Premier, la versione di Paolo Di Canio sul campionato inglese
l'appuntamento“Di Canio Premier Special”, ultima puntata stagionale per raccontare il meglio del campionato concluso, ma già pensando alla prossima stagione
La versione di Paolo, la versione più importante: il 2020-21 della Premier League rinasce nella puntata conclusiva della seconda annata del Di Canio Premier Special, che celebra il meglio della stagione.
È un viaggio a ritroso che prepara già il 2021-22, perché molti dei nomi saranno ancora protagonisti e da quanto avvenuto nella campagna sportiva appena conclusa troveranno lo spunto per crescere ancora o per rifarsi. E crescere è sempre possibile: lo dimostrano le due squadre su cui Di Canio si sofferma in maniera particolare, Chelsea e Manchester City. Vincitrici dei due trofei più importanti, la Champions League nella finale faccia a faccia e la Premier League, hanno però ingranato la marcia giusta solo in inverno, dopo una serie di prestazioni contraddittorie: il City non era se stesso, giocava in maniera troppo frenetica e imprecisa, segnava poco e creava pochissimo, mentre il Chelsea, persino in testa alla classifica per alcune ore in novembre, sotto le feste ha perso cinque partite su otto cadendo in classifica e portando così all’esonero di Frank Lampard e all’arrivo di Thomas Tuchel. Di Canio spiega perfettamente il contributo che l’allenatore tedesco ha dato alla squadra, sul piano tattico, psicologico e organizzativo: il recupero di Rudiger e Marcos Alonso, la fiducia in Hudson-Odoi e Kanté, il trio offensivo che si muove continuamente e non dà riferimenti chiari alle difese. Una rinascita coronata con il trionfo nella finale di Champions League a Porto, una sfida tutta inglese che ha dato un significato ancora maggiore alla stagione. Il City e Pep Guardiola, invece, si sono guardati allo specchio ed hanno scoperto che poteva non essere male giocare senza centravanti di ruolo: ecco allora la rotazione dei Foden, De Bruyne, Sterling, Bernardo Silva, Torres a creare pericoli a turno, ecco Gundogan che avanza di posizione e diventa il miglior realizzatore.
Una stagione che ha visto l’addio al Kun Agüero, che Di Canio saluta a modo suo, ricordando le impressionanti statistiche del suo periodo inglese.
Sì, ci sono anche Liverpool e Manchester United. L’analisi dei Reds non può prescindere dal catastrofico infortunio subito da Virgil Van Dijk a ottobre, nel derby contro l’Everton: unitosi poi a quelli a Joel Matip e Joe Gomez, ha stravolto la difesa dei campioni in carica e danneggiato, con la sua onda lunga, quasi tutti i reparti, unito anche al lungo periodo di scarsa forma di Sadio Mané.
Lo United ha invece proseguito la sua crescita, forse più lenta del previsto: secondo posto in classifica e finale di Europa League raggiunta ma persa, e ora la necessità di un passo ulteriore che suggelli il lavoro di Ole Gunnar Solskjaer. Passo ulteriore che ha fatto il West Ham caro a Di Canio, arrivato alla qualificazione all’Europa League. E tutto è partito dal gol in extremis che Manuel Lanzini ha segnato al Tottenham, per chiudere una improbabile rimonta da 0-3 a 3-3 negli ultimi otto minuti. Era il 18 ottobre e da quel momento, pur con saltuari stop, gli Irons hanno continuato a crescere, appoggiati dalla strepitosa stagione di Tomas Soucek, il centrocampista ceco autore di 10 gol pur agendo prevalentemente in fase difensiva, in coppia con Declan Rice.
Restando a Londra, l’attenzione di Di Canio si sofferma sul difficile processo di rinascita di Mikel Arteta all’Arsenal, legato anche, in una partita di fine stagione, alla retrocessione del Fulham di Scott Parker, che di Paolo è stato compagno di squadra: nonostante i miglioramenti progressivi, troppe ingenuità, troppi gol concessi all’ultimo minuto, troppi rigori sbagliati e il ritorno immediato in Championship.
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Appuntamento con l'ultima puntata della stagione del "Di Canio Premier Special" venerdì 2 luglio alle 23.45 su Sky Sport Uno, sabato 3 luglio alle 12.30 Sky Sport Football. Disponibile on demand e su Sky Go.