Leicester, lettera di Schmeichel al presidente Vichai: "Ha trasformato i miei sogni in realtà"
Premier LeagueIl portiere del Leicester, fra i più affranti per la scomparsa del proprio presidente, lo ha voluto omaggiare per un’ultima volta con una lettera postata sui suoi canali social: “Hai trasformato i miei sogni in realtà – le sue parole -hai dimostrato che nello sport l’impossibile può diventare possibile. Ora dobbiamo onorare la tua eredità. Sono onorato di aver fatto brevemente parte della tua vita”
LEICESTER, IL RICORDO SOCIAL DEGLI EROI DEL 2016
Una città distrutta, una squadra intera raccolta in silenzio nel proprio dolore. Il Leicester sta vivendo un incubo, in cui è immerso da sabato sera. L’elicottero del Presidente Vichai Srivaddhanaprabha è precipitato subito dopo il decollo dal prato del King Power Stadium, dove il numero uno del club si era recato come ogni volta per assistere alla sfida fra la sua squadra e il West Ham. Niente scampo per le cinque persone a bordo. Incredulità, lacrime, solidarietà. Come quella che i tifosi del Leicester stanno dimostrando costantemente nei confronti della famiglia di Vichai, colui che ha permesso loro di vivere un sogno indimenticabile. Parole di stima e di affetto da parte di tutti, anche di Kasper Schmeichel, che ha voluto salutare il suo Presidente con una bellissima lettera postata sui propri canali social. Il portiere del Leicester, uno degli eroi del titolo vinto nella stagione 2015-2016, è rimasto incredulo sul luogo dell’incidente fino alle prime ore del mattino del giorno successivo. Il primo ad essere stato visto con le lacrime agli occhi.
“Hai trasformato i miei sogni in realtà”
“Mio caro presidente - comincia così la lettera di addio del portiere del Leicester a Vichai Srivaddhanaprabha - non riesco a credere a ciò che ho visto l'altra notte, sono distrutto e disperato. E' complicato spiegare quanto lei abbia significato per questo club e per questa città. Non ho mai incontrato una persona come lei. Ha trasformato i miei sogni in realtà. Tutti conoscono gli investimenti nel club che lei e la sua famiglia avete fatto, ma c’è anche altro. Si è preso cura così profondamente non soltanto del club ma dell'intera comunità: il suo aiuto agli ospedali di Leicester e le sue opere di beneficenza non saranno mai dimenticate. Non mi sono mai imbattuto in un uomo come lei. Un così grande lavoratore, appassionato, gentile e generoso al massimo. Aveva tempo per tutti, non importava chi fossero. Toccava tutti. L'ho sempre ammirata come capo, padre e uomo. Ha cambiato il calcio. Per sempre! Ha dato a tutti la speranza che l'impossibile fosse possibile. Non solo ai nostri tifosi ma ai tifosi di tutto il mondo in ogni sport. Non molte persone l'hanno fatto. Quando mi ha preso nel 2011, mi ha detto che entro sei anni saremmo stati in Champions e che avremmo fatto grandi cose. Mi ha ispirato e le ho creduto. Senza di lei e la sua famiglia tutto quello che abbiamo fatto non sarebbe mai successo. Mi ha fatto vivere cose che succedono solo nella fantasia. Ha letteralmente trasformato i miei sogni in realtà".
“Onoreremo la sua eredità”
“Ma ciò di cui sono più orgoglioso – ha continuato il numero uno del Leicester – è di aver fatto parte del suo progetto. Dell’ambiente che lei ha creato. Questo club, questa città, sono una famiglia. E questo solo grazie a lei. Per questo le sarò eternamente grato. Sono grato di aver conosciuto lei e di essere cresciuto vicino alla sua incredibile famiglia. Sono grato per tutti i nostri momenti privati e le nostre avventure comuni. Mi piange il cuore sapere che non la rivedrò mai più nello spogliatoio una volta rientrato dal mio riscaldamento, che non ci scriveremo più. Che non ci sarà a ridere o a scherzare con i ragazzi, che non potremo rivedere il suo sorriso contagioso e l’entusiasmo che sapeva tirare fuori da chiunque entrasse in contatto con lei. Come club, giocatori e tifosi abbiamo la responsabilità di onorarla. Lo faremo per la famiglia che lei ha saputo creare. Lei voleva il meglio per il club, non c’è nulla che non abbia fatto per noi. Noi dobbiamo onorare la sua eredità lottando in campo come lei voleva e continuando ad essere la famiglia che lei ha costruito. Lei non saprà mai quanto ha significato per me e per la mia famiglia. Sono veramente onorato e privilegiato di aver fatto brevemente parte della sua vita”.