Superlega, oggi sentenza della Corte UE

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Nella mattinata di oggi, giovedì 21 dicembre, la Corte di giustizia UE si pronuncerà sul caso Superlega e dirà se la posizione dominante di Fifa e Uefa è legittima o meno. Può essere la definitiva parola fine sul progetto della Superlega, oppure l'inizio di una rivoluzione senza precedenti nel calcio

SUPERLEGA, OGGI LA SENTENZA CORTE UE: LE NEWS LIVE

E’ atteso per questo giovedì 21 dicembre il parere della Corte di giustizia dell’Unione Europea sul ricorso presentato dai fondatori della Superlega in merito al ruolo di Uefa e Fifa nel mondo del calcio. Sono sei le domande su cui verrà espresso un giudizio, sintetizzabili in questo concetto: è legittima la posizione di monopolio di Uefa e Fifa sul calcio o costituisce un abuso di posizione dominante

I pareri dell’Avvocatura Generale

L’Uefa ha potere esecutivo, legislativo e giudiziario nei confronti dei club. 12 mesi fa l'Avvocato Generale Athanasios Rantos, con un parere non vincolante, aveva dato ragione a Fifa e Uefa ritenendo che “le regole in base alle quali qualsiasi nuova competizione è soggetta ad approvazione preventiva di Fifa-Uefa sono compatibili con il diritto della concorrenza dell’Unione”. Lo scorso marzo, invece, l'Avvocato Generale Maciej Szpunar ha fornito un altro parere non vincolante sostenendo che le norme Uefa sui giocatori del vivaio sono parzialmente incompatibili con il diritto dell'UE. 

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Gli scenari

La sentenza dei quindici giudici della Corte UE può portare a questi scenari possibili:

  • Conferma status quo: la Corte di Giustizia UE riconosce la legittimità della posizione dominante dell'Uefa nel calcio europeo
  • Ricorso accolto (in toto o in parte): la Corte di Giustizia UE si esprime contro il monopolio Uefa in Europa, con la conseguente possibilità di nascita di nuove leghe e creazione di modelli alternativi che possano coesistere con Uefa e Fifa

Rummenigge: "Nuova Champions è il miglior torneo possibile"

"Ho giocato a calcio e so quando si perde. Per me hanno già perso – ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport Karl-Heinz Rummenigge, leggenda dell’Inter e del Bayern, di cui è stato amministratore delegato e oggi membro del consiglio direttivo -. Non sono preoccupato, lo ero la notte in cui hanno annunciato la Superlega ma poi in due giorni la bolla è scoppiata. La loro sconfitta è in quel rifiuto dell’Europa al progetto. Manca soltanto la conferma. Nel nome stesso c’era la loro filosofia: 'super', volevano essere superiori a tutto. Ai campionati, alla Champions, al calcio – prosegue Rummenigge -. Compri il posto nella Lega perché sei ricco e guadagni, anche se non vinci. Il piano A, con le top d’Europa, era solo un alibi: il loro obiettivo è inserire arabe, americane, fare un torneo internazionale. Ma così si perde l’essenza del calcio. I campionati esistono da una vita, da più vite. Sono le radici del calcio. La Serie A diventerebbe una Serie B e la Bundesliga come la seconda divisione. Tornei poveri. E tutto questo per danneggiare la Premier, che incassa di più perché è più brava. Soprattutto le spagnole volevano danneggiarla, Florentino ha una visione del calcio soprattutto economica. Ma da noi prevale il merito. Se sei bravo, vinci e guadagni. L’ultimo esempio è del Copenaghen agli ottavi di Champions: s’è qualificato e per loro sembrava Natale. Nel calcio c’è anche l’impensabile, l’emozione. E l’Uefa offre il miglior torneo possibile, la nuova Champions a 36 sarà ancora più spettacolare e aperta".