Europei e Covid, Ceferin: "Vogliamo che si tengano in 12 città come previsto"

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Il presidente dell’UEFA ha incontrato gli organizzatori della manifestazione delle dodici località coinvolte e si è detto ottimista, nonostante le restrizioni attuali dovute al coronavirus. A inizio aprile saranno presentati i piani per l’accesso del pubblico agli stadi

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Sono mesi di cambiamento, e quindi di incertezza, quelli che conducono all'estate in cui si giocheranno gli Europei. Originariamente prevista per il 2020, la competizione è stata rinviata di un anno a causa della pandemia. La battaglia non ancora conclusa. Per questo, l'organizzazione del torneo potrebbe subire delle variazioni laddove si rendesse necessario. Solo qualche giorno fa, il presidente del Bayern Rummenigge aveva parlato della valutazione di una sede unica da parte dell'Uefa. Dal canto suo, il massimo organismo del calcio europeo ha ribadito il proprio impegno per fare in modo che non ci siano modifiche al programma, come specificato nell'incontro di oggi con i responsabili organizzativi delle varie città. Le parti hanno deciso che all'inizio di aprile saranno presentati i vari piani per consentire a una parte di pubblico di entrare negli impianti.

Ceferin: "Sono ottimista per il futuro"

Aleksander Ceferin, presidente dell’UEFA, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali ufficiali dell’ente, a margine del summit odierno: "L'UEFA è impegnata affinché gli Europei si tengano in dodici città come originariamente previsto. È la competizione di punta per le nazionali ed è una fonte vitale di finanziamento per il calcio di base e uno sviluppo più ampio. Sono ottimista che le cose probabilmente saranno di gran lunga differenti, in relazione al virus, man mano che ci avviciniamo al torneo ed è importante che diamo alle città ospitanti e ai rispettivi governi il tempo che occorre per delineare un quadro accurato di ciò che sarà possibile a giugno e luglio. I tifosi sono una parte così grande di ciò che rende il calcio speciale ed è vero per gli Europei così come per ogni altra partita. Dobbiamo concederci il massimo spazio per permettere il loro ritorno allo stadio".

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