Insulti razzisti a Vinicius, Valencia-Real sospesa 10 minuti, poi il brasiliano espulso
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Caos al Mestalla, nel match tra Valencia e Real. Dopo ripetuti insulti razzisti subiti, Vinicius indica un tifoso in tribuna e ne pretende l’allontanamento: gara sospesa con Vinicius che minaccia di non tornare in campo. Dopo 10 minuti di “trattative” e annunci dello speaker, il gioco riprende. Nel finale Vinicius, espulso per un fallo su Duro, esce tra gli insulti. Ancelotti: “Mai sentito un intero stadio urlare scimmia a un calciatore”. La ricostruzione di tutto quello che è successo
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- La sconfitta del Real permette all’Atletico Madrid di scavalcare la squadra di Ancelotti e di prendersi il secondo posto alle spalle del Barcellona
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- Quello che resterà di questa partita non sarà però legata al risultato finale. La gara è durata infatti 107 minuti ed è successo di tutto
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- Nel primo tempo, un secondo pallone viene lanciato in campo da un raccattapalle e viene lanciata verso Vinicius, che ha tra i piedi il pallone di gioco
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- Vinicius pretende che la persona che gli ha rivolto l’insulto razzista venga allontanata
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- Il brasiliano minaccia di non giocare più se la persona individuata non viene allontanata dallo stadio: nel frattempo l’atmosfera si scalda ancora di più, con altri insulti verso Vinicius e annunci dello speaker dello stadio per placare gli animi
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- Mentre dalle gradinate piovono oggetti su Vinicius, che aveva a fianco Eder Militao e il capitano del Valencia Gayà, che cercavano di calmarlo ("me ne voglio andare" gridava il n.20 del Real), l'arbitro ha fatto fare l'annuncio allo speaker che la partita, rimasta in 'stand by' per dieci minuti, rischiava di essere definitivamente interrotta
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- Uscendo dal campo, in risposta ai cori razzisti, Vinicius ha a più ripreso fatto il segno due con le dita, a indicare la Segunda Division, la serie B spagnola, come sfottò ai tifosi del Valencia, che (soprattutto prima di questa vittoria) quest'anno ha seriamente rischiato di retrocedere
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- Sull’episodio, nel post partita è stato molto duro Carlo Ancelotti: "Non avevo mai visto e sentito prima un intero stadio essere razzista e gridare 'scimmia' 'scimmia' a un calciatore. Durante la partita ho parlato con Vinicius perché c'era un ambiente pesante, molto negativo e gli ho chiesto se volesse rimanere in campo. Ma io non volevo sostituirlo a causa del razzismo, non mi era mai capitato, è inaccettabile. Così non va, la Liga spagnola ha un problema, che non è Vinicius, lui è la vittima”
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- “Così non si può giocare al calcio -ha proseguito Ancelotti- Direi la stessa cosa anche se avessimo vinto. E' troppo grave, insultano per tutto il tempo Vinicius e alla fine il cartellino rosso lo mostrano a lui. Sono molto triste, questo è un campionato con grandi squadre ma c'è qualcosa da sradicare, siamo nel 2023. L'unico modo è fermare la partita, è vero che c'è un protocollo ma in casi come questo bisogna proprio andare a casa".
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- "La soluzione è fermare le partite -ha proseguito l'allenatore- perché così non si può andare avanti. Vinicius è il giocatore che subisce più falli ma anche più insulti. Per me oggi la partita avrebbe dovuto essere sospesa definitivamente, allo stadio erano impazziti e mai prima di oggi avevo sentito insulti razzisti provenire da un intero stadio. E quanto tutti ti insultano così è dura rimanere freddi. Comunque appoggeremo Vini in ogni modo"
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- In serata è arrivato anche un comunicato ufficiale del Valencia sulla vicenda: “Il Valencia desidera condannare pubblicamente qualsiasi tipo di insulto. Il Club riafferma pubblicamente la sua posizione contro la violenza fisica e verbale negli stadi e si rammarica per gli eventi accaduti contro il Real. Sebbene si tratti di un episodio isolato, gli insulti a qualsiasi giocatore della squadra rivale non hanno posto nel calcio e non si adattano ai valori e all'identità del Valencia. Il Club sta indagando sull'accaduto e prenderà i provvedimenti più severi”