LA FOTOGALLERY. L'esordio da giocatori nel club della propria città, i successi con Barcellona e Juventus, di cui diventano leader, i cicli vincenti da allenatori nelle rispettive squadre del cuore. Sul campo, però, un solo incrocio, in Juve-Brescia del 2003
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Stagione 1990/91. Pep Guardiola (classe 1971) è un giovane della cantera del Barcellona che si affaccia alla prima squadra del club. A notarne le qualità è Johan Cruyff, che lo fa esordire. Anche Antonio Conte (classe 1969) inizia dalla squadra della sua terra. In quella stagione conclude un’importante esperienza di 6 anni al Lecce, dove matura parecchio sotto la guida di Carlo Mazzone -
Stagione 1993/94. Guardiola impiega poco a imparare il significato del verbo “vincere”. Dopo il suo ingresso in prima squadra, il Barça conquista 4 campionati di fila, a cui si aggiunge nel 1992 la Coppa dei Campioni vinta in finale contro la Sampdoria. Anche Conte, approdato alla Juventus di Trapattoni, diventa presto un perno insostituibile del centrocampo bianconero, con una buona capacità di inserirsi e vedere la porta -
1994. Con le loro ottime prestazioni si guadagnano entrambi un posto al Mondiale americano. Guardiola colleziona due presenze e un gol nel girone, mentre Sacchi manda in campo Conte per la prima volta proprio nell’ottavo di finale contro la Spagna priva di Guardiola. Vincono gli Azzurri (2-1), Conte giocherà anche uno spezzone di semifinale contro la Bulgaria ma non la finale con il Brasile -
Stagione 1995/96. Il Barcellona si prende una pausa e non conquista trofei. La Juventus (dove nella stagione precedente è arrivato Lippi portando subito lo scudetto), invece, alza la Champions e per Conte si tratta di un’annata particolarmente prolifica: mai così bene in campionato, con 5 gol, a cui se ne aggiungono altri 2 in coppa -
A Euro ’96, però, non va nessuno dei due: Clemente non convoca Guardiola (che a causa degli infortuni perderà anche i Mondiali del 1998 e del 2002), mentre un infortunio patito proprio nella finale di Champions contro l’Ajax priva Conte di una partecipazione sicura e da possibile protagonista -
Stagione 1998/99. Ancora una Liga vinta per Guardiola (l’ultima, da giocatore), ancora una stagione ricca di gol per Conte (7), nonostante un'annata difficile chiusa al settimo posto con il passaggio del testimone in corsa da Lippi ad Ancelotti -
Stagione 2001/02. Dopo 11 stagioni al Barcellona, Guardiola lascia il club blaugrana e approda in Serie A, al Brescia, dove lo allena colui che aveva lanciato Conte a inizio carriera: Mazzone. In quella squadra c’è anche un ex-compagno di Conte alla Juventus, Roberto Baggio, per il quale Pep nutre profondo rispetto: il 21 aprile 2002, quando Baggio torna in campo dopo il suo famoso recupero-lampo dall’infortunio, Guardiola si toglie la fascia di capitano e la lega al braccio del compagno appena entrato. A fine anno la Juventus vince il titolo, il Brescia si salva, ma nei due scontri diretti non c’è mai l’incrocio sul campo tra Guardiola (assente nel 4-0 per la Juve all’andata) e Conte (assente al ritorno, nel 5-0 bianconero) -
Stagione 2002/03. Il Guardiola “italiano” ha giocato poco nella sua prima stagione (solo 11 presenze, complici i 4 mesi di squalifica per la positività al nandrolone; assolto nel 2007, l’accusa è stata cancellata nel 2009), ma ha convinto la Roma. Appena 4 presenze e a gennaio il ritorno a Brescia. Conte, invece, vince il suo ultimo scudetto da giocatore con il Lippi-bis in panchina. Il 27 aprile 2003, in Juventus-Brescia 2-1, il primo incrocio a centrocampo tra i due -
Stagione 2003/04. Guardiola lascia i grandi palcoscenici e tenta l’avventura all’Al-Ahly: resterà in Qatar due stagioni, prima di chiudere con il calcio giocato in Messico, al Dorados. Anche Conte dice basta, concludendo la sua carriera in bianconero -
2007. Guardiola è tornato a Barcellona dai suoi giri per il mondo, dove ha studiato calcio. Il club gli affida la panchina del Barça B, dove inizia a sperimentare e si mette in mostra con la promozione in Segunda Divisione B. Conte, dopo la stagione all’Arezzo (conclusa con la retrocessione in Lega Pro: decisivi i 6 punti di penalizzazione per Calciopoli), passa al Bari: salvezza alla prima stagione, promozione in A alla seconda -
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2009. Dall’estate 2008 Guardiola è il nuovo allenatore del Barcellona. Con le sue idee cambierà per sempre la storia del club e del calcio in generale, scrivendone un capitolo fondamentale. Conte intanto allena l’Atalanta in una stagione particolarmente difficile: subentra a Gregucci a settembre e si dimette pochi mesi dopo -
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2012. Per Guardiola è l’ultimo anno al Barcellona, club per il quale ha dato tutto vincendo tutto in 4 stagioni (3 campionati, 2 Champions, 2 Mondiali per Club, per citare i trofei principali). Conte, invece, è tornato da allenatore nella sua squadra del cuore dall’estate 2011. Alla guida della Juventus farà la storia del club con 3 scudetti di fila, aprendo un ciclo e dando un’impronta ben precisa alla squadra
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2015. Il desiderio di cambiare spinge entrambi lontano dal club del cuore. Guardiola, dopo una pausa di riflessione, riparte dal Bayern Monaco, dove porta le sue idee e trionfa in campionato (3 di fila), senza però riuscire a conquistare la Champions; Conte diventa il Ct della Nazionale e guiderà gli Azzurri a un Europeo giocato oltre ogni aspettativa, in cui gli italiani tornano a innamorarsi dei colori azzurri
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2016. L’ultima, nuova sfida: entrambi ripartono dalla Premier, rimettendosi in gioco. Guardiola nel City degli sceicchi con Mourinho pronto ad accoglierlo sull’altra sponda di Manchester, Conte alla guida del Chelsea di Abramovich (club caro agli italiani), che vuole rinascere dopo che Mou ha lasciato solo macerie. Entrambi con un obiettivo: vincere subito -