inzaghi 21 anni prima nel 4-0 al Maribor. "Sognavo una notte del genere da quando ero bambino". Una vita al Tolosa, poi il passaggio alla Salernitana da svincolato a febbraio 2018. Lo manda Drogba: "E' un esempio da seguire".

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L'ultimo calciatore della Lazio a segnare al debutto in Champions League prima di lui era stato proprio l'allenatore che l'ha mandato in campo a gara in corso contro il Borussia Dortmund. Era il settembre del 1999 e Simone Inzaghi mise la sua firma nel 4-0 contro il Maribor. A 21 anni di distanza, Jean-Daniel Akpa Apro ha riscritto la storia: al 67' ha preso il posto di Milinkovic-Savic e nove minuti dopo ha risposto presente all'invito di Immobile, bruciando sul tempo Guerreiro e battendo Hitz con il sinistro. Lazio avanti 3-1, partita chiusa e vittoria al ritorno del club nella competizione a 13 anni dall'ultima volta. Una gioia condivisa su Instagram. Foto con braccia al cielo e un pensiero semplice tanto efficace: "Serata speciale, prima partita e primo gol in Champions. Un sogno da bambino diventato realtà".

L'addio al Tolosa e quel pass per Salerno

Quel 6 novembre 2007, quando la Lazio superava per 2-1 il Werder Brema all'Olimpico, Akpa Akpro aveva 15 anni e giocava nelle giovanili del Tolosa. Nel capoluogo dell'Occitania il centrocampista francese con passaporto ivoriano ha giocato fino al 2017, mettendo insieme 121 partite e cinque reti. Diventa anche capitano a 23 anni, ma un problema al bacino prima e la pubalgia poi lo frenano l'anno seguente: tre sole presenze da marzo 2016 a giugno 2017, fino allo svincolo tre estati fa. Senza una squadra e con un curriculum simile a tanti colleghi, Jean-Daniel inizia a lavorare con un preparatore personale e scrive un nuovo capitolo della sua storia calcistica, ripartendo da zero. Anche sui social: il primo post del suo account Instagram è un messaggio di addio al Tolosa, nelle 50 foto postate sul web - tranne per rare escursioni tra gli affetti personali - il pallone e il granata della Salernitana sono le costanti. Febbraio 2018, lo chiama la Serie B: Akpa Apro firma per la Salernitana di Claudio Lotito. Il primo spezzone di stagione in Italia si chiude con 5 presenze, ma già nel secondo anno in Serie B sveste i panni di oggetto misterioso chiudendo con 22 presenze. La stagione 2019/20 è quella dell'arrivo di Gian Piero Ventura in panchina. Gioca 31 volte, segna 2 gol, offre 3 assist e l'ex ct della Nazionale non ha dubbi: "Per me è un giocatore da Serie A".

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La fiducia di Lotito e Inzaghi

Da scommessa a titolare fisso a Salerno. Un percorso che Akpa Akpro sogna di ripetere anche alla Lazio. Curiosità: sembra che tra i motivi che hanno alimentato le frizioni e il successivo addio tra Lotito e Ventura ci sia stata la sostituzione di Jean-Daniel a 20 minuti dalla fine di Salernitana-Spezia 1-2, partita del 31 luglio che chiuse le porte dei playoff ai campani. Il presidente della Lazio, sponsor di Akpa Akpro al suo arrivo in Italia, ha creduto in lui: tanto da portarlo nella rosa di Simone Inzaghi. Anche a Roma Akpa è stato accolto con un leggero scetticismo. Lui ha scelto il numero 92, quello del suo anno di nascita, e ha risposto a modo suo: corsa, impegno e silenzio. "In Francia ho giocato attaccante, difensore centrale, ovunque, sono a disposizione" era stato il suo biglietto da visita. La sua possibilità l'ha avuta e l'ha sfruttata. Inzaghi ha apprezzato le sue qualità in ritiro e ne ha fatto la prima alternativa a centrocampo a Milinkovic-Savic. In quattro partite di campionato lo ha inserito tre volte a gara in corso. "Un ragazzo che si è meritato da solo questa maglia - lo ha definito il ds biaancoceleste Igli Tare -. Il campo ha parlato per lui".

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Ginevra e l'amico Drogba

Che la Champions League potesse essere speciale per Akpa Akpro lo si poteva capire da un dettaglio: il sorteggio dei gruppi di Champions a Ginevra aveva visto protagonista Didier Drogba, ex compagno di nazionale di Jean-Daniel nella Costa d'Avorio ai Mondiali 2014. L'ex attaccante del Chelsea non ha mai nascosto la stima umana per il centrocampista oggi alla Lazio: "Sei un esempio da seguire - lo aveva definito - per quelli che pensano di non avere possibilità, il coraggio, la saggezza e la fede che conducono sempre alla riuscita". Un'amicizia nata sei anni fa in Brasile: "L'ho visto ai Mondiali, ho parlato con lui - il racconto di Akpa Akpro - e ha detto che ero un uomo vero perché quando sono in campo voglio dare tutto per la squadra. Da lì siamo diventati amici". E l'anno dopo Akpa, con Gervinho, Kalou e Kolo Touré, ha vinto anche la Coppa d'Africa in Guinea Equatoriale.

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Il calcio come affare di famiglia

Il biglietto da visita firmato Didier Drogba fa curriculum per chi, come Akpa Akpro, arriva da una famiglia in cui il calcio è una presenza costante. I suoi fratelli maggiori Jean-Louis (35 anni) e Jean-Jacques (32) hanno giocato in Inghilterra e nelle serie inferiori francesi.  Jean-Daniel ha fatto più strada di tutti e non vuole fermare ora il suo viaggio, partito dai sobborghi di Tolosa, passato per la Serie B italiana e arrivato alla musichetta della massima competizione europea del club. Da svincolato a eroe di coppa. Ora non è più "solo" un giocatore da Serie A.