Milan-Lille 0-3, gol e highlights: tripletta di Yazici, primo ko per i rossoneri
A San Siro i rossoneri incappano nella prima sconfitta stagionale e vengono scavalcati dal Lille, ora primo nella classifica del girone. Protagonista assoluto Yazici, autore di una tripletta. Nel primo tempo un'ingenuità di Romagnoli gli regala il rigore del vantaggio; nella ripresa la doppietta grazie a un errore di Donnarumma, 3' dopo il tris. Nell’altra partita del girone lo Sparta Praga batte il Celtic 4-1
MILAN-LILLE 0-3 (Highlights)
21' rig., 55' e 58' Yazici
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma; Dalot, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Tonali (62' Bennacer); Castillejo (46' Leao), Brahim Diaz (78' Hauge), Krunic (46' Calhanoglu); Ibrahimovic (62' Rebic). All. Pioli
LILLE (4-2-3-1): Maignan; Zeki Celik, Fonte, Botman, Bradaric; Xeka (66' André), Renato Sanchez (80' Soumaré); Ikoné (66' Lihadji), Yazici (80' Burak Yilmaz), Bamba (84' Mandava); David. All. Galtier
Ammoniti: Xeka (L), Celik (L), Romagnoli (M)
Il Milan più brutto della stagione incappa nel primo ko di quest’anno. Un 3-0 pesante, incassato a San Siro dal Lille, che gli costa anche la vetta del girone di Europa League, ora guidato proprio dai francesi con un punto di vantaggio sui rossoneri.
Un incidente di percorso, una serata no, con il cammino in Europa che non appare per nulla compromesso: anche perché a un Milan che ha sbagliato praticamente tutto si è opposto un Lille quasi perfetto, specie nel suo uomo-partita della serata, il turco Yazici. Autore di una tripletta, dopo quella che aveva già segnato allo Sparta Praga nel 4-1 finale, nel primo tempo segna su rigore generosamente regalato da Romagnoli, ingenuo nello spingerlo alle spalle in area; nella ripresa è invece Donnarumma ad aiutarlo, tuffandosi male su un suo diagonale in apparenza innocuo. Il Milan è allo sbando e 3’ dopo arriva il 3-0, sempre con Yazici, che chiude un’azione in velocità (difesa rossonera posizionata male nell’occasione) ed esulta “alla Ibra”.
A proposito di Zlatan: Pioli non può fare a meno del suo totem in attacco e lo schiera dal 1’, facendo ampio turnover sulla trequarti. Poi, dopo un’ora di gioco, quando è chiaro che la serata storta non sia raddrizzabile nemmeno dal genio dello svedese, lo sostituisce. Chiaro segnale: si guarda già alla prossima, si guarda avanti.