La Liga femminile in sciopero: giocatrici vogliono essere pagate come atlete "full time"

Calcio femminile
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Un weekend di stop dopo 13 mesi di trattative. Motivo del contendere è che la Liga non accetta di riconoscere alle calciatrici il contratto da atlete 'full time', quindi professioniste. Sui social la solidarietà di Griezmann e Iniesta

Il calcio femminile sta crescendo a vista d'occhio anche in Spagna. Un movimento che adesso chiede di veder rispettati i propri diritti. Per questo durante il weekend la Liga femminile non è scesa in campo, nessuna partita si è disputata. Uno sciopero deciso da tempo dall'assemblea di più di 200 giocatrici, il 90% delle quali ha votato a favore della serrata. Motivo del contendere è che la Liga non accetta di riconoscere alle calciatrici il contratto da atlete 'full time', quindi professioniste, che comporterebbe un deciso aumento del salario medio, attualmente di 16mila euro (lordi) all'anno, circa 1000 euro al mese netti.

 

Tutto ciò perché le giocatrici vogliono lavorare per i club per almeno 30 ore alla settimana (la richiesta iniziale era di 40), mentre vengono pagate per 20 e da parte della Lega non c'è la volontà di aumentare. Fra le leader della protesta c'è la portiera dell'Athletic Bilbao Ainhoa Tirapu, secondo la quale "ci sono situazioni limite di gente pagata come se svolgesse attività per 12 ore la settimana e certe cose non sono più ammissibili. Non è questione solo di soldi, ma di diritto del lavoro". La Liga donne ha 16 squadre.