Chi è Timothy Weah, il figlio di George in gol con gli Usa ai Mondiali
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Quattro passaporti, tre maglie indossate coi club e un gol mai segnato dal papà Pallone d'Oro. Serata da ricordare per Timothy Weah, figlio di George, a segno nell'1-1 contro il Galles. Se l'ex milanista non ha mai giocato i Mondiali con la Liberia, il figlio rappresenta gli Stati Uniti e ha eguagliato un mito come Pelé
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- Minuto 36 allo stadio Ahmed bin Ali, quando Pulisic premia il movimento di Timothy Weah che non sbaglia davanti ad Hennessey. È la rete del provvisorio 1-0 degli Stati Uniti contro il Galles, che pareggerà nel finale su rigore grazie a Bale
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- "Sono contento di aver segnato nella prima partita di questo Mondiale, ma avrei preferito realizzare un gol decisivo per la vittoria della squadra. Adesso dobbiamo subito tornare ad allenarci per arrivare pronti al prossimo impegno". E non sarà semplice per gli Stati Uniti, venerdì, contro l'Inghilterra
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- Ebbene sì, d’altronde il Galles non disputava la fase finale del Mondiale dal 1958 quando raggiunse i quarti di finale. L'ultimo a segnare ai Dragoni nel torneo? Un 17enne Pelé, decisivo col Brasile il 19 giugno 1958. E a distanza di 64 anni la staffetta è proseguita con Timothy Weah. Niente male, no?
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Foto Instagram @george_weah_official
- Fratello di George Jr (ex calciatore nelle divisioni inferiori) e Martha, l'unico in famiglia a giocare e a segnare in un Mondiale. Già, perché il fenomenale papà George non ci è mai riuscito con la sua Liberia. Ma ha scritto la storia in un altro modo…
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- Era il 1995, anno del trasferimento di George Weah dal Psg al Milan e della prima volta in cui il premio targato France Football veniva esteso anche ai giocatori extra-europei. A trionfare fu proprio lui che, ad oggi, risulta l'unico africano ad essersi aggiudicato il Pallone d'oro e il Fifa World Player pur non avendo vinto nessuna competizione Uefa per club
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- Attaccante da 58 gol in 147 partite con la maglia del Milan, club dove ha vinto due scudetti, Weah senior è stato la star e l'orgoglio della Nazionale liberiana alla quale risulta fortemente legato. Lo dimostra la sua carriera politica, preceduta da una laurea in business administration a Miami, dove dal 2018 è il Presidente del Paese africano
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- Nato a New York il 22 febbraio 2000, Weah jr è in possesso di quattro passaporti (americano, francese, giamaicano e liberiano), ma quando ha dovuto scegliere quale Nazionale rappresentare non ha avuto dubbi: Timothy ha nel cuore gli Stati Uniti, il Paese dove è nato e cresciuto. Li sceglieva anche alla PlayStation
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- Tornato alla base, nell'estate 2019 si trasferisce per 10 milioni di euro al Lille dove gioca tutt'ora. Il bilancio? Otto gol e altrettanti assist in 81 partite, uno scudetto e una Coppa di Lega
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- Attaccante veloce e duttile tatticamente, ma diverso dal profilo di papà George che aveva maggiore fisicità e confidenza col gol. A legarli ulteriormente, però, il doppio incrocio tra Milan e Lille ai gironi dell'Europa League 2020/21: Timothy non giocò le due partite, ma respirò l'aria di San Siro dove il padre fu un grande protagonista
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- Quattro gol in 26 presenze con gli Stati Uniti per Timothy Weah che, curiosamente, segnò una tripletta con l'U-17 degli States mentre papà George veniva eletto presidente della Liberia. Non è tutto: è stato il primo esordiente in Nazionale nato negli anni 2000 (amichevole contro il Paraguay del marzo 2018) e il terzo marcatore più giovane a segnare (3-0 alla Bolivia nel maggio seguente)
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- "Se giocherò sarà una grande cosa anche per lui", aveva detto Timothy pochi giorni fa senza nemmeno sapere di avere una chance da titolare. E invece, da debuttante al Mondiale, ha segnato per la gioia di papà George e di tutta la sua famiglia. Dove non era riuscito il padre, il suo sogno è stato realizzato dal figlio