Irlanda del Nord-Italia, le pagelle di Stefano De Grandis
Gli azzurri non riescono a battere l'Irlanda del Nord e ora dovranno affrontare i playoff per conquistare un posto al Mondiale del 2022 in Qatar. Stefano De Grandis analizza la prestazione della squadra di Mancini. Da Barella e Tonali che non riescono a esprimersi ai livelli delle prestazioni in campionato, fino all'attacco che non ha saputo incidere
- Al 50’, quando gli irlandesi per la prima volta si presentano dalle sue parti, lui evita il peggio, stoppando Saville da sette metri. Ma nel finale va in angoscia come gli altri, sbagliando un’uscita e spalancando la sua porta. IMPRECISO
- Spinge senza sosta dall’inizio alla fine, diventando un’ala aggiunta e costringendo Emerson dall’altra parte a fare soprattutto il lavoro di copertura. Ma potrebbe, e dovrebbe, concludere meglio. A SALVE
- Dietro cura l'ordinaria amministrazione, e allora i guizzi li offre in appoggio. Suoi tutti i lanci a completare l'uscita palla azzurra, per dare alla squadra una profondità altrimenti impossibile. Nel finale salva anche un gol. ORDINATO
- Efficace in chiusura e pulito nel palleggio in costruzione. Dietro i rischi, fino all’80, restano molto limitati, ma Acerbi è bravo a restare di sentinella senza andare a cercare una pericolosa gloria in avanti. Barcolla nel finale quando l’Italia perde fiducia. DISCIPLINATO
- Con Di Lorenzo ala pura, Emerson si trasforma in terzo centrale, allargandosi di tanto in tanto sulla fascia ma senza sbilanciarsi troppo. Il suo lavoro però risulta utile. Alla fine esce non per demeriti ma per un’Italia inutilmente sbilanciata in avanti. UMILE
- La metamorfosi tra la disinvoltura con la maglia dell'Inter e la confusione mostrata in azzurro sta diventando incomprensibile. Cambiano i compagni, diverso il sistema di gioco, ma il fenomeno merita di essere studiato. SMARRITO
- Cuce il gioco alla sua maniera ma senza trovare mai una traiettoria profonda e verticale. Con le attenuanti di non avere un centravanti di riferimento e contro un avversario abbottonatissimo. Pesano psicologicamente i rigori falliti con la Svizzera. DISORIENTATO
- Prova a regalare alla squadra energia ed entusiasmo, ma senza trovare un acuto risolutivo. E per annullare i rischi di un contropiede, spende un cartellino giallo che lo esporrà a essere il primo tra i titolari a essere sostituito. INESPRESSO
- È il migliore del tridente, per brillantezza e iniziative. Entra centralmente per lasciare il corridoio a Di Lorenzo, ma sterzando a volte trova anche lo spazio per crossare con il destro. Non ha un riferimento centrale e non trova nemmeno un compagno che gli chiuda l’uno-due. ABBANDONATO
- Un lampo c’è: quando con una rasoiata trova solo in area Di Lorenzo, che però infarcisce solo una conclusione a metà tra un cross e un pallonetto. Ma Lorenzo al centro fa fatica e la corsia di sinistra è occupata da Chiesa. E così non incide. IMPALPABILE
- Di sicuro combatte e lotta fino all’ultimo secondo. Con scatti, dribbling, fino al corpo a corpo con l'avversario. Ma spesso abbassa la testa e si infila nel traffico, senza dare sfogo alla manovra. CAOTICO
- E’ la prima carta di riserva giocata da Mancini. Si dà molto da fare, tamponando in mezzo al campo. Ma non trova spazio per gli inserimenti in cui eccelle, né ha la capacità di sveltire la manovra. GREGARIO
- Riconsiderato per l'assalto finale, ha messo la voglia e il fisico a disposizione degli ultimi spioventi in area di rigore. Sui quali però sono arrivati sempre prima gli irlandesi. STOPPATO
- Declassato a centrocampista di scorta, entra per fare la guerra e poi per alzare una diga con Cristante, dietro a tanti attaccanti. Combatte, ma senza particolare qualità. ALTERNATIVO
- Inserito prima da trequartista al posto di Insigne, poi come terzino per dare spazio a un centravanti come Scamacca, ha cercato, e mai trovato, il numero risolutivo. E sono aumentati i palloni persi nel momento più delicato. INUTILE
- Vede svanire la sua squadra nel momento della difficoltà, sbagliando una dopo l’altra tutte le partite decisive. E non trova mai la chiave per risolvere il problema. Il tridente atipico, contro una squadra chiusa, si dimostra un fallimento. SPAESATO