Champions League, Inter in campo con una seconda maglia diversa: ecco perché
IL MOTIVO
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Vittoria fondamentale a Plzen per la squadra di Inzaghi, scesa in campo con una divisa da trasferta diversa rispetto a quella ufficiale. A differenza della casacca indossata a Lecce, infatti, il mappamondo è stato applicato 'tono su tono': il motivo è legato al regolamento Uefa che, in altre due occasioni in passato, ha visto cambiare la seconda maglia dell'Inter in Europa
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- Di colore bianco e verde-acqua (simile alla maglia della stagione 2019/2020), la divisa da trasferta della squadra di Inzaghi raffigura un mappamondo sia sulla parte frontale che su quella posteriore. Il motivo? È riconducibile al motto del club: "Brothers and sisters of the world"
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- Come riporta Calcio e Finanza, la maglia "rivista" rispetto all'originale è stata una scelta consapevole. Il motivo? Durante il processo di pre-approvazione delle maglie, lo sponsor tecnico dell’Inter fu informato che non avrebbe potuto applicare quel design con un colore a contrasto sulla divisa da gioco targata Uefa
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- Di comune accordo, quindi, produttore e club hanno avuto la possibilità di mantenere il design attuale con due alternative: più "astratto" o applicato sulla divisa "tono su tono". Proprio quest'ultima è stata la scelta dell'Inter per la divisa da trasferta da utilizzare in Europa
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- Il motivo deve essere non pittorico, ad esempio non deve contenere immagini, illustrazioni o altri simboli (qualsiasi motivo che non soddisfi questo requisito sarà considerato un elemento decorativo);
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- Il modello non deve consentire a una persona ragionevole di identificare un produttore o uno sponsor rilevante per l’attrezzatura (qualsiasi modello che non soddisfi questo requisito sarà considerato un marchio)”
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- L’articolo 12, invece, sottolinea che: "Gli elementi decorativi devono essere incorporati utilizzando una delle seguenti tecniche: trama jacquard; stampa tono su tono; goffratura; qualsiasi altra tecnica approvata per iscritto dall’amministrazione Uefa". Inoltre devono essere rispettati "i requisiti di contrasto del colore come stipulato"
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- Un altro precedente sempre legato al biscione ci riporta alla stagione 2010/11: la differenza fu che, in quell'occasione, lo sponsor tecnico e il club decisero di rimuoverne la testa per rendere il design compatibile con le normative Uefa