Molto più che un semplice indizio quello twittato dallo stesso Ibra sui social: "Le probabilità che io vada al Mondiale sono alle stelle" - scritto parzialmente in svedese. Zlatan a Los Angeles sta ritrovando condizione, fisica e mentale. E potrebbe rifarsi dopo la delusione nel 2013 contro il Portogallo di CR7
LA SVEZIA UFFICIALIZZA: "IBRAHIMOVIC NON SARA' AL MONDIALE"
Un po’ in inglese, un po’ in svedese. Perché, accadesse realmente, sarebbe una gioia per tutti gli appassionati di calcio, ma soprattutto per la sua nazione. Quella Svezia fatale all’Italia nel 13 novembre 2017. La data zero del calcio italiano di fronte al più grande fallimento di sempre. Ibra i Mondiali non se li è “guadagnati”, perché l’impresa, i suoi connazionali, l’hanno fatta senza di lui. Lui, Ibra, che aveva già deciso di lasciare la nazionale dopo Euro 2016, dopo zero gol e un’eliminazione immediata nei gironi. Ma ancora più recente è il tweet dello svedese: “The chance of me playing in the World Cup is skyhöga”. Tradotto: le possibilità che io giochi il prossimo Mondiale sono… alle stelle. Perché quella è la traduzione del termine svedese skyhöga, all’apparenza - sfogliando più dizionari - senza possibilità di fraintendimenti o di un doppio significato della parola. Insomma, l’indizio non sembra poi un semplice indizio, ma quasi una conferma. Ibra al Mondiale, uno spettacolo!
Il ritorno di Ibra, la storia
Eppure tanti altri indizi, circa un clamoroso ritorno nella competizione più gloriosa di sempre di Ibra, c’erano già stati anche in passato. Prima il Ct Andersson che dice: "Se ci ha ripensato mi chiami…”. Poi la palla passa a Zlatan: “Mi chiamano ogni giorno per sapere come sto. Se mi sentirò bene, in grado di dare quella mano che so di poter dare, la porta sarà sempre aperta”. Dunque l’ulteriore conferma dopo in nodo Fifa. Lo svedese ha infatti un contratto pubblicitario con la Bethard, una società di scommesse, e stando alla regola 25 del Codice Etico Fifa nessun giocatore può intrattenere rapporti con questo tipo di aziende. Eppure, parola sempre di Zlatan: “La Fifa non può impedirmi di partecipare al Mondiale - come disse a Eurosport - se vorrò essere lì, ci sarò. La decisione spetta solo a me”.
Il Mondiale 2014 perso contro CR7
Ibra in America sembra aver trovato una nuova vita, dopo il primo anno nello United e l’infortunio che lo ha tagliato fuori dalla stagione in corsa. Zlatan è diventato zLAtan, e a Los Angeles ha già timbrato tre gol in altrettante partite, dopo la rimonta pazzesca con bolide da lontanissimo all’esordio. Ecco allora spiegata la sua voglia di rivalsa: Ibra si sente un leone, e anche con la “piccola” Svezia può sperare in qualcosa di grande in Russia. Eppure l’ambizione sembra nascere anche da una delusione, come quella del novembre del 2013, quando nello spareggio Mondiale contro il Portogallo perse la sfida personale con CR7. A Lisbona 1-0 firmato dall’asso del Real. Il ritorno giocato a Solna è un autentico scontro tra titani da kolossal di Hollywood, guarda caso dove lui adesso abita. Doppietta di Zlatan, tripletta di Ronaldo, e Brasile 2014 sfuma. Ma non questa volta. Questa volta al Mondiale gli svedesi (ahinoi!) ci sono per davvero, e Ibra sembra vicinissimo al grande ritorno.
Ibra e Ronaldo durante lo spareggio Mondiale nel 2013. Tra andata e ritorno risultato finale di 4-2 per i portoghesi: quattro reti per CR7, due di Zlatan