20 anni fa l'ultimo Silver Gol: storia della regola durata un anno (che decise un Europeo)
Il primo luglio del 2004 il romanista Traianos Dellas infilava la porta di Petr Cech e faceva terminare per l'ultima volta nella storia una partita al primo tempo supplementare. Sarebbe potuto succede anche nella finalissima di Champions del 2003 Milan-Juventus. Il primo (e unico altro caso) in un preliminare con Ibra in campo
- Quella Repubblica Ceca era una gran bella nazionale: c'era Pavel Nedved fresco di Pallone d'Oro, c'era Tomas Rosicky, uno capace di inventare calcio, tra i pali c'era un portiere 22enne che avrebbe imposto la sua legge - di qui non si passa - per molti anni, Petr Cech. E poi c'era l'attaccante del momento, quelli che in una grande competizione vivono un mese da eroi, altro che il giorno di David Bowie: Milan Baros, mattatore e capocannoniere dell'Europeo. Ma c'era di mezzo anche il destino. C'era di mezzo la Grecia del 2004.
- C'era quella nazionale che stupì il continente andando a vincere un Europeo da totali outsider (le quote sportive li avevano piazzati a inizio torneo al penultimo posto della graduatoria). La Grecia supera il girone e batte la Francia nei quarti: in semifinale c'è la Repubblica Ceca. Il destino prende forma sotto il nome di Silver Gol, una nuova regola che vivrà per un anno e tre mesi: se segni nel primo tempo supplementare e mantieni il vantaggio, al suo scadere hai vinto.
- Regola molto più immediata e molto più longeva: ai supplementari il primo che segna vince. Ci ricordiamo bene quello di Trezeguet nella finale di Euro 2000, per non parlare del coreano Ahn che beffa Maldini nel Mondiale 2002; anche la Germania ci vinse l'Europeo del 1996 in finale con la rete Bierhoff (sempre contro la Repubblica Ceca…). Era una regola crudele che metteva fine ai giochi nell'esatto momento dalla rete.
- Fu allora nella primavera del 2003 che si pensò a una svolta meno drastica: in soffitta il vecchio Golden gol (1993-2003) e un benvenuto al signor Silver gol. Una mini rivoluzione pensata immediatamente per le due finali della stagione in corso: la Coppa Uefa Porto contro Celtic e, soprattutto, la Champions League, nello storico anno della finalissima tutta italiana Milan contro Juventus.
- Alla fine, però, non segna nessuno, perché quella regola che avrebbe dovuto stimolare un calcio più emozionante nei supplementari sortì l'effetto opposto: difese chiuse, poche palle gol, visto che sbagliare era (quasi) vietato. E infatti gli highlights del primo tempo supplementare della finale di Manchester 2003 raccontano solo di un un tiro sparacchiato alto da Conte. Si andrà ai rigori e vincerà il Milan.
- Storia solo leggermente diversa sull'altro campo europeo: il Porto di un giovane e promettente allenatore - tale José Mourinho - vinse sì la finale di Coppa Uefa contro il Celtic ai supplementari, ma trovando la rete nel secondo tempo supplementare con Derlei. Insomma, niente di diverso dai supplementari che vediamo oggi…
- Il Silver Gol sceglierà come sua prima partita di sempre un preliminare della Champions 2003-04 Ajax contro Glazer: in campo c'era anche Ibra e il mediano Tomas Galasek - guarda un po' nazionale della Repubblica Ceca - segnò su rigore al minuto numero 103. Alla squadra di Koeman bastò attendere due minuti e la fine del primo supplementare per vincere partita e turno.
- A quel punto il Silver gol sembra un animale andato in letargo troppo presto. E la nuova decisione è dietro l'angolo, tornando al passato: via anche il Silver Gol, riecco i supplementari vecchio stile, giocati tutti, dal 91esimo al 120ismo… ma solo da dopo l'Europeo del 2004. È lì che si fa la storia: la nazionale tutto cuore, difesa e opportunismo della Grecia batte la Repubblica Ceca in semifinale con un gol di Dellas - manco a farlo apposta - nell'unico minuto di recupero del primo tempo supplementare.
- Fu quella, tra l'altro, una delle prime occasioni dei greci dell'intera partita. Sfruttando una palla inattiva, all'ultimo secondo buono per far valere il Silver gol. Una volta giunti in finale batteranno anche il Portogallo vincendo la coppa; anche grazie a una strana regola durata appena un anno e tre mesi.