Borussia-Inter, Conte: "Dobbiamo uscire dal campo senza rimpianti"

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L'allenatore nerazzurro alla vigilia della sfida con i tedeschi: "Ho sentito tanti giudizi negativi sulla gara con il Real Madrid, non dimentichiamoci che dopo mezz'ora eravamo sotto di un gol e in 10 contro 11. Dobbiamo evitare gli stessi errori e uscire dal campo senza rimpianti. Se non siamo più padroni del nostro destino è perché abbiamo sbagliato delle cose, ma dobbiamo vincere per restare in corsa. Hakimi? Pressioni in Italia diverse rispetto alla Germania"

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Gara da dentro o fuori per l'Inter che, dopo la doppia sconfitta con il Real Madrid, deve assolutamente vincere in casa del Borussia Monchengladbach per mantenere vive le speranze di qualificazione e giocarsi tutto all'ultima giornata. Antonio Conte ha presentato la sfida contro i tedeschi in conferenza stampa.

 

Cosa deve fare l'Inter per non sentire troppo questa gara, a differenza di quanto accaduto con il Real Madrid?

"Sono stati espressi tanti giudizi negativi sulla partita con il Real Madrid, si è parlato anche di una gara in cui il nostro avversario ha fatto quello che ha voluto, dimenticando al 30' eravamo in 10 e avevamo subito un rigore dopo 4 punti. Sfido chiunque a cambiare la partita, in queste condizioni, con il Real Madrid. Sono rimasto soddisfatto dell'impegno e della volontà mostrata dai ragazzi in 10 contro 11. Poi, chiaramente, alcune situazioni che ci hanno penalizzato ce le siamo create da solo. Dobbiamo lavorare affinché ciò non succeda, perché poi tutto diventa più difficile. Affrontiamo una buona squadra, che sta facendo molto bene in Champions. Dovremo dare il massimo e uscire dal campo senza rimpianti".

 

Quanta convinzione c'è di passare il turno?

"Abbiamo iniziato il percorso essendo arbitri del nostro destino, se oggi non lo siamo più significa che siamo mancati in alcune situazioni. Detto questo, l'unico modo per cercare di restare in vita è quello di vincere la partita contro il Borussia. Sappiamo che non sarà facile, al tempo stesso per noi può essere un'occasione per dare seguito a un percorso iniziato in Europa, dove spesso e volentieri ti trovi a giocare partite importanti, da dentro o fuori. C'è l'occasione per testare ancora una volta questo tipo di situazioni".

Questa gara può essere per Hakimi un'occasione di rilancio?

"Su Hakimi ripeto le stesse cose che ho detto all'inizio, è un giocatore con grandi qualità ma che deve migliorare dal punto di vista difensivo. In Inghilterra e Germania si gioca con più tranquillità, in Italia invece ci sono maggiori pressioni e aspettative, soprattutto in una squadra come l'Inter".

 

L'assetto visto col Sassuolo credi sia quello giusto per l'Inter?

"Riguardo l'assetto tattico, continuo a ribadire un discorso molto semplice che può essere recepito oppure no. Ci siamo ritrovati, dopo pochissimo tempo, a dover fare partite ufficiali con calciatori che non erano con l'Inter nella passata stagione. Alcuni, come Vidal e Darmian, erano già stati con me e quindi già erano rodati, diversamente da quanto accaduto con Hakimi e Kolarov. Abbiamo dovuto mettere in partite ufficiali giocatori che dovevano lavorare un bel po' e fare determinate amichevoli per recepire alcune indicazioni. In tutte le situazioni ci vuole sempre molto equilibrio, però questo lo trovi anche giocando e capendo situazioni, caratteristiche dei giocatori e circostanze diverse rispetto al passato. A volte ci siamo riusciti, altre meno. Penso sia molto chiara la situazione".

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Si è parlato tanto del confronto post Real Madrid, quanto è stato importante?

"Abbiamo analizzato la gara come tutte le altre, visto le cose positive e negative. Non credo ci sia stata una svolta, anche con il Real Madrid abbiamo fatto un'ottima partita poi condizionata dagli episodi. Ma la vittoria con il Sassuolo ha certamente migliorato il nostro morale".

 

Cosa vi portate dietro delle precedenti sfide di Champions?

"Dovremo affrontare questa gara come abbiamo affrontato quella con il Sassuolo, con lo spirito vincente di chi vuol prendersi i tre punti. Loro sono fisici, dobbiamo studiarli, ma il nostro obiettivo è uno solo: la vittoria".

 

Hai vissuto diverse ere nell'Inter, come racconti quella in corso?

"Anche l'anno scorso abbiamo dimostrato, pur non vincendo, quello che possiamo fare. Quest'anno le difficoltà sono palesi, con tanti impegni per le Nazionali e senza praticamente mai svolgere una preparazione. È sicuramente un anno di crescita tra mille difficoltà, però siamo ancora in corsa su tutto. Abbiamo fatto grandi partite, ma qui all'Inter quando non va tutto bene si tende sempre a buttare via tutto. Bisogna fare delle anali e, in questo momento, siamo ancora in corsa per tutti i nostri obiettivi".

 

Perché succede questo all'Inter?

"Non lo so, ma è sempre stato così. Forse perché fino al 2010 si era abituati a vincere ogni anno, mentre ora da 10 anni non riusciamo a portare a casa trofei. Ma bisogna pensarla in modo diverso. Hakimi, per esempio, è sempre criticato, ma è giovane e viene da un altro campionato e da una diversa cultura, deve adattarsi e serve tempo. Nelle grandi squadra ce n'è poco, ma il pregiudizio non va bene. Qui in tanti possono fare bene, ma la stagione è ancora lunga e ci sarà spazio per tutti".

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