È il meno pagato della Premier, Longstaff dona il 30% dello stipendio contro il virus

Premier League

L'esordio in Premier contro il Manchester United a 19 anni e sei mesi, accanto al fratello Sean, con tanto di gol decisivo. Nessuno guadagna meno di lui nel massimo campionato inglese, ma ha deciso di devolvere parte delle sue 850 sterline a settimana per combattere la pandemia

CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

850 sterline a settimana. Circa 975 euro. Calcoli alla mano si tratta di poco meno di quattromila euro al mese, numero che fa del giovanissimo Matty Longstaff il calciatore meno pagato di tutta la Premier League. Il pallone è fermo anche in Inghilterra, e allora lui ha deciso di rimboccarsi le maniche donando il 30% del proprio stipendio in beneficenza. Come riporta l'Ansa, il suo contributo sarà devoluto per opere di carità a favore di chi soffre a causa del coronavirus, nell'ambito dell'iniziativa della Premier League "Players Together". Una mossa che ha subito attirato i consensi unanimi di tanti tifosi, soprattutto quelli del suo Newcastle che l'hanno visto da poco esordire sul prato del St. James' Park.

Chi è Matthew Longstaff

Nato a Rotherham vent'anni fa, di mestiere è un mediano che ha da poco iniziato la sua avventura nel calcio dei pro. Fino allo scorso anno giocava ancora nelle giovanili del club che, proprio in questi giorni, sembra vicinissimo alla cessione societaria. Il debutto è arrivato lo scorso 6 ottobre contro il Manchester United, di certo un appuntamento non da poco contro il club che più volte ha vinto la Premier nella storia. Risultato? 1-0 firmato proprio da Matty Longstaff, in coppia a centrocampo col fratello Sean tre anni più grande. Fin qui per Matthew le presenze sono tredici in totale, frenate dalla pandemia. I gol tre. E quello ancora più bello con la donazione delle sue 850 sterline a settimana.

Matthew Longstaff (a sinistra) insieme al fratello Sean (a destra)
Matthew Longstaff (a sinistra) insieme al fratello Sean (a destra)