
Europei, i migliori acquisti di calciomercato dopo le precedenti edizioni
Quando gli Europei danno suggerimenti di mercato ai club: tanti i casi, nella storia, di giocatori che si sono messi in luce con la loro nazionale nel corso della rassegna europea, trovando alla fine una nuova squadra e ricchi contratti. Alcuni hanno poi confermato quanto di buono avevano mostrato agli Europei, altri si sono rivelati invece solo meteore. Ecco i casi più celebri

JOAO MARIO (Portogallo, Euro 2016)
Trionfa il Portogallo, e il 10 attorno a cui ruota quella squadra è un centrocampista dai piedi buoni capace di fare un po’ tutto. L’Inter chiede il prezzo allo Sporting Lisbona e prova a ottenere uno sconto, senza successo. Alla fine lo pagherà 45 milioni di euro (terzo acquisto più caro nella storia del club), ma in Serie A il portoghese non è quello che si era visto agli Europei

ARKADIUSZ MILIK (Polonia, Euro 2016)
Con la Polonia arriva fino ai quarti, battuto poi dal Portogallo che vincerà il torneo. In attacco fa coppia con Lewandowski, ma all’esordio contro l’Irlanda del Nord è suo il gol-partita. Se già era un attaccante ricercato dai top club d’Europa, gli Europei convincono definitivamente il Napoli, che ad agosto versa all’Ajax 33 milioni. In Italia è molto condizionato dagli infortuni nelle sue prime due stagioni, mostrando il meglio di sé alla terza, chiusa con 20 gol in 47 gare

MARIO MANDZUKIC (Croazia, Euro 2012)
Chi invece fa benissimo a Euro2012, mettendosi in luce, è il croato del Wolfsburg. Il Bayern lo conosce bene, avendolo già incrociato in Bundesliga, ma con la maglia a scacchi della sua nazionale lo “scopre” definitivamente. Tre gol nelle tre partite del girone (uno all’Italia) e passaggio al club bavarese subito dopo, per 13 milioni di euro. Dove si conferma attaccante di livello mondiale

JORDI ALBA (Spagna, Euro 2012)
Il gol in finale contro l’Italia è la ciliegina sulla torta. In una nazionale composta per metà da elementi del Barça lui dimostra di trovarsi a meraviglia, e allora i blaugrana presentano la loro offerta al Valencia: 14 milioni di euro, spesi benissimo visti i successi collezionati da quel momento

ROMAN PAVLYUCHENKO (Russia, Euro 2008)
Tra le rivelazioni di quella edizione, trascinò a suon di gol la Russia a una sorprendente semifinale, poi persa contro la Spagna. Tre gol in tutto, contro Spagna, Svezia e Olanda, con il Tottenham che si incuriosisce e alla fine lo preleva dallo Spartak Mosca per 17 milioni. Sarà un flop, con appena 5 reti segnate alla prima stagione di Premier

DAVID GUIZA (Spagna, 2008)
Va agli Europei grazie al titolo di capocannoniere della Liga che si era messo in tasca con un ottimo campionato nel Maiorca. Agli Europei ci aggiunge altri due gol quando viene chiamato in causa (ma anche un rigore sbagliato nella serie contro l’Italia, ininfluente per fortuna della Spagna), e a luglio lo chiama il Fenerbahce. Giocherà la Champions e vincerà il campionato turco, ma uscirà un po’ dal “giro” dei grandissimi attaccanti europei

ZLATAN IBRAHIMOVIC (Svezia, Euro 2004)
Pallino di Fabio Capello, è lui a indicarlo alla dirigenza bianconera come obiettivo per l’attacco della Juventus. Non è certo quel gran gol di tacco contro l’Italia, dunque, a farci scoprire il campione dell’Ajax. Ma comunque aiuta a “inquadrare” meglio il tipo che avremmo ammirato da vicino negli anni successivi

SAVO MILOSEVIC (Jugoslavia, Euro 2000)
Con la sua nazionale arriva fino ai quarti, sconfitto dalla fortissima Olanda poi stesa dal cucchiaio di Totti e dalle parate di Toldo. Nel corso del torneo segna ogni volta che scende in campo, 5 gol in 4 partite e titolo di capocannoniere a pari con Kluivert: il Parma si fioda, pagandolo l’equivalente di 25 milioni di euro al Real Saragozza, ma senza raccogliere i risultati sperati. Otto gol alla prima stagione in A, appena uno nei sei mesi successivi, prima dell’addio

DAVID TREZEGUET (Francia, Euro 2000)
È ufficialmente della Juventus da appena 6 giorni quando buca l’Italia con il golden gol in finale a Euro2000, quello che stende gli Azzurri ribaltando il risultato ai supplementari. I bianconeri avevano da poco concluso l’affare con il Monaco, convinti definitivamente dalle sue giocate – pur non partendo titolare in quella Francia -, con un blitz di Bettega che lo raggiunge nel ritiro dei Bleus, a Bruxelles, per fargli firmare il contratto. 45 miliardi di lire ripagati da 171 gol in bianconero

PAVEL NEDVED (Repubblica Ceca, 1996)
Quel biondino che corre senza sosta, calcia alla grande e non rinuncia alle giocate di qualità impressiona immediatamente tutti, e il gol nella partita contro l’Italia di Sacchi non fa che scatenare l’asta. La Lazio è la più veloce ad assicurarselo (9 miliardi di lire allo Sparta Praga) al termine del torneo che chiude portando la Repubblica Ceca in finale. Il resto è storia

RADEK BEJBL (Repubblica Ceca, 1996)
In quella nazionale finiscono per brillare un po’ tutti, anche chi magari era meno dotato tecnicamente. L’Atletico Madrid si assicura il mediano ceco subito dopo il torneo: resterà nella Liga per 4 stagioni, ma il suo picco massimo resta quello di Euro ’96

KAREL POBORSKY (Repubblica Ceca, Euro 1996)
Dopo tante sgroppate in fascia e giocate sempre al servizio dei compagni, il gol in pallonetto nei quarti contro il Portogallo lo consacra. Votato come il più bello del torneo (il gol, non lui), finisce sotto la lente di Sir Alex Ferguson, che lo chiama al Manchester United, prelevandolo dallo Slavia Praga. Due discrete stagioni in Premier, poi Benfica e Lazio, prima del ritorno in patria allo Sparta Praga